[Luciano Pagliarini]

Ogni promessa è debito, dunque ecco la storia di come ho vinto il Tour de France su Firstcycling.

Partiamo con le formazioni.

Ho preferito mettere Pogacar piuttosto che Roglic a 150% per due motivi: innanzitutto immaginavo che sarebbe stato quello più giocato nello slot più alto (mi sbagliavo, in realtà, dato che in 85 hanno optato per Pogi leader e in 84 per Rogla) e, poi, Pogacar prende i punti della maglia bianca. Questo vuol dire che se Pogi arriva dietro a Rogla, il margine, in fatto di punti, tra i due, è meno largo rispetto a quello che si viene a creare se, invece, Rogla arriva dietro a Pogi.

Carapaz a 125% perché era il terzo uomo più quotato e, con lo storico che ha, sai che quando fa classifica in un GT non sbaglia.

A 100% ho messo quei tre perché, sostanzialmente, alla Tirreno ho avuto la prova che trovano sempre il modo di fare un sacco di punti. Con una prima settimana perfetta per loro, non aveva troppo senso, imho, preferirgli uno sprinter come Ewan che sai per certo che almeno una volata la buca (e di sprint ce n'erano solo tre).

A 80% sono andato con Colbrelli perché era in super forma e poteva fare punti in quasi ogni tappa (alla fine si è rivelata una scelta buona perché è andato a punti a Tignes ) e con due uomini di classifica perché i punti x4 della generale fanno sempre comodo. Non mi fidavo di Thomas e Kelderman che ne hanno sempre una e non volevo puntare su Porte dato il ruolo incerto nelle gerarchie Ineos. Dunque ho scelto due che vedevo in crescita di condizione e che vedevo più solidi. Mal ha mille problemi, ma, di solito, la pagnotta la porta a casa (e invece ). Gaudu era buono anche per le tappe vallonate, alla fine si è dimostrato una scelta vincente, nonostante tutto.

Già il 29/06 sentivo di avere delle chance di fare il colpo grosso.

D'altronde l'uscita di scena di Ewan mi favoriva e Thomas, come pensavo, aveva avuto i suoi problemi. Thomas lo avevano in 118, Ewan in 139.

Qua potete vedere i dati dello usage: https://firstcycling.com/fantasy.php?game=1522&k=riders

I cinque uomini di classifica più gettonati erano Pogi, Rogla, Carapaz, Thomas e Lopez. Gli altri erano decisamente poco considerati e, siccome io avevo uno degli altri, con l'uscita di scena di alcuni tra quelli sopra ero indubbiamente messo bene.

Ho chiuso la prima settimana all'ottavo posto e qua è arrivata la fase dei cambi, dove i miei compagni di squadra sono diventati fondamentali.

Io avevo da rifare mezza squadre perché due dei miei si erano ritirati, Lopez era inutile e Alaphilippe mi pareva già con la lingua di fuori.

Io pensavo di mettere, tra gli altri, Quintana per i punti della pois e O'Connor per le tappe di montagna, ma Albi mi ha convinto a cambiare strategia e a puntare tutto sugli uomini da sprint e sulle fughe.

Quindi ecco dentro Cavendish, Philipsen e Bouhanni per le volate. Tengo Colbrelli che può fare volate e fuga e, inizialmente, opto per aggiungere Matthews, anch'egli buono per volate e fuga, e Sagan. Albi e Cigo, però, mi fanno riflettere che conviene tenere WVA, perché senza Roglic si butterà in volata e può andare anche in fuga.

Allora tengo WVA e tra Sagan e MM butto giù dalla torre il primo, perché il secondo mi pareva più costante e, in caso di fuga nella tappa di sabato, era più probabile che ci entrasse lui.

Alla fine le scelte si rivelano ottime (a parte Colbrelli) e nella seconda settimana sono salito fino alla terza posizione.

Il ragazzo davanti a me aveva Roglic capitano, per cui non mi preoccupava. Troy, il primo, però, aveva Uran in squadra dall'inizio (e in quel momento Uran era secondo) e 120 punti di vantaggio su di me. Non vedevo, dunque, grosse chance di vittorie e pensavo di puntare al podio.

Faccio, dunque, una squadra solida, che possa garantirmi un buon bottino tutti i giorni. Dentro Vingegaard e Uran perché dovrebbero andare a punti sia in salita che a crono, WVA lo metto a 125 perché, potenzialmente, può fare tanti punti in ogni frazione (era anche sulle piste della maglia a pois), tengo Cav e Jasperone perché sono punti sicuri in volata, preferisco Matthews a Colbrelli perché negli sprint di gruppo si era sempre piazzato meglio e tengo Gaudu per i punti x4 più eventuali fughe in montagna.

Gaudu, peraltro, dopo la seconda settimana deludente, si riscatta con una terza da MVP. Va in fuga martedì, sul Col du Portet fa quarto, nella tappa seguente si prende i 40 punti del premio di combattivo di giornata e risale fino all'undicesimo posto nella generale.

Questa è la mia terza settimana, un inno alla solidità:

Mentre io faccio questa squadra qua, il mio avversario, Troy, sbaglia letteralmente tutte le scelte. Riempie la squadra di gente che può andare in fuga in montagna (Quintana, Poels, Valverde, Martin) e gli dice male. Onestamente, credo che non se la sia giocata bene, nonostante, fino a quel momento, in tutte le tappe di montagna fosse andata la fuga. Le frazioni pirenaiche, dati i tracciati che proponevano, erano più facili da controllare. Inoltre, Quintana pareva palesemente con la lingua per terra e almeno un Vingegaard, al suo posto, lo avrei messo.

Nella prima tappa della terza settimana si realizza il mio best case scenario. Matthews e Gaudu fanno bei punti in fuga, dietro la Jumbo-Visma spezza il gruppo, gli uomini da fughe di Troy si staccano, mentre i miei Vingegaard e Carapaz (che avevo a 125%, mentre lui a 100) mi fanno guadagnare qualche altro punto prezioso. A fine giornata, ho recuperato gran parte del distacco e sento di avere qualche chance di successo.

Il giorno seguente, sul Col du Portet, ancora una volta, le mie scelte mi premiano. La fuga non va, Vingegaard fa secondo, Gaudu addirittura quarto e Uran perde due posizioni nella generale. A fine giornata sono primo con 74 punti di vantaggio su Troy. Stante il fatto che Uran aveva perso posizioni e io avevo Gaudu e Carapaz uno slot più su, ora il colombiano gli garantiva solo una ventina di punti in più a fine gara. In sostanza, lui non poteva far altro che sperare in una fuga con dentro tutti i suoi.

A Luz Ardiden, invece, arrivano di nuovo gli uomini di classifica e Uran crolla. Troy va a picco e io mi ritrovo con il solo Albi vicino in classifica. Albi aveva una chance se Stuyven avesse vinto la tappa e preso il premio della combattività venerdì, ma Jasper fa solo decimo e, a due giorni dalla fine, ho ormai il Tour tra le mani.

Dopo la crono i discorsi erano definitivamente chiusi e, sui Campi Elisi, mi sono goduto la passerella.