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I personaggi dello sport
#17
Ci ho preso gusto. :D

Bronko Nagurski

[Immagine: 5d8d2eacac146-image.jpg]

Bronislau Nagurski nasce il 3 novembre 1908 a Rainy River, una piccola cittadina dell'Ontario, in Canada. I suoi genitori erano immigrati dall'attuale Ucraina e, quando Bronislau (che poi tutti, per difficoltà nel pronunciarne il nome, conosceranno come Bronko) ha 5 anni, si trasferiscono nel Minnesota. Il ragazzo cresce aiutando il padre con le consegne dalla sua drogheria e occupandosi della fattoria. Di football americano forse non se ne sarebbe mai parlato se non fosse stato per Clarence Spears, il coach della University of Minnesota che, passando nella zona, nota questo ragazzo che trasporta con grande facilità un aratro. Stupito dalla forza del ragazzo lo porta a giocare nei suoi Golden Gophers.

Nei suoi anni di college Nagurski gioca sia come defensive tackle che come fullback e, al suo primo anno, totalizza 737 rushing yards, leader della nazione. Viene nominato All-American in entrambe le posizioni, il che lo rende l'unico atleta a guadagnare il riconoscimento in due ruoli diversi nello stesso anno. I Minnesota Golden Gophers conquistano il titolo della Big Ten proprio in quell'anno e nel suo triennio collegiale il record di Minnesota è 18-4-2. In quella che è considerata la sua miglior partita a livello collegiale, nel 1928 contro Wisconsin, dopo aver recuperato un fumble porta la palla per sei volte consecutive fino al touchdown e, successivamente, intercetta un passaggio chiudendo definitivamente la gara.

Nel 1930 inizia la sua carriera professionistica nei Chicago Bears di George Halas (che aveva temporaneamente lasciato il ruolo di head coach a Ralph Jones, mantenendo solo quello di proprietario). Alto 1 metro e 88 per 107 kg, Nagurski sarebbe stato un grande atleta in qualunque era ma negli anni '30 il suo impatto è semplicemente dominante. Con il suo fisico e il suo innato talento è utilizzato sia per portare la palla che per bloccare e, all'occorrenza, anche per passare. Grazie alle sue mani enormi il suo stiff arm è quasi un'arma impropria e, prima di essere colpito da un difensore avversario, è Nagurski stesso a cercare il contatto in modo da arginare i blocchi avversari. La leggenda vuole che in una partita contro i Washington Redskins eluda il blocco di due linebacker, spedendoli con il corpo in due direzioni opposte per poi passare indenne contro un defensive back e la safety e infine "rimbalzare" colpendo il palo della porta in endzone. In una partita contro i Packers, prima di un punt dei Bears un suo avversario andò da Red Grange (compagno di Nagurski) promettendogli che non avrebbe provato a bloccare il calcio se in cambio gli avesse lasciato campo libero per cercare di "colpire il polacco". Grange accettò il patto ma quanto Hubbard colpisce Nagurski rimbalzò a terra come una palla da tennis. Lo stesso Grange, con cui Nagurski aveva a che fare in allenamento e che era uno dei migliori giocatori dell'epoca, dichiarò che cercare di colpire Nagurski era come subire l'elettroshock. Non giocò mai per le statistiche e solo una volta corse più di 100 yards in una partita.

Nel 1932 i Chicago Bears e i Portsmouth Spartans (gli attuali Detroit Lions) hanno il miglior record della lega ex aequo. Per determinare la squadra vincitrice viene così organizzato il primo match di playoff della storia della NFL (giocato tra l'altro indoor e con l'introduzione di alcune regole particolari). I Bears vinsero 9-0 segnando tutti i punti nel quarto quarto, sbloccando il risultato con un TD controverso: Nagurski ricevette l'handoff da Carl Brambaugh e lanciò uno dei suoi classici jump passes per il TD di Red Grange. Per le regole dell'epoca il passaggio in avanti era permesso solo dopo aver percorso, all'indietro, cinque yards e i giocatori avversari si lamentarono che Nagurski non avesse effettuato questo drop back. I Bears vinsero quindi il titolo 1932 e il successo di questa partita fu tale che, dalla stagione successiva, fu abolita la regola del drop back di cinque yards e venne introdotto ufficialmente il Championship Game (che decenni dopo sarebbe diventato il Super Bowl).

Per non farsi mancare nulla, nel 1933 Nagurski cominciò anche a praticare wrestling. Nel frattempo nel ruolo di head coach era tornato "Papa Bear" George Halas e la stagione fu di nuovo trionfale. Il championship contro i New York Giants si concluse con un combattuto 23-21, con Nagurski che lanciò due touchdown e corse per 65 yards, leader della sua squadra. Nel 1934 i Bears andarono vicini ad una stagione perfetta, con 13 vittorie e zero sconfitte e 286 punti segnati contro soli 86 subiti fino al championship, un rematch contro i Giants. Stavolta però la squadra newyorchese si impose facilmente 30-13. Nagurski si consolò con la terza nomina consecutiva nel first team All-Pro.

Nagurski cominciò ad avere problemi di infortuni nel 1935, quando dovette saltare quasi tutta la stagione. Nel 1936 ricevette la sua quarta e ultima nomina All-Pro e nel 1937 i Bears tornarono a disputare il championship. Stavolta la sconfitta arrivò contro i Washington Redskins di un rookie che avrebbe fatto parlare molto di sè, Sammy Baugh. Al termine di quella stagione Nagurski decise di dire basta, anche a causa di un contenzioso sul salario che si portava dietro fin dall'anno da rookie. Nonostante fosse indiscutibilmente una delle stelle della lega il suo stipendio non fu mai tra i più elevati. Nel 1936 Nagurski si era sposato e decise quindi di dedicarsi maggiormente al wrestling per questioni economiche.

Nel 1943 però, in piena seconda guerra mondiale, molti giocatori (e anche lo stesso Halas) dovettero abbandonare il football per andare a servire nell'esercito. Johnsos e Anderson, gli assistenti di Halas, si ritrovarono ad affrontare problemi di organico e decisero di provare a richiamare Nagurski dal ritiro. Il leggendario fullback aveva 35 anni e non metteva piede su un campo da football da sei anni ed era ben lontano dalla sua forma migliore. Per ridurre al minimo il dispendio di energie gli venne proposto di giocare esclusivamente da tackle e Nagurski accettò. All'ultima partita della stagione, contro i Chicago Cardinals, era necessaria una vittoria per il titolo divisionale ma i Bears si ritrovarono in svantaggio. A quel punto Johnsos chiese a Nagurski di tornare al suo vecchio ruolo e, corsa dopo corsa come ai bei tempi, Nagurski segnò un TD e i Bears vinsero la partita. Per Sid Luckman, che da poco aveva cominciato a "scrivere" le sue pagine di leggenda all'interno dei Chicago Bears, fu un'emozione unica consegnare il pallone a una leggenda come Bronko Nagurski. I Bears vinsero il titolo divisionale e, dulcis in fundo, batterono i Washington Redskins 41-21 al Championship, per il terzo titolo personale di Bronko Nagurski (autore di un TD). Si ritirò dopo quella partita, stavolta definitivamente.

Continuò a praticare wrestling saltuariamente ma tolto quello non cercò mai le luci della ribaltà, preferendo una vita tranquilla a International Falls, dove aprì una stazione di servizio. Nel 1963 venne istituita la Pro Football Hall of Fame a Canton, Ohio e tra i primi introdotti era ovviamente presente il suo nome, insieme al suo grande compagno Red Grange e naturalmente a George Halas. Il suo cuore cessò di battere il 7 gennaio 1990, all'età di 82 anni. Red Grange, che ho nominato più volte in questo racconto, lo ha sempre definito "il miglior giocatore di tutti i tempi".
 
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