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La crescita del ciclismo austriaco
#1
Non c'è stato un exploit come nel 2017 quando Postlberger prese la maglia rosa dopo la prima tappa, ma anche ieri l'Austria è stata la migliore nazione nel prologo di Gerusalemme, unica a piazzare 3 atleti nei primi 20, non la Gran Bretagna di Froome, l'Olanda di Dumoulin o l'Italia padrone di casa. E gli austriaci al via del Giro sono 3...
Questo a testimonianza di una crescita molto netta del movimento ciclistico di uno Stato incastonato tra le Alpi che conta meno di dieci milioni di abitanti, che come ciliegina sulla torta ospiterà a Innsbruck uno dei Campionati del Mondo più duri della storia che sono certo rimarrà per anni nella memoria degli appassionati.

Il ciclismo in Austria è sempre stato di livello ma raramente è riuscito a sfondare al di fuori dei confini nazionali.
Agli albori c'è stato Max Bulla, il primo ad uscire realmente dall'Austria e ad andare a vincere molte corse in Svizzera e a ben figurare al Tour de France, dove ha vinto 3 tappe ed è stato l'unico austriaco ad indossare la maglia di leader in un GT fino appunto al già citato Postlberger.
Poi tanti anni di vuoto passando per Adolf Christian, di cui so quasi nulla (ci vorrebbe Morris Rolleyes ) ma che negli anni '50 ha saputo salire sul podio della Grand Boucle.

Con la globalizzazione selvaggia nel ciclismo qualche buona individualità battente bandiera austriaca è uscita, come la giovane promessa Luttenberger, una meteora ma che comunque ha vinto un Giro di Svizzera e fatto una top 10 al Tour.
Poi ci sono stati anche Totsching, habituè delle classifiche dei Giri a cavallo del millennio, e Kohl addirittura a podio al Tour 2008 (poi revocato per positività al CERA).
Insomma qualche buona individualità (anche superiori a quelle odierne), ma mai la sensazione di un movimento così vivo come adesso.

Mentre corridori come Eisel (vincitore di una Gand Wevelgem) e Zoidl si avviano alla fase finale della carriera ricliclandosi come preziosi gregari o vincendo nelle Continental, ci sono tutta una serie di corridori come Brandle, Preidler, Denifl, Haller su cui magari non ci sono più le aspettative di qualche stagione fa ma che occupano sempre un ruolo importante nel ciclismo di vertice e soprattutto sono ancora tutti atleti under 30.
Ma sono le nuove leve quelle ceh fanno ben sperare: Konrad, Muhlberger, Grossschartner, Pernsteiner (il più vecchio anagraficamente ma il più giovane come carriera), Gogl, Postlberger. Manca il fenomeno che trascina il movimento ma sono tutti corridori in crescita, sotto i 26 anni e che stanno mostrando negli ultimi mesi le loro qualità migliori.

Provo a dare qualche numero per testimoniare questa crescita. I corridori austriaci attualmente sotto contratto in squadre WT sono ben 10, nel 2011 erano 3.
Nel nuovo World Ranking UCI di quest'anno l'Austria è attualmente 23esima a un soffio di punti dagli USA e davanti al Kazakistan, due nazioni che una decina di anni fa imperversavano nel ciclismo. Un lustro fa viaggiava sempre oltre la 30esima posizione nella classifica.
I corridori austriaci hanno fatto 13 top ten in corse WT fino a questo momento, alcune molto prestigiose come il 7° posto di Konrad alla Parigi-Nizza, il 10° posto sempre di Konrad alla Freccia Vallone o il 10° posto di Muhlberger alla Strade Bianche.
 
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Messaggi in questa discussione
La crescita del ciclismo austriaco - da Hiko - 05-05-2018, 01:24 PM
RE: La crescita del ciclismo austriaco - da sito - 05-05-2018, 03:38 PM

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