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Il ciclismo ai tempi del grande dilettantismo e del Blocco Sovietico
#10
Il nome di oggi è quello del più forte corridore estone di sempre: Aavo Pikkuus.

L'impronta che ha lasciato Pikkuus, il quale fu un'autentica star in patria, è indelebile. Non a caso, l'Estonia è uno dei pochi paesi dell'ex blocco sovietico ad avere tutt'oggi un movimento solido.

Nato il 23 novembre 1954 a Tartu, nell'entroterra estone, Pikkuus era un fuoriclasse di dimensioni eccelse. Se nel basket Arvydas Sabonis si è guadagnato il soprannome di Principe del Baltico, nel ciclismo, se c'è qualcuno a cui quell'appellativo calza a pennello, questo è Aavo Pikkuus.

Aveva caratteristiche di passista, a crono era un califfo, e sapeva anche difendersi egregiamente in salita. L'eleganza con cui pedalava, al tempo, gli valse anche dei paragoni con un certo Jacques Anquetil.

Aavo, inoltre, fu un talento precoce e particolarmente estroso. Così estroso da lasciare il ciclismo alla fine della stagione 1981, quando aveva appena compiuto 27 anni, per darsi ai rally.

Si mise in luce per la prima volta nel 1973, 18enne, quando si classificò al 2° posto nella Corsa dell'Amicizia del Mar Baltico, una gara di ben 12 tappe.

Nel 1975, ad appena 20 anni, era già uno dei nomi di spicco della galassia dilettantistica. In quella stagione vinse il Tour de l'URSS, fu 3° alla Corsa della Pace e 2° con tre vittorie di tappa al Giro di Algeria. Inoltre, col quartetto conquistò l'argento nella cento chilometri Mondiale.

Nel 1976 si concentrò proprio sulla cento chilometri e vinse oro olimpico e titolo sovietico. Fu campione dell'URSS anche nella specialità criterium e fu secondo con una vittoria di tappa al Giro del Marocco.

Specifico, inoltre, che le gare a tappe citate, la Corsa della Pace, le competizioni africane e il Giro dell'URSS, erano corse che avevano tutte quante almeno dodici frazioni. Dunque, se rapportate alle manifestazioni odierne, dal punto di vista tecnico sono inferiori ai soli GT.

Il 1977 è la miglior annata della carriera di Pikkuus. Colleziona 13 successi tra cui il titolo mondiale nella cento chilometri, il titolo sovietico su strada, la Corsa della Pace, il Circuit de la Sarthe dove annichilisce a cronometro un vecchio Poulidor e il Tour de Sotchi.

Nella Corsa della Pace, peraltro, la quale è da considerarsi probabilmente la gara principe dell'universo dilettantistico, rimase in testa dal primo all'ultimo giorno. Oltretutto, in classifica generale i corridori dal terzo in giù subirono un passivo superiore ai 5'.

Nel 1978 fa un'altra stagione eccellente. Vince il Giro delle Regioni e il Giro di Yugoslavia. Nel triennio che va dal 1979 al 1981 otterrà ancora bei risultati qua e là, ma si registra comunque un calo abbastanza evidente delle sue prestazioni rispetto al quadriennio precedente.
 
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RE: Il ciclismo ai tempi del grande dilettantismo e del Blocco Sovietico - da Luciano Pagliarini - 09-05-2020, 04:18 AM

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