12-01-2013, 12:54 AM
Rujano: nuova polemica con Savio, durissima la replica
È un copione già visto: Josè Rujano lascia - è un eufemismo - il team di Gianni Savio e va all’attacco.
Con un tweet firmato @elcondorruyano, il piccolo scalatore venezuelano è partito all’offensiva: “In verità non so cosa pensa il mio paese, come pensano di dare soldi a Gianni Savio che mi deve 135.000 euro e non mi vuole pagare. Cosa penseranno il ministro dello sport Héctor Rodríguez e il presidente della Federazione Artemio Leonett?”.
Se in Italia arriva solo l’eco della vicenda, in Venezuela se ne parla molto e Gianni Savio ha commentato seccamente in una intervista al quotidiano Líder: «Non so dove voglia andare a parare. La prima cosa che dico è che la società Androni Venezuela non sborserà un solo euro in quanto il corridore è stato licenziato dopo essere andato contro il contrato firmato».
I fatti risalgono allo scorso anno: Rujano si ritirò a tre giorni dalla fine del Giro d’Italia, nonostante i tecnici gli avessero chiesto di concludere la gara per onor di firma, anche se i sogni di gloria erano sfumati.
Dopo quel ritiro il corridore è tornato in patria, ha raccontato alla stampa di aver sofferto di mononucleoisi - mai evidenziata dagli esami svolti dal medico sociale dottor Luca Romano e avallati da un noto specialista - e non ha più risposto alle raccomandate di convocazione per le corse. Dopo l’ultimo sgarro - la mancata partenza verso l’Italia per disputare il Gp Camaiore, la Androni Venezuela ha informato l’Uci della vicenda e ha licenziato il corridore, interrompendo ovviamente i pagamenti.
Per la cronaca, nella sua ultima relazione sulla Androni Venezuela, la Ernst&Young alla voce “Pagamento dei salari - rispetto delle norme di pagamento” scrive: «Nulla da segnalare» e aggiunge un bel semaforo verde.
tuttobiciweb.it
È un copione già visto: Josè Rujano lascia - è un eufemismo - il team di Gianni Savio e va all’attacco.
Con un tweet firmato @elcondorruyano, il piccolo scalatore venezuelano è partito all’offensiva: “In verità non so cosa pensa il mio paese, come pensano di dare soldi a Gianni Savio che mi deve 135.000 euro e non mi vuole pagare. Cosa penseranno il ministro dello sport Héctor Rodríguez e il presidente della Federazione Artemio Leonett?”.
Se in Italia arriva solo l’eco della vicenda, in Venezuela se ne parla molto e Gianni Savio ha commentato seccamente in una intervista al quotidiano Líder: «Non so dove voglia andare a parare. La prima cosa che dico è che la società Androni Venezuela non sborserà un solo euro in quanto il corridore è stato licenziato dopo essere andato contro il contrato firmato».
I fatti risalgono allo scorso anno: Rujano si ritirò a tre giorni dalla fine del Giro d’Italia, nonostante i tecnici gli avessero chiesto di concludere la gara per onor di firma, anche se i sogni di gloria erano sfumati.
Dopo quel ritiro il corridore è tornato in patria, ha raccontato alla stampa di aver sofferto di mononucleoisi - mai evidenziata dagli esami svolti dal medico sociale dottor Luca Romano e avallati da un noto specialista - e non ha più risposto alle raccomandate di convocazione per le corse. Dopo l’ultimo sgarro - la mancata partenza verso l’Italia per disputare il Gp Camaiore, la Androni Venezuela ha informato l’Uci della vicenda e ha licenziato il corridore, interrompendo ovviamente i pagamenti.
Per la cronaca, nella sua ultima relazione sulla Androni Venezuela, la Ernst&Young alla voce “Pagamento dei salari - rispetto delle norme di pagamento” scrive: «Nulla da segnalare» e aggiunge un bel semaforo verde.
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