13-01-2019, 07:11 PM
Rispondo qua al mio amico Winter che, in altri lidi in cui non scrivo più, mi chiede la mia top-10 dei corridori nati nel 2000.
1) Remco Evenepoel: credo ci sia poco da motivare.
2) Ilan Van Wilder: Come ho detto a più riprese, senza Remco staremo parlando del suo 2018 come di una stagione storica. Corridore forte in salita e sul passo, da bravo belga si destreggia anche sul pavé e fisicamente non è ancora fatto e finito come alcuni coetanei. Gli manca un po' di spunto veloce, per cui gli converrà specializzarsi nelle corse a tappe.
3) Alexander Balmer: I suoi risultati fanno paura in proporzione a quanto a corso. Anche lui, come i due sopraccitati, è forte in salita e sul passo e viene da una scuola, quella svizzera, che di recente sta sfornando diversi bei corridori. Poi praticare anche la MTB fa sempre bene.
4) Samuele Rubino: E' un virtuoso, più di altri, per questo lo metto così su. Per ora, però, mancano delle cose.
5) Xandres Vervloesem: La versione light di Van Wilder che è la versione light di Evenepoel. Però lui ha un fisico più slanciato degli altri due. Anche lui, come i due connazionali, presenta il pacchetto completo meno lo sprint. Peraltro lo ha preso la Sunweb Devo che sta dimostrando di lavorare bene con gli uomini da corse a tappe.
6) Alessandro Fancellu: In salita forse solo Remco può considerarsi superiore a lui. Penso, tuttavia, ci siano altri aspetti su cui bisogna lavorare ancora molto. Al Lunigiana ha fatto due podi, una top-10 e due tappe fuori da 100 ( ).
7) Biniyam Ghirmay: Risultati strepitosi per un corridore africano che farebbero pensare che il ragazzo ha in dotazione un motore spaventoso. Non è nato il primo gennaio è questo è un buon segno.
8) Gabriele Benedetti: 6° al Mondiale e vincitore del Giro del Nordest. In salita va e a crono possiamo dire che raggiunge la sufficienza.
9) Mattia Petrucci: Sprazzi di grandi qualità da junior, in particolare al General Patton in cui ha tenuto testa Remco. Ancora, tuttavia, non si è capito bene che corridore sia.
10) Steven Pattyn: Forte forte in salita, specie in quelle non particolarmente lunghe. Lo considero meno di Vervloesem e Van Wilder perché non ha palesato grandi qualità sul passo.
Mi dispiace, ma io non credo in Vacek, Mayrhofer e Hindsgaul Madsen (nei norvegesi ancora meno). Penso che da U23 possano fare ancora bene, ma più avanti ho molti dubbi. Spero per loro di sbagliarmi.
1) Remco Evenepoel: credo ci sia poco da motivare.
2) Ilan Van Wilder: Come ho detto a più riprese, senza Remco staremo parlando del suo 2018 come di una stagione storica. Corridore forte in salita e sul passo, da bravo belga si destreggia anche sul pavé e fisicamente non è ancora fatto e finito come alcuni coetanei. Gli manca un po' di spunto veloce, per cui gli converrà specializzarsi nelle corse a tappe.
3) Alexander Balmer: I suoi risultati fanno paura in proporzione a quanto a corso. Anche lui, come i due sopraccitati, è forte in salita e sul passo e viene da una scuola, quella svizzera, che di recente sta sfornando diversi bei corridori. Poi praticare anche la MTB fa sempre bene.
4) Samuele Rubino: E' un virtuoso, più di altri, per questo lo metto così su. Per ora, però, mancano delle cose.
5) Xandres Vervloesem: La versione light di Van Wilder che è la versione light di Evenepoel. Però lui ha un fisico più slanciato degli altri due. Anche lui, come i due connazionali, presenta il pacchetto completo meno lo sprint. Peraltro lo ha preso la Sunweb Devo che sta dimostrando di lavorare bene con gli uomini da corse a tappe.
6) Alessandro Fancellu: In salita forse solo Remco può considerarsi superiore a lui. Penso, tuttavia, ci siano altri aspetti su cui bisogna lavorare ancora molto. Al Lunigiana ha fatto due podi, una top-10 e due tappe fuori da 100 ( ).
7) Biniyam Ghirmay: Risultati strepitosi per un corridore africano che farebbero pensare che il ragazzo ha in dotazione un motore spaventoso. Non è nato il primo gennaio è questo è un buon segno.
8) Gabriele Benedetti: 6° al Mondiale e vincitore del Giro del Nordest. In salita va e a crono possiamo dire che raggiunge la sufficienza.
9) Mattia Petrucci: Sprazzi di grandi qualità da junior, in particolare al General Patton in cui ha tenuto testa Remco. Ancora, tuttavia, non si è capito bene che corridore sia.
10) Steven Pattyn: Forte forte in salita, specie in quelle non particolarmente lunghe. Lo considero meno di Vervloesem e Van Wilder perché non ha palesato grandi qualità sul passo.
Mi dispiace, ma io non credo in Vacek, Mayrhofer e Hindsgaul Madsen (nei norvegesi ancora meno). Penso che da U23 possano fare ancora bene, ma più avanti ho molti dubbi. Spero per loro di sbagliarmi.