01-04-2019, 09:23 PM
In ordine :
Merckx
Van Looy
De vlaeminck
Van Steenbergen
Coppi?
Il primo era una macchina, vincitore seriale, non vedo punti deboli
Van Looy era più costruito, meno costante nelle performance, qualche battuta a vuoto e un enorme determinazione.
De vlaeminck era un gran corridore, gli manca però la costanza nelle Ardenne che partiva un po', faceva fatica a vincere anche il Fiandre, non si piazzó mai, a parte la vittoria, non completamente sua, visto la squalifica del suo compagno di fuga Martens del 1977. Non c'entra molto ma il mondiale è un altro tallone d'Achille.
Van Steenbergen vinse molto, ma oltre alla Liegi gli manca un Lombardia, e sinceramente fra i primi anni di carriera e il finale ha avuto qualche anno non molto buono.
Coppi, che dire, era il campionissimo, ma trascurava le classiche del nord per i suoi obiettivi estivi. Correva molto in Italia, ha vinto serialmente Giro di Lombardia e Sanremo. Negli anni 50 usava la Roubaix per testare la forma, infatti si piazzo secondo nel 52 e 55, lo metto al livello di Hinault, potenzialmente fortissimo ma non sempre concentrato sull'obiettivo.
Kelly lo metterei, fortissimo dappertutto, gli manca il mondiale ma è perlomeno al livello di DeVlaemink.
Argentin, sentimento zero, tanta, troppa programmazione, ha vinto tanto ma è un gradino sotto quelli.
Bartoli, Boonen, Cancellara, sullo stesso piano. Tre grandi, con qualche lacuna che gli impedisce di entrare tra i grandissimi. Forse Boonen può stare sopra gli altri, perlomeno per il palmares.
Merckx
Van Looy
De vlaeminck
Van Steenbergen
Coppi?
Il primo era una macchina, vincitore seriale, non vedo punti deboli
Van Looy era più costruito, meno costante nelle performance, qualche battuta a vuoto e un enorme determinazione.
De vlaeminck era un gran corridore, gli manca però la costanza nelle Ardenne che partiva un po', faceva fatica a vincere anche il Fiandre, non si piazzó mai, a parte la vittoria, non completamente sua, visto la squalifica del suo compagno di fuga Martens del 1977. Non c'entra molto ma il mondiale è un altro tallone d'Achille.
Van Steenbergen vinse molto, ma oltre alla Liegi gli manca un Lombardia, e sinceramente fra i primi anni di carriera e il finale ha avuto qualche anno non molto buono.
Coppi, che dire, era il campionissimo, ma trascurava le classiche del nord per i suoi obiettivi estivi. Correva molto in Italia, ha vinto serialmente Giro di Lombardia e Sanremo. Negli anni 50 usava la Roubaix per testare la forma, infatti si piazzo secondo nel 52 e 55, lo metto al livello di Hinault, potenzialmente fortissimo ma non sempre concentrato sull'obiettivo.
Kelly lo metterei, fortissimo dappertutto, gli manca il mondiale ma è perlomeno al livello di DeVlaemink.
Argentin, sentimento zero, tanta, troppa programmazione, ha vinto tanto ma è un gradino sotto quelli.
Bartoli, Boonen, Cancellara, sullo stesso piano. Tre grandi, con qualche lacuna che gli impedisce di entrare tra i grandissimi. Forse Boonen può stare sopra gli altri, perlomeno per il palmares.