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I personaggi dello sport
#6
Oggi è il turno di un mito della velocità.

JARNO SAARINEN


[Immagine: http%3A%2F%2Fmedia.motoblog.it%2F4%2F423...-copia.jpg]
©motoblog.it

Jarno Saarinen nasce l'11 Dicembre 1945 a Turku, città natale del "Finlandese volante" originale, Paavo Nurmi.
Terzo di quattro figli, i genitori erano titolari di un impresa di pompe funebri, e, alla morte prematura del padre, Jarno dovette cominciare ben presto ad aiutare a gestire l'impresa di famiglia. Tuttavia Jarno e i suoi fratelli coltivarono la passione per la velocità e per le motociclette. A 15 anni venne ingaggiato come apprendista dalla Tunturi-Puch, unica casa motociclistica di Turku. Il suo lavoro era quello di testare i ciclomotori e le motociclette prodotte dalla casa Finnico-Austriaca (Puch era il fornitore di motori ed era una casa Austriaca). Nel contempo l'eclettico Jarno cominciò gli studi di ingegneria che poi gli sarebbero valsi una laurea all'università di Turku nel 1971.
Debuttò in una gara motociclistica nel 1961, proprio con una Tunturi-Puch, in una gara di Speedway su ghiaccio, una disciplina molto seguita in Finlandia e nei paesi nordici, arrivando al secondo posto. Le gare si svolgono in ovali ghiacciati di 300 metri circa, su una distanza dai 3 ai 5 giri. Durante l'anno partecipa ad altre corse motociclistiche, corse su ghiaccio, dirt-track, sabbia, prati e anche corse su strada. In una di queste occasioni conosce Teuvo Lansivuori, nato soltanto 2 giorni prima di Jarno ed originario di Iisalmi, città 430 km più a Nord di Turku. Curiosamente pure Lansivuori è un rampollo di una famiglia titolare di un impresa di pompe funebri. I due cominciarono un sodalizio che li vide girare la Finlandia per raggiungere le varie località di gara, con le moto caricate sul retro di un carro funebre, causando l'ilarità degli avversari. Il duo di amici, soprattutto Saarinen, provocava tanta ilarità nel pre-gara quante lacrime amare per le sconfitte subite e applausi a scena aperta per il talento messo in mostra nel post-gara. Saarinen vinse il campionato Finlandese di Speedway su ghiaccio nella classe 250cc nel 1965, passando alle corse su strada nel 1966, sempre con la Tunturi-Puch da lui modificata per farla diventare una moto da velocità. Dopo due anni di buoni risultati, il 4 Agosto 1968 debutta nel motomondiale sul circuito Finlandese di Imatra con la sua Tunturi-Puch 125cc, classificandosi undicesimo a due giri dal vincitore, Phil Read. All'epoca il motomondiale era molto diverso da oggi. Innanzitutto tutte le categorie avevano pari livello di dignità e i piloti correvano in più classi, in più si debuttava molto più tardi di oggi. Giacomo Agostini, per esempio, debuttò a 21 anni, Mike Hailwood, forse il talento più grande nella storia del motociclismo fino all'avvento di Valentino Rossi, a 18, ed era già una mosca bianca. Allora le competizioni erano veramente pericolose. Si correva in circuiti fatiscenti, a volte anche cittadini, con un casco a scodella, degli occhialoni e una tuta in pelle poco imbottita come uniche protezioni. Le moto erano pesanti, senza elettronica e di facile rottura, molto spesso messe a punto dagli stessi piloti che giravano con pochi, se non uno o zero meccanici. In base a tutto ciò la mortalità era molto alta, ma i piloti certamente non degli sprovveduti incoscenti.
Dopo la breve parentesi nel motomondiale Jarno tornò a correre nel campionato nazionale Finlandese vincendo, nel 1969, il titolo nelle classi 125cc e 250cc, risultato conseguito con una Tunturi-Puch 125cc e una Yamaha YD5 250cc comprata all'inizio dell'anno dall'importatore Finlandese Arwidson, il tutto senza avere meccanici. Con la Yamaha 250cc partecipò anche alla classe 350cc classificandosi terzo. Dopo quest'annata straordinaria riuscì a farsi finanziare il debutto a tempo pieno nel motomondiale 1970 da una banca di Turku e partecipò al mondiale classe 250cc con la Yamaha YD5 250cc di cui sopra. Nella prima gara al Nurburgring giunse al sesto posto, poi, al successivo Gran Premio di Francia, partecipò anche alla classe 125cc con la sua Tunturi-Puch, ritirandosi, mentre nella 250cc arrivò quarto. Il primo podio arrivò il 27 Giugno ad Assen, un terzo posto dietro a Rodney Gould e Phil Read. La stagione continuò con altri due quarti posti in Belgio e in Germania Est e un terzo in Cecoslovacchia. Nella gara di casa, a Imatra, dovette ritirarsi per guai al motore e concluse così la sua stagione nel motomondiale, nonostante mancassero ancora tre gare, per finire gli studi e conseguire la laurea in ingegneria meccanica. Saarinen fu quarto nella classifica finale della classe 250cc, ma qualora non avesse saltato le ultime gare sarebbe probabilmente arrivato al terzo posto. In quell'anno vinse il campionato Finlandese della classe 250cc. Con questa ottima annata, Saarinen aveva trovato posto nel cuore degli appassionati, grazie anche al suo stile di guida per il quale, in curva, spostava il tronco del corpo verso l'interno e appoggiava il ginocchio quasi sull'asfalto, dando un equilibrio diverso alla moto e riuscendo ad essere veloce, uno stile che s'è poi evoluto in quello di adesso dove la moto è piegata di quasi 65 gradi e ginocchio e gomito toccano l'asfalto. Un'altra peculiarità di Saarinen era quella di portarsi dietro la fidanzata, cosa non comune ai tempi. Se Jarno era praticamente un meccanico di se stesso, la fidanzata Soili svolgeva le mansioni di cuoca, manager e addirittura cronometrista. Convoleranno a nozze il 31 Dicembre 1971.
Saarinen era una personalità ben vista nel paddock anche per la grande disponibilità coi colleghi, tra cui anche quel Teuvo Lansivuori col quale hanno girato tutta la Finlandia col carro funebre. I due, assieme a un'altro pilota, Martti Pesonen, e Soili, erano soliti arrivare ai circuiti insieme, ma stavolta non più con un carro funebre, ma con un minibus Volkswagen.
Nel 1971 Jarno firma con l'Arwidson & Co. che gli fornisce due Yamaha, una TD2B 250cc e una TR2B 350cc, con le quali parteciperà al mondiale 250cc e 350cc. Nel contempo stipula un accordo con la casa Tedesca Kredler per partecipare alle ultime due gare del mondiale della classe 50cc. Il 1971 è l'anno della prima vittoria nel motomondiale, conseguito il 18 Luglio al Gran Premio di Cecoslovacchia della 350cc a Brno sotto una pioggia torrenziale. Saarinen ingaggiò un duello con Giacomo Agostini fino a che una rottura nell'MV Agusta del romagnolo lo costrinse al ritiro, spalancando le porte per il successo del Finlandese. Due mesi più tardi, il 12 Settembre, Saarinen si ripetè, nella stessa classe, a Monza battendo in volata l'Italiano Silvio Grassetti. In quella giornata corse anche in 250cc e 50cc, arrivando quinto e sesto. Il 26 Settembre, a Jarama, vinse la sua prima gara in 250cc e giunse secondo in quella della 50cc, in una gara famosa perchè Angel Nieto perse il mondiale cadendo al primo giro. La leggenda narra che lo Spagnolo, accortosi che molti suoi connazionali sugli spalti stavano andando via delusi, corse dallo speaker e parlo ai megafoni dell'autodromo intimando tutti di tornare indietro dichiarando che avrebbe vinto la gara delle 125cc, cosa che accadde realmente e che gli consentì di vincere il terzo titolo mondiale (su tredici) della carriera, il primo in 125cc. Saarinen invece concluse secondo il mondiale 350cc dietro all'inarrivabile Agostini, mentre fu terzo nel mondiale 250cc a nove punti dal titolo. Fatale fu una caduta nel TT di Assen e un ottavo posto al GP d'Austria.
Il 1972 cominciò sulla scia del matrimonio celebrato a San Silvestro del 1971 e vide subito buone notizie. Infatti Yamaha, impressionata dal grande campionato appena trascorso, decise di affidargli una moto ufficiale sia nella classe 250cc che nella 350cc, pertanto nel 1972 avrebbe corso con una TD-3 250cc e una TR-3 350cc. La stagione cominciò bene nella 350cc, dato che vinse le prime due gare in Germania e Francia, battendo per la prima volta Giacomo Agostini in un testa a testa, mentre nella 250cc si piazzò terzo e quarto. I due successivi gran premio, in Austria e a Monza, lo videro secondo e terzo in 250cc e quarto e terzo in 350cc. Non andò al Tourist Trophy, allora valido per il campionato del mondo, perchè riteneva che quella gara fosse troppo pericolosa, decisione che, di fatto, fu deleteria per la conquista del campionato del mondo di 350cc. Nella 250cc, tuttavia, nemmeno il rivale per il titolo, Renzo Pasolini, andò al Tourist Trophy.
Pasolini era Riminese, un pilota coriaceo, ormai trentaquattrenne, ma nel pieno della sua carriera. Dopo un inizio nel motocross e un'anno sabbatico dovuto al servizio militare nel 1963, esordi, a 26 anni, al Gran Premio delle Nazioni di Monza del 1964 classificandosi quarto nella gara delle 350cc con una Aermacchi. Il suo era uno stile di guida aggressivo ed era una persona dedita alla bella vita, come da stereotipo del Romagnolo. Quando essi cominciò a racimolare podi negli anni successivi, venne facile raffrontarlo nell'immaginario collettivo a Giacomo Agostini, pilota invece più meticoloso, che sfruttava ogni turno di prove per carpire i segreti di ogni circuito e trovava sempre soluzioni efficaci per girare più veloci della concorrenza. Nel 1968 Paso passò alla più competitiva Benelli, ma non potè nulla contro lo strapotere di Giacomo Agostini nella classe 350cc. Ago aveva appena cominciato la sua epopea, mentre Paso era finalmente al vertice dopo aver fatto tanta gavetta. La sconfitta nel mondiale fu tuttavia sopita con la vittoria dei titoli italiani nella 250cc e 350cc. Nel 1969 nella 350cc non c'è storia, vince ancora Agostini, ma Pasolini ha la chance di vincere nella 250cc, ma, causa alcuni ritiri e altrettante cadute, fu il compagno di squadra e seconda guida Carruthers a vincere il titolo. Nel 1971 Paso tornò alla Aermacchi, che nel frattempo si era fusa con la Harley-Davidson, ma, data la giovane età della motocicletta, fu un anno di collaudi con poche gare nel mondiale.
Torniamo al 1972 e a Jarno Saarinen. In Jugoslavia si ritirò in entrambe le classi, mentre Pasolini vinse la 250cc, al TT di Assen fu secondo in 350cc e terzo in 250cc dietro a Pasolini, risultato che permise all'Italiano di passare in testa al campionato di quattro punti. Tuttavia Saarinen mise a segno tre vittorie consecutive in Belgio, Germania Est e Cecoslovacchia, con Pasolini che si ritirò a Spa-Francorschamps e arrivò secondo nelle successive due gare. In Cecoslovacchia vinse sia nella 250cc che nella 350cc, mettendo a segno la prima doppietta in carriera. Ad Anderstorp fu secondo con Pasolini terzo e ad Imatra vinse e, aprofittando del ritiro del rivale, si laureò campione del mondo con una gara di anticipo, diventando il primo Finlandese ad aggiudicarsi un titolo mondiale. Ormai sicuro del titolo nella 250cc e di non poterlo vincere nella 350cc, saltò il GP di Spagna, che chiuse la stagione. Si aggiudicò anche il campionato nazionale nelle classi 250cc e 350cc, nonchè la gara ad inviti Race of the Year of Mallory Park.
All'ombra del suo successo iridato, c'erano frizioni con Yamaha per via di un offerta ricevuta da Saarinen dal costruttore Benelli per la stagione 1973. La casa Italiana voleva tornare ai vertici mondiali e perciò gli offrì un test segreto a Modena per poi organizzare una gara segreta a Pesaro contro Agostini su MV Agusta con motociclette 350cc e 500cc. Saarinen vinse entrambe le gare e Benelli gli offrì entrambe le selle per l'anno successivo. Tuttavia Yamaha riuscì a convincere Jarno a rifirmare con loro sviluppando due nuove moto, la YZR250 250cc e la YZR500 500cc, grazie alle quali avrebbe potuto difendere il titolo della 250cc e cercare di battere "Ago" nella 500cc. In più Yamaha gli offrì la possibilità di avere due meccanici personali, cosa che accettò a patto che le modifiche sull'assetto della moto fossero sua competenza.
Il 1973 cominciò alla grande. Partecipò per la prima volta alla 200 miglia di Daytona, vincendo con una Yamaha TZ 350cc contro moto che arrivavano anche a 750cc, primo Europeo a vincere tale corsa, all'epoca prestigiosissima. Vinse anche la neonata 200 miglia di Imola e si presentò in gran forma al Gran Premio di Francia al Paul Ricard, apertura del campionato del mondo. Vinse subito sia in 250cc che in 500cc, al debutto, con Agostini che cadde nella gara con cilindrata maggiore. In Austria Agostini fu appiedato dal motore e Saarinen mise a segno un'altra doppietta. Nel Gran Premio di Germania vinse ancora nella classe 250cc, dove ormai non aveva rivali, ma nella gara della 500cc ruppe la catena e fu costretto al ritiro.
Si arrivò a Monza, il 20 Maggio 1973. Saarinen era leader del mondiale sia nella 250cc che nella 500cc ed era pronto a rifarsi della delusione del ritiro in Germania. La gara della 250cc è prevista per le 15:15, dopo quelle della 50cc alle ore 10:00, la 125cc alle 11:00 e la 350cc alle 14:00.
Nella 350cc ci fu un entusiasmante rimonta di Pasolini che, partito male e ritrovatosi quindicesimo dopo il primo giro, imboccò il penultimo giro in testa, ma, arrivato alla Parabolica, grippò e finì lungo, ritirandosi. La gara fu vinta da Agostini.
Pasolini avrebbe preso il via della gara della 250cc in prima fila al fianco di Saarinen, autore del miglior giro in prova sia nella quarto di litro che nella 500cc. Renzo aveva reso dignitosa la Harley-Davidson, ma le prestazioni della moto non lo soddisfacevano ancora, ed era indietro in classifica nella classe che solo l'anno prima lo vide lottare fino all'ultimo per il titolo mondiale. In virtù di un regolamento che concepiva di scartare i risultati peggiori, saltò i due gran premi precedenti a quello di Monza per mettere a punto la moto alla perfezione per il GP di casa. Senza il grippaggio avrebbe vinto la gara della 350cc, pertanto si allineò nella griglia di partenza della 250cc fiducioso. La gara partì alle 15:15, il cielo era coperto, ma non pioveva.
Paso scattò benissimo e si diresse verso la Curva Grande in testa. Alla sua ruota Roberto Gallina, poi Saarinen e il resto del gruppo più indietro. Nell'impostare la curva la sua Harley-Davidson sbanda verso l'esterno del circuito, forse per colpa di un grippaggio o forse per colpa di una chiazza d'olio. Ai tempi il guard-rail era posizionato un metro fuori dalla pista ed era coperto da balle di fieno, Renzo vi scivolò contro. Il corpo esanime del pilota finì la sua corsa nel fieno, mentre la moto ritornò in mezzo alla pista. Gallina la evitò, ma Saarinen, che accortosi dell'incidente istintivamente tirò il freno e si alzò dalla moto, venne centrato in pieno. L'impatto gli sfilò il casco e il corpo rotolò in mezzo alla pista venendo investito da più piloti. Nel groviglio di quattordici moto che scaturì, Renzo Pasolini e Jarno Saarinen persero la vita, Villa e Palomo caddero in coma, ma gli fu salvata la vita, mentre Kanaya, Giansanti, Jansson e Mortimer subirono ferite gravi, ma non da comprometterne la sopravvivenza.
Quel giorno scomparvero due grandi rivali, accomunati da un destino tragico e beffardo. Monza non avrebbe più ospitato un Gran Premio di motociclismo fino al 1981, quando le vie di fuga furono ampliate e la sicurezza migliorata. Jarno Saarinen rimane tuttora l'unico Finlandese ad aver vinto un titolo mondiale di motociclismo, l'unico ad aver messo in difficoltà Giacomo Agostini negli anni di massimo splendore del Bergamasco. Come spesso accade i numeri della sua carriera non spiegano appieno il mito del "Finlandese volante". In quel maledetto 1973 avrebbe probabilmente vinto i mondiali della 250cc e della 500cc, consacrandosi appieno nell'olimpo dei grandi del motociclismo. Chissà poi come sarebbe continuata la sua carriera, quanti altri titoli avrebbe vinto.
Quell'anno il mondiale 250cc venne vinto da Dieter Braun davanti all'amico fraterno di Jarno, Teuvo Lansivuori, che non riuscì a vincere quel titolo. Saarinen si classificò al quarto posto grazie alle tre vittorie conseguite prima della tragedia. Nella 500cc vinse Phil Read, con Agostini terzo, spesso tradito dalla sua MV Agusta che poi avrebbe lasciato a fine stagione per sostituire lo sfortunato Finlandese proprio sulla Yamaha.
Jarno Saarinen lascia la moglie Soini, a 27 anni, l'età in cui scomparvero Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e, in seguito, Kurt Cobain, andandoli ad affiancare nel Club dei 27, un esclusivo club di immortalità spirituale riservato solo ai più grandi innovatori.
 
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