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Addio Giro di California
#13
(30-10-2019, 11:06 AM)cyclingchronicles Ha scritto: Secondo me più che il fascino storico della corsa il problema è di natura squisitamente di marketing. È il k-esimo tentativo di far sbancare il ciclismo su strada negli stati uniti che fallisce, fatto che onestamente trovo piuttosto contraddittorio se pensiamo che molti dei grandi produttori di biciclette sono proprio società statunitensi. Le ragioni per il poco che conosco il mondo americano mi sembrano risiedere (ma ripeto sto facendo una stima) nel riacquistato peso del Giro, che da qualche anno a questa parte mi sembra proprio stia colmando il gap con la Boucle, e che andando in concomitanza era un deterrente per avere tanti dei migliori al via anche perché:

1) chi fa il Giro a Maggio fa il Giro (and the award for the best usage of Aristotele's identity principle goes to...)
2) chi fa il Tour a Maggio storicamente negli ultimi anni non corre (se non scampoli di Romandia)

con questo non intendo dire che il TOC fosse un competitor credibile per la corsa rosa, ma quando i Froome , Dumoulin, Roglic etc decidono di correre a Maggio vengono al giro è chiaro che la SL perde di valore e così l'interesse degli sponsor. In tutto questo negli ultimi anni al TOC abbiamo visto muovere i primi passi nel WT a gente che da subito poi ha fatto risultati strepitosi (Bernal, Pogacar e Higuita i primi 3 nomi che mi vengono in mente) e la corsa aveva una sua dimensione specifica, ed era anche fonte di interesse. Un interesse però limitato a un pubblico per lo più europeo (con il problema che deriva dal fuso orario e i diritti tv), e comunque di nicchia (perché si ok, qui dentro Bernal e Pogacar li conoscevano tutti da ben prima del TOC 2018-2019 ma resta questo un campione esiguo)

Questo secondo me per quanto concerne i contenuti tennici (cit.) della corsa. Sulla questione di business bisognerebbe mettere mano al bilancio. Cosa che non ho gli strumenti ne le competenze per fare

Il ciclismo non attecchisce negli USA perché gli USA sono un territorio troppo grande e vario da conquistare in toto.

E' quello che l'UCI non sa e non capisce, ovviamente.

Questa è la distribuzione sul territorio USA delle franchigie NFL:

[Immagine: big_nfl_franchise_map.png]

Il football è lo sport più popolare degli USA, ma si concentra tutto tra est e west coast. Non è distrubuito in modo omogeneo, ma neanche vagamente omogeneo, l'interesse per il loro sport principe, figurarsi se può avere un successo"totale" una disciplina, il ciclismo su strada, che là esiste da 40 anni a farla grossissima.

La NBA:

[Immagine: map-of-usa-canada-teams-in-each-conferen...e-nba1.gif]

E franchigie come Memphis o NOLA sono a costante rischio relocation perché hanno sempre poco pubblico. Anche quando hanno squadre forti. Mentre il Garden è pieno nonostante ora girino con Bobby Portis superstar, insomma.

Pensare di portare il ciclismo negli Stati Uniti è un fallimento annunciato. Dello stesso Armstrong cos'è rimasto?

Ci sono zone in cui c'è un po' di tradizione in più, e la California è una di queste, vuoi per il successo della spedizione di Eddy B. a LA 1984, vuoi perché al massimo del suo splendore vi passava la Coors Classic citata da Winter. E a quelle si può puntare. Se, però, tu metti un corsa neonata, che pure se WT non ha il prestigio per camminare con le proprie gambe, in una posizione di calendario scomoda, chiaramente non cresce.

Al di là del Giro, ma chi, tra quelli che preparano il Tour, ha voglia di farsi un doppio viaggio intercontinentale a due mesi dalla Grande Boucle?

Questa è la startlist del Tour of California, a febbraio, nel 2009: https://firstcycling.com/race.php?r=30&y=2009&k=start

Nomi alla mano, cambiando posizione in calendario, si sono pure dati la zappa sui piedi.

C'è, però, una disciplina del ciclismo storicamente apprezzata in quella zona degli USA dove si può, imho, realmente avere un ritorno economico importante, vale a dire la east coast, e parlo della pista.

La 6 giorni di New York, 100 anni fa, era uno degli eventi principali non della pista, ma del ciclismo in generale.

Ci partecivano ogni anno Giorgetti, McNamara, Belloni, Goullet, Egg ecc...

E, poi, c'erano Boston, Chicago, Cleveland, Atlantic City, Newark e via andare.

Quello è un ciclismo dove vale la pena investire, non solo per il ritorno economico, ma anche di praticanti. L'evento al Madison Square Garden tira a priori, specie se ha il fascino di qualcosa di antico.

Hai ragione quando dici che c'è un problema di marketing, ma il problema di marketing nasce perché all'UCI non sanno un cazzo della storia del ciclismo negli USA, non conoscono il territorio USA e pensano di poter applicare stratagemmi che, magari, e sottolineo MAGARI, vanno bene qua in Europa.
 
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Addio Giro di California - da Luciano Pagliarini - 30-10-2019, 12:52 AM
RE: Addio Giro di California - da mattia95 - 30-10-2019, 01:08 AM
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