[Luciano Pagliarini]

De Luca non fa altro che attenersi a quella che è la narrazione. Che gli vuoi dire?

Basta leggere i commenti sotto. E' la narrazione che vuole la gente. Oggi sono tutti puliti e ieri erano tutti dopati

Io ve lo consiglio, dal profondo del cuore, leggetevi Fignon, uno che ha detto le cose come stavano.

Purtroppo, e ce lo insegnano per primi altri francesi neanche lontanamente vicini alla nobiltà d'animo di Fignon (non che gli italiani siano tanto meglio eh), il doping serve alla narrazione. Perché quando perde quello che piace a noi si può tirare fuori la scusa. E allora ecco che colombiani, sloveni e salcazzi vari sono tutti dopati, mentre francesi di 185 cm per 60 kg sono pulitissimi.

Una volta c'era un antidoping, non perfetto e già strumentalizzato, che aveva senso di esistere. 10' di penalità a chi veniva beccato, o al massimo, qualche settimana di squalifica. Insomma, l'intento era chiaro, non esagerare.

Ma si è voluto ricamare. Si è voluto andare a raccontare puttanate alla gente. Tizio non vince perché lui è pulito e caio è dopato. Cassani che in telecronaca, alla notizia della positività di Di Luca, dice "ci vuole la radiazione". E, allora, ecco che arrivano le pene no sense e l'antidoping non può più funzionare. Inizia te a squalificare i forti per quattro anni.....muore il ciclismo. E così, alla fine, spunta la narrazione di De Luca. Oggi sono tutti puliti perché, banalmente, non li puoi neanche più squalificare. E il caso Froome è là a dimostrarcelo.

Una volta, invece, potevi squalificarli e, allora, erano tutti dopati.