11-01-2014, 04:44 AM
Annalisa Cucinotta non sarà processata
Lo ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Udine
La ciclista Annalisa Cucinotta non sarà processata per l'accusa di doping. Lo ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Udine Roberto Pecile che, su richiesta dei difensori dell'atleta, Alessandro Carchio e Filippo Mansutti, ha deciso il non doversi procedere. Il magistrato non ha ritenuto esistenti le condizioni di procedibilità in merito alla richiesta del Ministro della Giustizia di procedere nei confronti dell'atleta, dopo che era risultata positiva al Boldenone nei controlli antidoping cui era stata sottoposta l'11 dicembre 2008, a Calì (Colombia). L'atleta era stata sottoposta a esami subito dopo una competizione ciclistica valevole per la Coppa del Mondo Pista femminile. La difesa dell'atleta, partita per il Messico per partecipare alla Coppa del Mondo, aveva anche chiesto, in subordine, un'integrazione istruttoria sui campioni biologici, mai pervenuti né al Tribunale nazionale antidoping né al Coni. Le accuse, formulate anche in sede penale dal pm Barbara Loffredo, si sarebbero basate sempre solo su un verbale redatto da un ufficiale Wada in Colombia. La difesa aveva chiesto anche l'assoluzione nel merito della vicenda.
tuttobiciweb.it
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La ciclista Annalisa Cucinotta non sarà processata per l'accusa di doping. Lo ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Udine Roberto Pecile che, su richiesta dei difensori dell'atleta, Alessandro Carchio e Filippo Mansutti, ha deciso il non doversi procedere. Il magistrato non ha ritenuto esistenti le condizioni di procedibilità in merito alla richiesta del Ministro della Giustizia di procedere nei confronti dell'atleta, dopo che era risultata positiva al Boldenone nei controlli antidoping cui era stata sottoposta l'11 dicembre 2008, a Calì (Colombia). L'atleta era stata sottoposta a esami subito dopo una competizione ciclistica valevole per la Coppa del Mondo Pista femminile. La difesa dell'atleta, partita per il Messico per partecipare alla Coppa del Mondo, aveva anche chiesto, in subordine, un'integrazione istruttoria sui campioni biologici, mai pervenuti né al Tribunale nazionale antidoping né al Coni. Le accuse, formulate anche in sede penale dal pm Barbara Loffredo, si sarebbero basate sempre solo su un verbale redatto da un ufficiale Wada in Colombia. La difesa aveva chiesto anche l'assoluzione nel merito della vicenda.
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