12-06-2020, 04:24 PM
Comunque il grande punto di forza di Coppi, e basta vedere gran parte delle sue vittorie al Lombardia, erano gli attacchi da lontano.
Aveva la capacità di mantenere un'altissima velocità di crociera per decine e decine di chilometri....e su qualsiasi terreno.
Non a caso era ingiocabile nelle lunghissime cronometro della sua epoca.
Aspetti di Coppi li rivediamo, in parte, in Merckx. I due, ad ogni modo, erano comunque abbastanza diversi come atleti, in particolare il Merckx pre Blois, che aveva un esuberanza unica, poco c'entra con l'Airone.
A mio avviso, aspetti di Coppi li rivediamo ancor di più in uno che correre adesso.
A ogni modo, su salita secca Fausto non è né primo, né il secondo né il terzo della storia.
Qua siamo sempre al Tour del '52, che è un Tour di basso livello, arrivo sul Puy de Dome:
Stage 21: Limoges - Puy de Dôme, 245 km
Major ascents: Roche Vendeix, Croix-Morand, hilltop finish at Puy de Dôme, 245 km
Fausto Coppi: 9hr 40min 51sec
Jan Nolten @ 10sec
Gino Bartali @ 31sec
Raphaël Géminiani @ 46sec
Andréa Carrea @ 51sec
Jean Robic @ 1min 13sec
Antonio Gelabert @ 1min 39sec
Jean De Gribaldy @ 2min 25sec
Wout Wagtmans @ 2min 32sec
Stan Ockers @ 2min 33sec
Jan Nolten gli tenne testa e Bartali 38enne (!!!) perde appena 31".
Purtroppo la narrazione coppiana ha fatto danni. Non che l'Airone non sia stato un super fenomeno, anzi.
Per orizzontalità e picchi probabilmente il secondo della storia. Ma dietro il suo dominio nei primi anni '50 c'è anche un contesto da analizzare.
Tolti lui e Koblet il livello non era entusiasmante (e lui e Koblet al top quando si affrontano?). Quando Coppi perde un passo....Bobet fa il dominatore del Tour e il Giro lo vincono Clerici e un vecchio Magni.
A fine anni '50 il livello, con Bahamontes, Gaul, Anquetil, Riviere, Nencini, Massignan ecc..., è molto più alto.
Aveva la capacità di mantenere un'altissima velocità di crociera per decine e decine di chilometri....e su qualsiasi terreno.
Non a caso era ingiocabile nelle lunghissime cronometro della sua epoca.
Aspetti di Coppi li rivediamo, in parte, in Merckx. I due, ad ogni modo, erano comunque abbastanza diversi come atleti, in particolare il Merckx pre Blois, che aveva un esuberanza unica, poco c'entra con l'Airone.
A mio avviso, aspetti di Coppi li rivediamo ancor di più in uno che correre adesso.
A ogni modo, su salita secca Fausto non è né primo, né il secondo né il terzo della storia.
Qua siamo sempre al Tour del '52, che è un Tour di basso livello, arrivo sul Puy de Dome:
Stage 21: Limoges - Puy de Dôme, 245 km
Major ascents: Roche Vendeix, Croix-Morand, hilltop finish at Puy de Dôme, 245 km
Fausto Coppi: 9hr 40min 51sec
Jan Nolten @ 10sec
Gino Bartali @ 31sec
Raphaël Géminiani @ 46sec
Andréa Carrea @ 51sec
Jean Robic @ 1min 13sec
Antonio Gelabert @ 1min 39sec
Jean De Gribaldy @ 2min 25sec
Wout Wagtmans @ 2min 32sec
Stan Ockers @ 2min 33sec
Jan Nolten gli tenne testa e Bartali 38enne (!!!) perde appena 31".
Purtroppo la narrazione coppiana ha fatto danni. Non che l'Airone non sia stato un super fenomeno, anzi.
Per orizzontalità e picchi probabilmente il secondo della storia. Ma dietro il suo dominio nei primi anni '50 c'è anche un contesto da analizzare.
Tolti lui e Koblet il livello non era entusiasmante (e lui e Koblet al top quando si affrontano?). Quando Coppi perde un passo....Bobet fa il dominatore del Tour e il Giro lo vincono Clerici e un vecchio Magni.
A fine anni '50 il livello, con Bahamontes, Gaul, Anquetil, Riviere, Nencini, Massignan ecc..., è molto più alto.