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Matteo Trentin pronto al grande salto - «Sarò pro' dall'Eneco Tour con la Quickstep»

Se dobbiamo pensare a uno dei migliori Under 23 della stagione il nostro pensiero non può non andare a rivolgersi verso Matteo Trentin: il portacolori del Team Brilla, classe 1989 di Borgo Valsugana, è stato autore di una primavera incredibile. La prima vittoria l'ha ottenuta il 27 marzo a La Bolghera e l'ultima il 24 giugno quando ha vestito la maglia di Campione Nazionale in linea: nel frattempo è riuscito a vincere anche il Gran Premio della Liberazione e una tappa al Giro delle Pesche Nettarine. Leggiamo le sue impressioni su questa annata favolosa.

Matteo, questa per te è una stagione memorabile, datti un voto e un giudizio.
«Direi 8, mi pare sia stata abbastanza buona».

E se invece dovessi muoverti una critica?
«No, non mi rimprovero niente».

La tua stagione inizia sempre in inverno, con il ciclocross: quanto è utile e quanto ti lascia in eredità per la strada?
«A me è stato utile soprattutto per imparare ad andare in bici, gestirsi in situazioni difficili, ma anche restare in forma durante l'inverno e quando in primavera ci sono già da fare parecchi chilometri io faccio molta meno fatica».

Cosa impedisce, a molti direttori sportivi, di capire l'importanza dell'attività invernale?
«Sicuramente la mentalità che s'è creata negli ultimi anni. C'è però anche da dire che fare attività a livello professionistico di alto livello tra strada e ciclocross è molto difficile e infatti non c'è nessuno che attualmente sia forte sia nel cross che su strada. Però nei dilettanti la mentalità di tanti direttori sportivi è ancora agli anni '90».

La tua stagione è iniziata anche nel nuovo Team Brilla, come ti trovi in questa squadra nuova?
«In realtà non ho cambiato molto perché la gestione era quella che c'era nel vecchio Team Marchiol, c'era una mezza gestione che è quella del Team Brilla adesso. Io mi trovo benissimo, la squadra non ti mette pressione e si lavora sereni».

La vittoria più importante di quest'anno?
«A livello di prestigio Gran Premio della Liberazione e Campionato Italiano sono a pari livello: il Campionato Italiano ti dà una maglia, ma il Liberazione è la corsa delle corse. Ovviamente però tutte le vittorie sono importanti».

Se volessi mettere un altro obiettivo stagionale?
«Quando passerò professionista di fare bene e imparare molto».

Passi professionista subito?
«Sì, passo in agosto».

Quindi non preparerai i mondiali.
«Ancora non lo so, con le norme attuali in teoria potrei farlo: dovrei però controllare sempre i regolamenti nuovi perché li cambiano molto spesso».

Ad agosto allora passerai in una grande squadra professionista, la Quickstep: quali sono le tue aspettative?
«Mi faranno esordire all'Eneco Tour e spero di imparare il mestiere il più in fretta possibile per poter dare una mano a tutta la squadra, ma anche per ritagliarmi il mio spazio».

Se potessi già scegliere ora una corsa del prossimo anno a cui partecipare cosa diresti?
«Il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix».


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