09-01-2021, 10:50 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 21-12-2022, 03:10 AM da Luciano Pagliarini.)
Non sarebbe certo il primo caso, vedi Popovych o Giupponi.
Aru è un corridore che certi difetti li aveva palesati già quando andava forte, penso alle giornate di crisi tra Imola e Aprica al Giro del 2015 o al tracollo sullo Joux Plane al Tour 2016. A un fisico già di per sé fragile ha costantemente chiesto troppo e, probabilmente, s'è logorato anzitempo.
Le prestazioni di Aru nelle brevi corse a tappe sono sempre in linea con quelle di metà anni '10. Nei grandi giri, invece, parte sempre "benino" per poi andare spegnendosi, ultimamente in modo più fragoroso. Oltre a una perdità di esplosività, che pesa tanto essendo quella l'unica grande dote che Aru aveva, Fabio sta via via avendo un'autonomia sempre più limitata, e questo calo dà l'idea di essere progressivo piuttosto che casuale.
Aru è un corridore che certi difetti li aveva palesati già quando andava forte, penso alle giornate di crisi tra Imola e Aprica al Giro del 2015 o al tracollo sullo Joux Plane al Tour 2016. A un fisico già di per sé fragile ha costantemente chiesto troppo e, probabilmente, s'è logorato anzitempo.
Le prestazioni di Aru nelle brevi corse a tappe sono sempre in linea con quelle di metà anni '10. Nei grandi giri, invece, parte sempre "benino" per poi andare spegnendosi, ultimamente in modo più fragoroso. Oltre a una perdità di esplosività, che pesa tanto essendo quella l'unica grande dote che Aru aveva, Fabio sta via via avendo un'autonomia sempre più limitata, e questo calo dà l'idea di essere progressivo piuttosto che casuale.