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Spruzzi di Giro d'Italia...
#4
1964 – 21a tappa del 47° Giro d’Italia

Torino - Biella

Dopo l’assaggio sul Sacro Monte d’Oropa dell’anno precede, la penultima tappa del Giro d’Italia 1964, segnò il primo arrivo nella Città di Biella. Teatro d’epilogo, lo Stadio La Marmora, la cui pista d’asfaltoide bituminoso si prestava perfettamente per un evento ciclistico. 
Fu una prima al Giro anche per il vincitore, l’appena ventunenne Gianni Motta, autore di una gran prova, nel primo giorno di libertà reale, dopo tanto lavoro come spalla di Guido De Rosso, capitano designato della Molteni. Un Motta che confermò nell’occasione quanto fossero vere le attese su di lui dell’osservatorio. Inoltre quella classe e quella completezza che il giovane biondino di Groppello d’Adda aveva mostrato fra i dilettanti e nella vittoriosa cronotappa al Giro di Romandia di un mese prima, col trionfo di Biella, grazie alla TV, assicurarono al corridore lombardo un aumento considerevole di simpatie e di tifo. Gianni era il baby di quella che, nonostante due mostri del pedale come Anquetil prima e Merckx dopo, si dimostrerà come la più forte generazione italiana d’ogni tempo. 
 La difficile tappa Torino-Biella s'avviò da subito come una battaglia coinvolgente i più forti corridori del lotto e della classifica. La grande andatura sui 43 kmh, il vento, ed i continui scatti, spezzarono il gruppo in due tronconi. Nel primo, la Maglia Rosa Jacques Anquetil coi migliori di classifica, escluso il due volte vincitore del Giro Franco Balmamion, chiamato ad una giornata di grandi inseguimenti e di fatica. A Donnaz, in Val d'Aosta, quando già i corridori avevano affrontato asperità sufficienti a dare speranze di rientro ai più forti del secondo troncone, se ne andarono in cinque: Pambianco, Rostollan, Battistini, Bailetti e Minieri. Lungo lo strappo di Montjovet i veloci Minieri e Bailetti si staccarono ed alle Terme di St. Vincent, ai piedi del Col de Joux, il terzetto rimasto al comando aveva 3' e 50" di vantaggio sul grosso. Sui  tredici chilometri del Joux, il passo imposto da Pambianco fece crollare Battistini ed in cima il vincitore del Giro '61, transitò primo con qualche metro sul francese, 2'20" su Neri, 5'20" su Battistini, e a 5'40" il gruppo di Anquetil. La discesa ripidissima, pietrosa e polverosa seminò forature a iosa, ma lanciò appieno le velleità di un trio composto da Motta, Renzo Fontona e dal protagonista principale del Giro fin lì consumato, ovvero quel Franco Bitossi già vincitore di 4 tappe fra le quali la leggendaria Cuneo-Pinerolo. I tre raggiunsero Neri ed iniziarono la caccia alla coppia Pambianco-Rostollan. Le preoccupazioni per la tanta battaglia e la promessa fatta a Motta di poter fare la propria corsa in quella frazione, spinsero Giorgio Albani, nocchiero della Molteni, a fermare Guido Neri per aiutare De Rosso. A Brusson i 3 inseguitori marcarono 6' di ritardo, portati a 3' in quel di Bard, fino a giungere ai piedi della dura salita finale, la Croce di Serra, a poco più di un minuto dai battistrada. L'ascesa evidenziò la grandissima classe di Motta, inseguitore fin lì ben poco aiutato da un Fontona in difficoltà e da un Bitossi che, da gran corridore, ben aveva capito di quale pasta fosse fatto il giovane lombardo e pensò solo a spendere il meno possibile per vincere la tappa. Davanti, un Pambianco sempre più affannato anche per la passività di Rostollan, cominciò a cedere, ed a metà del Croce Serra avvenne il ricongiungimento. A quel punto l'alato Gianni, aumentò la cadenza e scattò. Nessuno fu capace di tenergli la ruota. In cima, a 22 chilometri da Biella, Motta passò con una trentina di secondi su Bitossi, più staccati gli altri col gruppo di Anquetil a 2 minuti. Giù verso Biella e lungo la pianura finale si potè assistere ad un duello incredibile fra i due prodigi italiani, con Franco che guadagnò in discesa, ma non riuscì a togliere in pianura il vantaggio che rimaneva a Gianni. Sulla pista del La Marmora di Biella, il biondino di Groppello d'Adda, raccolse gli applausi  del pubblico, l'ammirazione dell'osservatorio e fece capire che era in possesso di qualità straordinarie. Il Giro andava cosi all'epilogo per consegnare al leggendario Anquetil la sua seconda Maglia Rosa finale, ma da Biella gli orizzonti del ciclismo s'erano arricchiti di una nuova aurora, avente tutti i colori-traguardi possibili. 
[Immagine: 1051.jpg] 

Ordine d’arrivo:
1° Gianni Motta (Ita) km 200 in 5h29'36" alla media di 36,408 kmh
2° Franco Bitossi (Ita) a 5"
3° Italo Zilioli (Ita) a 1'07"
4° Guido Carlesi (Ita)
5° Franco Balmamion (Ita)
6° Rolf Maurer (Sui)
7° Vittorio Adorni (Ita)
8° Carlo Chiappano (Ita)
9° Aldo Moser (Ita)
10° Arnaldo Pambianco (Ita)

Il ritratto del vincitore di tappa....

GIANNI MOTTA
Nato a Cassano d’Adda (Milano) il 13 marzo 1943. Completo. Professionista dal 1964 al 1974, con 89 vittorie. 
Sicuramente il miglior talento puro della grande generazione italiana degli anni sessanta. Gianni Motta, possedeva un poker di distinguo che i pur illustri colleghi suoi contemporanei non avevano: classe, coraggio, inventiva e completezza. Ad esaltare quelle qualità, interveniva nel “biondino di Groppello d’Adda” come da definizione a lui siamese fin da giovanissimo, un carattere spontaneo, venduto per difficile e contorto, quando in realtà era solamente non conformista. Voleva vederci chiaro il Gianni, e lo diceva magari con un fraseggio sgrammaticato, ma la sostanza era evidente. Passava per antipatico e la sua spavalderia non lo aiutava di certo, ma l’oggettività dei suoi valori, a distanza di oltre mezzo secolo è ancora lì, a gridare le sue grandezze e, diciamolo pure, le sue sfortune. Già, perché sul curriculum di Motta, giocò un ruolo notevole il dolore ad una gamba, nato probabilmente in seguito ad una caduta in Romandia nel ‘65, dove un’auto al seguito, gli passò sul ginocchio sinistro. Anni dopo, al termine di peripezie e continue visite presso specialisti, alcuni dei quali completamente fuori rotta, gli fu diagnosticata una strozzatura e una lesione traumatica alla arteria iliaca sinistra. Era così evidente, che un intero staff medico, si chiese come avesse fatto a correre e vincere in quelle condizioni. Eppure lo aveva fatto, intingendosi di giornate luminose e, sempre o quasi, guardando in faccia gli avversari con fierezza. 
[Immagine: Gianni_Motta_1966.jpg?1620643397355]
Gianni Motta, era figlio di un agricoltore di Groppello d’Adda, una famiglia umile e laboriosa che lo indirizzò, tanto involontariamente quanto in sincronia coi tempi, a pensare presto al lavoro. Ed il giovane cresceva longilineo e volonteroso. A quattordici anni vantava già un’esperienza sui campi del padre e l’ingresso alla omonima azienda dolciaria per imparare e svolgere la professione di pasticcere. Per andare alla Motta, Gianni era costretto a sobbarcarsi chilometri e chilometri in bicicletta, incontrando così la passione per quel mezzo che lo faceva eccellere ad ogni confronto spontaneo con coetanei e più grandicelli. Era così bravo che fu subito segnalato ad una squadra come il G.S.Faema di Milano, una consorella giovanile dell’equipe professionistica, a quei tempi da considerarsi come la leader. In quel sodalizio Motta passò tutta la sua esperienza ciclistica prima di passare prof. In quegli anni, il dominio del biondino, vissuto come traduzione di una bellezza stilistica e di un’efficacia da lasciare a bocca aperta, si aprì con tangibilità.
Immediatamente i tecnici azzurri pensarono di fare di Gianni un riferimento, ma il ragazzino, intelligente, li fermò pagando quell’affronto per anni. In sostanza non si voleva spompare perché aveva già capito che il ciclismo vero, quello che crea fama e sostanza, era solo quello dei prof. In particolare Motta non voleva correre quella 100 km a squadre che giudicava troppo pesante per le gambe di un giovane, accettando così di far nascere in superficiali osservatori che al talento unisse svogliatezza. Gli furono precluse così le porte azzurre anche per i mondiali dilettanti su strada del 1963, prova alla quale avrebbe preso parte volentieri perché non la giudicava gravosa: in fondo stava passando al professionismo. Del Motta “puro” resta l’immagine di un atleta longilineo, scalatore, passista e stilista nel contempo, in altre parole un gioiello a cui tutto il mondo professionistico era proteso e non solo per la miriade di vittorie colte, comprese quelle mai bugiarde del Giro della Valle d'Aosta e nella San Pellegrino. Un episodio non di gara, ma dimostrativo delle qualità incredibili del “biondino di Groppello d’Adda” si consumò quando era ancora allievo. Imerio Massignan, allora uno dei migliori scalatori mondiali, stava provando il Muro di Sormano, la terribile salita che in quegli anni faceva parte del percorso del Giro di Lombardia, quando per strada incontrò il ragazzino biondo. Vedendolo indisponente alla sua ruota, scattò per togliersi il fastidio, ma il piccolo Motta non solo non si staccò, ma addirittura replicò, mettendolo alla frusta. Un match pari, ma uno dei due aveva 17 anni! 
Il salto di categoria si concretizzò con la Molteni, nel 1964, e fu subito un boom. Motta era straordinario. La sua purissima classe favorì un folgorante inizio. Alla fine del primo anno aveva già collezionato otto vittorie… e che vittorie! Basta citarne tre: il Giro di Lombardia (1), la tappa di Biella al Giro d’Italia (chiuso al 5° posto) e il Trofeo Baracchi (in coppia con Fornoni). L’anno seguente non poté partecipare alla corsa rosa per quella caduta al Giro di Romandia che poi si rivelerà disastrosa per la sua carriera. Ciononostante assorbì stoicamente l’infortunio e si presentò al Tour de France giungendo terzo, dietro Gimondi e Poulidor. Era il preludio alla sua vittoria al Giro d’Italia del 1966, vinto con spavalderia e senza nessun aiuto dettato da interessi sinergici. Quell’edizione della corsa rosa, mise veramente in evidenza un corridore superiore, bello da vedere e capace di tradurre la bellezza nell’efficacia.
[Immagine: Gianni-Motta.jpg]
Irrequieto e anticonformista fuori corsa, grintoso e spavaldo in gara, Gianni Motta si fece la sua bella corte di tifosi e nacque da lì una rivalità con Gimondi che non si aggiustò mai. Rivalità che ebbe il suo punto più caldo nel 1967 quando  Motta, già in preda ai suoi dolori alla gamba sinistra, preparò i mondiali di Heerlen in maniera inconsueta sotto la guida del dottor De Donato e fuori dal novero della squadra azzurra. Poi in gara, partì dopo pochissimi chilometri favorendo la nascita  della fuga decisiva, ma subì il peso totale della corsa e nella volata decisiva, cotto, finì soltanto 4° dopo Merckx, Janssen e Saez. Di lì nacque una polemica bruciante.
Dopo la vittoria al Giro d’Italia ’66, non seguirono altre grandi prove nelle corse a tappe e le sue vittorie, pur se numerose, non furono più di gran risalto. Di rilievo i quattro successi nella Tre Valli Varesine e i tre nel Giro dell'Emilia, anche se una corsa come la Milano-Sanremo gli sfuggi sempre: lo vide due volte secondo, nel '67 e '72. Ma, come detto sopra, il peso di quel doloroso disturbo alla gamba, giocò un ruolo enorme. Quando, nel 1970, riuscì a risolverlo, ormai era concettualmente un ex, perché aveva speso risorse mentali ed economiche nella sua attività commerciale e il rapporto di concentrazione verso il ciclismo, non fu più quello che doveva essere. Inoltre, i 4 anni di attività ridotta e sofferente pesarono non poco sul suo fisico. Il 1974 fu la sua ultima stagione, anche se due anni dopo la fine  della carriera, nel 1976, fece un'apparizione nel Giro delle Puglie. 
Gianni Motta passa alla storia come bello e breve, ed anche se non poté raggiungere il palmares che valeva, resta agli occhi di chi scrive, un corridore verso il quale bisogna togliersi tanto di cappello.

IL PALMARES DI MOTTA
1964 - Molteni
Cronotappa Le Lacle (Giro di Romandia) Tappa Biella (Gira d’Italia); Coppa Bernocchi; Circuito Busto Arsizio; Prova di Corsico - Trofeo Cougnet; Gran Premio Molteni-Arcore; Giro di Lombardia; Trofeo Baracchi Cronocoppie (con Fornoni).
1965 - Molteni
Tappa Midi Libre (Francia); Tre Valli Varesine; Gran Premia di Sormano-Desio;  Gran Premio di Robbiano; Circuito di San Venanzio; Corsa di Coppi; Circuito Triuggio; Circuito Groppello. 
1966 - Molteni
Gran Premio di Manaco; Giro di Romagna; Tappa di Losanna (Giro di Romandia);  Giro di Romandia; Tappa di Levico (Giro d’Italia); Tappa di Moena (Gira d’Italia);  Giro d’Italia; Criterium Seignelay (Francia); Tre Valli Varesine; Gran Premio Giussano;  Criterium Vergt (Francia); Tappa Parigi Lussemburgo; Circuito di Foligno;  Circuita di Collecchio; Frazione cronostaffetta Ghisallo.
1967 - Molteni
Milano-Torino; Circuito Ospedaletti; Tappa Les Diablerets (Giro Ramandia); Tappa Silvaplana (Gira Svizzera); Tappa Locarno (Giro Svizzera); Giro della Svlzzera; Circuito di Consonno; Tre Valli Varesine; Teramo-Montorio (frazione Cronostaffetta)
1968 - Malteni
Circuita Laveno Mombello; Criterium La Limounziniere (Francia); Tappa Ginevra (Giro Romandia); Circuito Ghignolo Po; Lanzio-Plesio (frazione cronostaffetta);  Giro dell'Appennino; Giro dell'Emilia; Circuito di Scorze.
1969 - Sanson
Vicenza – G.P Campagnolo (prova Trofeo Cougnet); Circuito di Ponte a Egola;  Cronoscalata Mantjuich (Spagna); Montjuich class. finale; Giro dell'Emilia; Circuito di Vanegono; Criterium di Villamblard
1970 - Salvarani
Circuito di Urbisaglia; Gira dell’Umbria; Civitella-Teramo (frazione Cronostaffetta); Tre Valli Varesine; Giro dell'Appennino; Montjuich (Spagna) - prova in linea
1971 - Salvarani
Tappa Fiuggi (Tirreno-Adriatico); Circuito di Tavarnelle Val di Pesa; Giro di Reggio Calabria; Circuito di Col San Martino; Circuito di Chignolo Po; Tappa Friburgo (Giro Romandia); Tappa Lugano (Giro Romandia); Giro di Romandia; Giro dell’Emilia.
1972 - Ferretti
Circuito di Pontoglio; Tappa Fermo (Giro d’Italia); Circuito di Monsummano; Ceserano - seconda prova Trafeo Cougnet; Circuito di Castiglion del Lago
1973 - Zonca
Circuito di Bruceto; Tappa Iseo (Giro d'Italia); Mante Campione - frazione in linea; Criterim Deunieres (Francia); Circuito di Segromigno; Circuito di Strabella; Circuito di Como
1974 - Magniflex
Tappa Martinafranca (Giro di Puglia); Giro di Milano

Maurizio Ricci detto Morris
 
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Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 30-04-2021, 07:48 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 08-05-2021, 08:40 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 09-05-2021, 01:18 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 10-05-2021, 12:53 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 10-05-2021, 01:48 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 10-05-2021, 02:00 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 11-05-2021, 11:19 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 11-05-2021, 12:16 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 12-05-2021, 09:07 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 13-05-2021, 12:32 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 14-05-2021, 02:58 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da melo21 - 14-05-2021, 04:10 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 15-05-2021, 12:48 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 16-05-2021, 11:44 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 17-05-2021, 03:19 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 17-05-2021, 09:30 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 19-05-2021, 10:44 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 20-05-2021, 12:19 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 21-05-2021, 09:00 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Giugurta - 22-05-2021, 11:46 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 22-05-2021, 12:30 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 23-05-2021, 02:23 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 23-05-2021, 08:58 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 24-05-2021, 05:57 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 24-05-2021, 06:26 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Giugurta - 24-05-2021, 08:33 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Paruzzo - 24-05-2021, 09:16 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 24-05-2021, 11:37 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 26-05-2021, 09:47 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da OldGibi - 26-05-2021, 09:40 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 28-05-2021, 11:30 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Gerro - 28-05-2021, 03:26 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 28-05-2021, 08:45 PM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 30-05-2021, 10:21 AM
RE: Spruzzi di Giro d'Italia... - da Morris - 31-05-2021, 08:38 AM

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