12-04-2017, 07:55 PM
Il problema è proprio questo. Che quelli che preparano il Giro corrano poco nei primi mesi dell'anno ci può anche stare, da un po' di anni è così, preferiscono un inizio soft a differenza di quelli che fanno il Tour (Contador e Valverde ad esempio hanno corso molto), ma l'importante è che lo facciano "bene"...
Dalla tabellina di inizio articolo vediamo che uno di quelli che ha corso meno è Quintana ma tutti abbiamo negli occhi cosa ha fatto sul Terminillo o alla Valenciana. Discorso simile, seppur in tono minore, per Yates e Dumoulin.
Viceversa Kruijswijk e Nibali sono stati quelli che hanno corso di più ma non hanno lasciato nessun segno. A me che uno porti a spasso la bici per 1, 10, 100 giorni me ne frega poco, mi interessa che vinca e/o regali spettacolo.
Tenendo presente che comunque, come ho detto prima, la preparazione al Giro ti condiziona di più la prima parte di stagione rispetto a un Tour e considerando 27 giorni di corsa fino a questo momento come eccessivi e non pochi, non vedo questo come un problema nel ciclismo attuale.
Costringere la gente a partecipare alle corse forzatamente non ha senso. Non siamo all'asilo, i corridori devono rispondere alle loro squadre e tutto sommato, seppur in maniera diversa, al giudizio dei tifosi, non servono leggi per regolamentare uno cosa deve fare della sua carriera.
Dalla tabellina di inizio articolo vediamo che uno di quelli che ha corso meno è Quintana ma tutti abbiamo negli occhi cosa ha fatto sul Terminillo o alla Valenciana. Discorso simile, seppur in tono minore, per Yates e Dumoulin.
Viceversa Kruijswijk e Nibali sono stati quelli che hanno corso di più ma non hanno lasciato nessun segno. A me che uno porti a spasso la bici per 1, 10, 100 giorni me ne frega poco, mi interessa che vinca e/o regali spettacolo.
Tenendo presente che comunque, come ho detto prima, la preparazione al Giro ti condiziona di più la prima parte di stagione rispetto a un Tour e considerando 27 giorni di corsa fino a questo momento come eccessivi e non pochi, non vedo questo come un problema nel ciclismo attuale.
Costringere la gente a partecipare alle corse forzatamente non ha senso. Non siamo all'asilo, i corridori devono rispondere alle loro squadre e tutto sommato, seppur in maniera diversa, al giudizio dei tifosi, non servono leggi per regolamentare uno cosa deve fare della sua carriera.