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Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale
#26
[Immagine: tour-oud.jpg]

Allora rimaniamo sempre negli anni '30 e parliamo un po' di Vicente Trueba, la Pulce dei Pirenei.

Premessa: per motivi di tempo dividerò il post in due parti.

Al di là del fatto che Vicente, per via delle sue caratteristiche estreme, è parte integrante del folklore ciclistico, il suo ruolo nella storia non si limita affatto a quello di mera macchietta.

Benché il ciclismo, in Spagna, sia popolare già negli anni '10/'20, tanto che le prime Vuelte al Pais Vasco, sovente per non dire sempre, sono delle autentiche parate di stelle (di tanto in tanto non solo ciclistiche, Ernest Hemingway segue, in veste di giornalista, la prima edizione dell'Itzulia), a livello internazionale i corridori iberici non riescono a ottenere risultati di spicco.

In particolare il Tour de France, durante i suoi primi 25 anni di vita, è tabù per i pochi corridori spagnoli che provano a parteciparvi. Vicente Blanco è il primo, al Tour 1910, ma è costretto a ritirarsi. Stessa sorte, 9 anni dopo, per José Orduna, mentre Antonio Guillermo e Jaime Janier alzano bandiera bianca nel '20. Janier sarà il primo spagnolo, insieme a Victorino Otero, a concludere la Grande Boucle nel 1924. Saranno, rispettivamente, 30esimo e 42esimo.

Bisognerà, tuttavia, aspettare il finire del decennio per trovare uno spagnolo in grado di competere coi grossi calibri europei. Salvador Cardona Balbastre, valenciano di Alfahuir, nel 1928 riesce a piazzarsi 15° al Tour de France, ma è nel '29 che mette definitivamente il suo paese sulla mappa.

Cardona vince, superando in volata Victor Fontan, la prima tappa Pirenaica, 363 km da Bayonne a Bagnères-de-Luchon. 3°, a oltre 8', Maurice Dewaele, che quel Tour lo conquisterà. E' la prima vittoria spagnola alla Grande Boucle. Inoltre, il valenciano, non sazio, battaglia con i grossi calibri per tutte e tre le settimane e conclude la gara a tappe francese con un 4° posto, vetta mai toccata prima da un ciclista battente bandiera giallo-rossa.

Sono queste prestazioni che convincono Desgrange, nella stagione successiva, a invitare la selezione spagnola al primo Tour per nazionali. Cardona guida la truppa, ma tra le sue fila vi è anche un corridore estremamente minuto, un metro e cinquantaquattro per cinquanta chilogrammi, che si dice essere fortissimo in salita: Vicente Trueba.

Trueba, terzo di otto fratelli, viene da una famiglia di ciclisti. Lui e i fratelli maggiori, José e Federico, lavorano come coltivatori di patate e grazie ai soldi guadagnati riescono a comprarsi una bicicletta. José, successivamente, diventa un corridore abbastanza importante e può permettersi di comprare dei nuovi mezzi, inclusa una Favor che, poi, la futura Pulce dei Pirenei erediterà.

Vicente passa professionista nel 1926 e la prima vittoria non tarda ad arrivare. Quello stesso anno, infatti, in una giornata a dir poco torrida, conquista il Gran Premio Gorordo, nella sua Cantabria. Il fratello José prende in testa la salita de La Braguía, ma fora, e così la pulce ha l'occasione di correre per sé. Trueba scatta e nessuno, lungo quelle rampe così arcigne, riesce minimamente a contenerlo. Vince con 6 minuti di vantaggio sul secondo.

Durante quella stessa gara, a causa del caldo infernale, un corridore si sente male in salita e muore. Trueba, con grande signorilità, donerà i soldi vinti quel giorno alla famiglia del defunto, in modo che possano permettersi di organizzare il funerale.

In breve tempo Trueba diventa uno dei nomi di spicco della scena spagnola. Nel 1929 è 5° alla Volta a Catalunya, corsa più importante della sua nazione, a 18' dal vincitore Mariano Cañardo. Inoltre, in quella stessa stagione, conquista anche il Circuito Ribera Jalón. L'anno successivo, invece, si guadagna la chiamata alla Grande Boucle trionfando in ben quattro gare: il Circuito de Pascuas, il Circuito de Pamplona, il G.P. de Burgos e il Circuito de Sodupe.
 
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RE: Storia e gloria del grande ciclismo prima della seconda guerra mondiale - da Luciano Pagliarini - 18-10-2018, 10:03 PM

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