26-01-2011, 11:24 AM
L'Equipe: Andy Schleck "depresso" dopo il Tour
«Dopo il Tour de France, Andy ha sofferto di una leggera depressione e per curarsi ha scelto di trascorrere lunghe ore da solo, a pescare». Lo rivela papà Johnny a Philippe Brunel, inviato de L'Equipe che ha incontrato i fratelli Schleck a Maiorca, dove è in ritiro il Team Leopard.
«Solo ai piedi del podio di Parigi, quando ho visto Contador in maglia giallia - spiega nel dettaglio il più giovane degli Schleck - mi sono reso conto di aver perso il Tour e la cosa mi è caduta addosso come un macigno. Non ero stanco fisicamente, ma svuotato, spossato e soprattutto deluso. Per questo ho dovuto isolarmi, staccarmi dalla gente e da tutto».
Quattro i rimpianti di Schleckino per il Tour 2010: «Un prologo non all'altezza, il ritiro forzato di Frank, la mancanza di alleati sulla strada (nessuno ha mai realmente attaccato se non io e Contador, ndr) e il salto di catena sul Port de Bales, senza il quale Alberto non mi avrebbe mai staccato».
E ancora: «L'abbraccio? È Contador che mi mette una mano sulle spalle, io non faccio nulla. Era lui che voleva far sapere a tutti "guardate, siamo ancora amici". Ma lui sa cosa penso di lui e sa che se ci ritroveremo al Tour io non lo aspetterò per un guaio meccanico».
tuttobiciweb.it
«Dopo il Tour de France, Andy ha sofferto di una leggera depressione e per curarsi ha scelto di trascorrere lunghe ore da solo, a pescare». Lo rivela papà Johnny a Philippe Brunel, inviato de L'Equipe che ha incontrato i fratelli Schleck a Maiorca, dove è in ritiro il Team Leopard.
«Solo ai piedi del podio di Parigi, quando ho visto Contador in maglia giallia - spiega nel dettaglio il più giovane degli Schleck - mi sono reso conto di aver perso il Tour e la cosa mi è caduta addosso come un macigno. Non ero stanco fisicamente, ma svuotato, spossato e soprattutto deluso. Per questo ho dovuto isolarmi, staccarmi dalla gente e da tutto».
Quattro i rimpianti di Schleckino per il Tour 2010: «Un prologo non all'altezza, il ritiro forzato di Frank, la mancanza di alleati sulla strada (nessuno ha mai realmente attaccato se non io e Contador, ndr) e il salto di catena sul Port de Bales, senza il quale Alberto non mi avrebbe mai staccato».
E ancora: «L'abbraccio? È Contador che mi mette una mano sulle spalle, io non faccio nulla. Era lui che voleva far sapere a tutti "guardate, siamo ancora amici". Ma lui sa cosa penso di lui e sa che se ci ritroveremo al Tour io non lo aspetterò per un guaio meccanico».
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