11-09-2023, 07:34 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-09-2023, 10:33 AM da Giugurta.)
A me non è piaciuto particolarmente.
Di fatto è un buon film, con ottime interpretazioni, però a me i continui tagli di sequenza, con piani temporali in costante salto, creano un effetto labirintico che risulta molto pesante da seguire per 3 ore.
Penso che questo effetto sia voluto, proprio per alleggerire un potenziale sviluppo canonico della trama. D'altronde il pubblico a cui Hollywood punta sono i giovani, i millenials o post-2000 da coinvolgere; e siccome se ne stanno sempre lobotomizzati sui loro smartphone, per tenerli in vita servono continue suggestioni, fin esagerate nel loro essere incalzanti (musica inclusa).
Senza contare la leggera falsificazione - forse meglio dire semplificazione - storica, ai fini di rendere Oppenheimer un divo.
Successo = divinizzazione. Oggi come mai prima. E la generazione dei 2000 sbava dietro a queste cose.
Poi giustamente si sottolineano il rimorso enorme per la devastazione compiuta (sicuramente reale nel vero Oppenheimer) e le simpatie di sinistra altrimenti non sarebbe sufficientemente divo per il 2023.
Film che rispecchia appieno la mentalità odierna, manca giusto una figura femminile importante e non relegata al ruolo di rompipalle.
**1/2 (su 5)
5,5/10
Di fatto è un buon film, con ottime interpretazioni, però a me i continui tagli di sequenza, con piani temporali in costante salto, creano un effetto labirintico che risulta molto pesante da seguire per 3 ore.
Penso che questo effetto sia voluto, proprio per alleggerire un potenziale sviluppo canonico della trama. D'altronde il pubblico a cui Hollywood punta sono i giovani, i millenials o post-2000 da coinvolgere; e siccome se ne stanno sempre lobotomizzati sui loro smartphone, per tenerli in vita servono continue suggestioni, fin esagerate nel loro essere incalzanti (musica inclusa).
Senza contare la leggera falsificazione - forse meglio dire semplificazione - storica, ai fini di rendere Oppenheimer un divo.
Successo = divinizzazione. Oggi come mai prima. E la generazione dei 2000 sbava dietro a queste cose.
Poi giustamente si sottolineano il rimorso enorme per la devastazione compiuta (sicuramente reale nel vero Oppenheimer) e le simpatie di sinistra altrimenti non sarebbe sufficientemente divo per il 2023.
Film che rispecchia appieno la mentalità odierna, manca giusto una figura femminile importante e non relegata al ruolo di rompipalle.
**1/2 (su 5)
5,5/10