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I personaggi dello sport
#11
Volevo fare un tributo a Martin Fourcade, ma la mia prolissità ha fatto si che diventasse un riassunto di un decennio di Biathlon, ovviamente con un occhio di riguardo per "Le Roi". Questa è la parte 1 fino al 2015, la parte 2 poi arriverà.

MARTIN FOURCADE


Martin Fourcade ha rivoluzionato il biathlon. La sua carriera appena conclusasi è quella di un perfezionista, un uomo che ha saputo eccellere in entrambe le componenti di gara portando il biathlon a nuove vette di completezza e perfezione.
'Le Roi' nasce il 14 Settembre 1988 a Ceret, nel dipartimento dei Pirenei Orientali, al confine con la Spagna, secondo di tre fratelli nati da Gisele Vila e Marcel Fourcade, che diverrà sindaco di La Llagonne, paesino dove la famiglia Fourcade vive, nel 2008.
Appassionatosi allo sport sin da piccolo, pratica sci di fondo in inverno e triathlon in estate, avvicinandosi al biathlon nel 2002, trainato dal fratello maggiore Simon. Nel 2006 entra a far parte della nazionale Francese, partecipando nel 2007 al campionato del mondo juniores in Val Martello, dove conquista un bronzo in staffetta assieme a Jean Guillaume Beatrix e Yann Guigonnet. Non coglie tuttavia medaglie individuali, giungendo due volte nono e una volta quinto nelle competizioni.
Debutta in Coppa del Mondo il 13 Marzo 2008, giungendo sessantunesimo in una sprint ad Oslo Holmenkollen, a 2'46" dal vincitore Emil Hegle Svendsen. La carriera junior del giovane Martin non era certo quella di un futuro fuoriclasse, tanto che ai campionati mondiali junior del 2008, corsi a Febbraio, non andò oltre all'ottavo posto nel format dell'Individuale. C'era chi preferiva Jean Guillaume Beatrix a lui. Tuttavia il nativo di Ceret non mancava certo di predisposizione al lavoro, nonchè di talento. In quell'estate convince i tecnici Francesi, squadra in attesa di un ricambio generazionale dopo il ritiro del grande Raphael Poirèe al termine della stagione 2006/07, entrando a far parte della squadra di Coppa del Mondo, in cui militava già il fratello Simon, dalla tappa di Hochfilzen, non uscendone praticamente più. Conclude trentaseiesimo nella 20 km e due giorni dopo è già decimo nella sprint con lo zero al poligono. Il miglior risultato della stagione arriva nel momento più importante, nel confusionario inseguimento ai mondiali di Pyeongchang, il 15 Febbraio 2009. La prima quindicina di atleti che presero il via sbagliarono strada all'uscita dello stadio sciando sopra a un ponticello nei pressi del poligono invece che girarvi attorno. A fine gara nove atleti vennero penalizzati di un minuto, compreso il vincitore, Ole Einar Bjorndalen, che venne relegato dalla prima alla terza posizione, lasciando inizialmente la vittoria al Russo Maxim Tchoudov. Tuttavia dopo un reclamo da parte di sette federazioni, le penalità di un minuto furono tutte annullate e il risultato ufficiale ritorno ad essere quello scaturito dalla gara sul campo. In tutto questo caos, Fourcade partì diciottesimo a 1'32" da Bjorndalen, passò indenne le due serie a terra per poi sbagliare due volte in entrambe le serie in piedi. Tuttavia rimontò fino all'ottava posizione finale, il miglior risultato nella sua giovane carriera. Assieme alla staffetta maschile Francese arrivò poi quarto. Concluse la stagione al ventiquattresimo posto, risultando il secondo miglior Francese nella classifica generale dietro al fratello Simon.

La stagione 2009/10 è una stagione importante nella storia del Biathlon. Il Biathlon del nuovo millennio si divide sostanzialmente in due macrogenerazioni: quella dei Bjorndalen, Poirèe e Fischer e quella dei Svendsen, Fourcade e Johannes Boe. Nonostante gli exploit di Svendsen ai campionati del mondo del 2008, di cui uno storico nella Mass Start conclusiva con un duello rusticano con Bjorndalen vinto proprio dal più giovane, nella stagione 2009/10 la "nouvelle vague" composta da Svendsen e Fourcade (Johannes Boe è solo un teenager che inizia a competere nelle competizioni giovanili) spodesta definitivamente la vecchia guardia, di cui Bjorndalen è l'ultimo fiero esponente. Svendsen, che ha appena compiuto 24 anni, vince la 20 km che inaugura la nuova stagione, che culminerà coi Giochi Olimpici di Vancouver. Fourcade conclude settimo, ma con rimpianti dato che nella terza sessione di tiro compie due errori. Ne avesse compiuto solo uno avrebbe fatto suo il secondo posto. La cosa importante è che Martin Fourcade, a 21 anni, è già il leader, assieme al fratello, della nazionale Francese ed è uno dei primi dieci del circuito di Coppa del Mondo nella componente sci di fondo. Nelle prime quattro gare della stagione è sempre nei 15, senza però il grande acuto dato che quando è in forma sugli sci, spara male, mentre quando sugli sci paga dazio, come ad Hochfilzen nella seconda tappa, trova grandi percentuali. A Pokljuka si ammala, chiudendo senza gareggiare nella località Slovena il 2009. Dopo una difficile tappa di Oberhof, dove giunge addirittura ottantaquattresimo nella sprint, la stagione svolta a Ruhpolding, dove trova un quinto ed un ottavo posto nella sprint e nella Mass Start, e ad Anterselva, ultima prova prima di partire per i Giochi Olimpici di Vancouver, dove colleziona un ottavo, un sesto e un quarto posto, sfiorando il primo podio della carriera. Entrando ai Giochi Olimpici, che allora assegnavano punti per la Coppa del Mondo, il fratello Simon era in testa alla classifica generale seppur senza aver mai vinto gare, cosa che non riuscirà mai a fare in carriera. I primi dieci tuttavia erano racchiusi in soli novanta punti, col più giovane dei fratelli proprio al decimo posto. Dopo un grande inizio di stagione, Svendsen aveva saltato la tappa di Pokljuka per preparare al meglio l'importante trasferta Canadese, cosa che aveva fatto, dopo aver fatto l'en-plein in quel di Ruhpolding, anche ad Anterselva, permettendo a Simon Fourcade, al Russo Ustyugov, all'Austriaco Sumann e allo Statunitense Burke di scambiarsi il pettorale giallo di leader. La classifica cortissima e la possibilità di scartare i tre risultati peggiori della stagione, davano ancora molte speranze per la conquista della generale sia a Svendsen che a Martin, nonchè anche a Bjorndalen. Il 14 Febbraio si corre la Sprint in condizioni aleatorie. I pettorali bassi partono con il sole, ma in poco tempo a Whistler Mountain, scende il diluvio. La pista diventa un acquitrino e il compagno di squadra dei Fourcade, Vincent Jay, trova lo zero e il jolly che vale una carriera. E' il pettorale numero 6 e fa segnare il miglior tempo, dodici secondi meglio di Svendsen, partito con il 10 ma che a terra sbaglia una volta, vincendo un impronosticabile medaglia d'oro. Simon avrebbe un discreto numero di partenza date le condizioni, il 17, ma compie in tutto quattro errori e chiude addirittura settantunesimo, perdendo il pettorale giallo, che tra l'altro non indossava, e venendo estromesso anche dall'inseguimento. Martin, schierato dai tecnici Francesi nel secondo gruppo, corre con il 44 e dopo tre errori a terra chiude trentacinquesimo a 2'18" dal compagno di squadra. Dei primi quindici pettorali al via, dodici si posizionano nelle prime quattordici posizioni. Il 16 Febbraio si svolge l'inseguimento, corsa che entrerà nella storia dalla parte sbagliata, dato che al Canadese Jean Philippe Leguellec viene dato il via con 30 secondi d'anticipo rispetto al reale distacco accumulato nella sprint. Questo errore da il via a una reazione a catena per il quale pure l'Americano Teela, che nella griglia di partenza veniva subito dopo l'altro Nordamericano, parte 22 secondi prima rispetto al dovuto. Entrambi gli atleti, che date le posizioni di partenza avevano ambizioni di medaglia, si vedono falsate le loro gare dato che la giuria poi avrebbe aggiunto il tempo "guadagnato" in partenza sul tempo totale. Vince lo Svedese Bjorn Ferry, migliore tra quelli con pettorale non compreso tra i primi quindici nella Sprint, davanti a Sumann e a Jay. Fourcade è troppo falloso in piedi, commettendo cinque errori in tutto, e guadagna solo una posizione. Il 18 Febbraio si corre la meravigliosa 20 km. Fourcade parte con l'85, quando ormai i migliori hanno concluso la loro prova. In testa c'è Svendsen con 9.5 secondi di vantaggio sul Bielorusso Novikov e sull'eterno Bjorndalen che butta via l'oro sbagliando un bersaglio nell'ultimo poligono. Martin sbaglia subito nel primo poligono, precludendo in partenza la possibilità di medaglia. Aggiunge altri 2 errori nel terzo poligono, ma nonostante i 3 errori è quattordicesimo a 2'32", miglior prestazione sino a quel punto nella spedizione Canadese. Il 21 Febbraio si corre la Mass Start, gara che chiude il programma individuale. Martin parte male e nel primo poligono commette 2 errori e dopo il primo giro è ventottesimo e terzultimo a 49 secondi dal gruppo di testa. La gara sembra finita, ma Martin non molla. Nel secondo giro è uno dei più veloci in pista e non sbaglia al poligono, guadagnando cinque posizioni. Nel terzo giro è addirittura il più veloce e, aprofittando degli errori al poligono di altri atleti, raggiunge la nona posizione a 22 secondi dal leader, lo Slovacco Hurajt. Nel quarto giro rosicchia altri secondi importanti trascinandosi Sumann e si presenta al poligono decisivo con una cinquantina di metri di ritardo dal gruppo di testa formato da Hurajt, Ustyugov, Mesotitsch e Jay. E' velocissimo a sparare, ma ne sbaglia uno, mentre Ustyugov, Huraijt e Sumann non sbagliano. All'uscita dal poligono è quinto a 26 secondi dal duo Ustyugov, Hurajt, a 10 secondi da Sumann che è terzo e a 5 secondi da Jay che è quarto ed ha sbagliato una volta pure lui. L'ultimo giro è da antologia. Raccoglie prima il connazionale, poi Sumann e Hurajt. Tuttavia è troppo lontano da Ustyugov che va a cogliere la medaglia d'oro, ma Fourcade, dopo una gara tutta all'inseguimento, coglie la medaglia d'argento e il primo podio in una competizione di primo livello. Nella staffetta conclusiva viene schierato in ultima frazione, ricevendo il testimone dal fratello a 1'33" da Norvegia e Austria. Conclude la staffetta con due ricariche in piedi ed è sesto a 1'38" dalla Norvegia vincitrice. Le Olimpiadi del 2010 si rivelano quindi la rampa di lancio per Fourcade, ma il meglio deve ancora venire. Il 13 Marzo si svolge una sprint a Kontiolahti e Fourcade si riconferma subito con un terzo posto nonostante 2 errori al poligono. Il giorno seguente è in programma l'inseguimento in cui parte con 30 secondi di ritardo dal Russo Tcherezov, vincitore della sprint, e 23 da Svendsen. Sbaglia subito, ma poi con una gara in rimonta, senza più errori al poligono, riesce a far sua la prima vittoria in Coppa del Mondo. E' il 14 Marzo 2010, data che poi verrà utile una decina d'anni più tardi, ma che allora era la definitiva consacrazione di un fuoriclasse. La settimana dopo si gareggia ad Oslo Holmenkollen, la culla dello sci nordico, ed è proprio nella sprint che Martin si ripete, questa volta senza sbagliare al poligono. Due giorni dopo, nell'inseguimento, è più falloso al tiro, ma riesce comunque a far sua la prima doppietta sprint-inseguimento battendo all'ultimo giro il coetaneo Tedesco Simon Schempp, solo il prodromo di un entusiasmante duello che un lustro abbondante più tardi, ed anche oltre, farà sobbalzare gli amanti del biathlon. Con le ultime due vittorie negli insegumenti e grazie anche ai risultati degli avversari, riesce a far sua miracolosamente la coppetta di specialità, primo dei tanti trofei di cristallo nella sua bacheca. Conclude la stagione della sua definitiva esplosione al quinto posto, a 109 punti dal vincitore e futuro grande rivale Emil Hegle Svendsen, che ha avuto la meglio su Sumann all'ultima gara.

Torniamo un attimo alla seconda grande generazione del nuovo millennio: Svendsen, Fourcade e Johannes Boe. Il fratello più grande di Johannes è Tarjei Boe, coetaneo di Fourcade che a livello junior vinse più del Francese. Tuttavia il passaggio al livello superiore si rivelò più travagliato rispetto a quello di Fourcade, chiuso dalla grande qualità della squadra Norvegese. Cominciò la stagione olimpica in IBU Cup, la serie cadetta del biathlon, ma a suon di risultati nel circuito minore, fu convocato per le gare di Pokljuka, Oberhof e Ruhpolding, convincendo i tecnici a puntare su di lui anche per le Olimpiadi. Fu fatto correre nella seconda frazione della staffetta vincente Norvegese.
Le prime due gare della stagione 2010/11, 20 km e sprint ad Ostersund, ebbero lo stesso identico podio entrambe: primo Svendsen, secondo Bjorndalen e terzo Fourcade. Tuttavia Martin nell'inseguimento perse due posizioni e nelle restanti due tappe di Coppa del Mondo del 2010, ad Hochfilzen e Pokljuka, non rese al meglio tanto che scese fino al sesto posto nella generale. Hochfilzen e Pokljuka che invece furono rampe di lancio per Tarjei Boe. In Austria fece percorso netto vincendo entrambe le gare, primi due podi della sua carriera, mentre a Pokljuka aggiunse un dodicesimo posto in una 20 km dove Svendsen e Bjorndalen pagarono ancor più dazio, e un secondo posto nella sprint. Quel risultato permise al nativo di Stryn di indossare il pettorale giallo e strapparlo al grande amico Svendsen. Al ritorno dalla pausa natalizia, Fourcade concluse sessantottesimo nella sprint di Oberhof, ma nella successiva mass start ritrovò un po' di feeling col poligono della Turingia concludendo quarto a 14 secondi da Tarjei Boe a parità d'errori. E' l'inizio di un ritorno di fiamma dopo un Dicembre difficile. A Ruhpolding si svolgono tre gare: 20 km, sprint e inseguimento, e in tutte e tre giunge secondo. Viene battuto da Svendsen per soli sette secondi nella gara di 20 km, poi nella sprint fu Lars Berger a batterlo nettamente dopo un raro zero al poligono, mentre nell'inseguimento fu battuto all'ultimo giro dal campione olimpico della specialità Bjorn Ferry. Torna terzo nella classifica generale di Coppa del Mondo, anche se ben staccato dai duellanti Boe e Svendsen, e ad Anterselva vince la prima gara stagionale in una mass start. Nelle prime due settimane di Febbraio il circuito di Coppa del Mondo si sposta negli Stati Uniti, nei modesti impianti di Presque Isle e Fort Kent, dove la temperatura sfiora i -20°C. Svendsen non si presenta a Presque Isle per ultimare un carico di lavoro in ottica campionati del mondo di Khanty Mansiysk. Fourcade trova un secondo posto nella sprint, ma nell'inseguimento perde terreno e vede vincere il 25enne connazionale Alexis Boeuf, alla sua unica vittoria in carriera. Il ritorno di Svendsen a Fort Kent è entusiasmante. Fa sue sia sprint che inseguimento. Nella seconda gara deve vedersela con Fourcade. Il Francese è in palla sugli sci e la gara si decide all'ultimo giro, dove Svendsen riesce ad imporsi al fotofinish dopo un grandissimo duello. Non sarà l'ultimo fotofinish tra i due fuoriclasse, ma è forse il primo vero testa a testa in pista offerto da questa rivalità che si protrarrà fino alla metà del decennio. Il giorno dopo è in programma una mass start. Fourcade è in palla sugli sci, ma al terzo poligono sbaglia due volte. Il trentasettenne Polacco Tomasz Sikora chiude con lo zero e ha 14.5 secondi di vantaggio su Martin. La rimonta del Francese è impressionante. Salta prima il Tedesco Birnbacher, poi nel finale si riporta sulle code del Polacco e lo batte, portandosi a casa una vittoria meravigliosa che gli consente di presentarsi ai mondiali con meno di 100 punti di distacco su Tarjei Boe. In Siberia esordisce rimontando dalla quinta alla terza posizione nell'ultima frazione della staffetta mista portando la nazionale transalpina alla medaglia di bronzo, prima medaglia ai campionati del mondo. Il 5 Marzo, nella sprint, è il migliore sugli sci, ma due errori a terra lo condannano a rimandare la gioia del primo titolo mondiale. A vincere è il Tedesco Arnd Peiffer, autore della seconda prestazione sugli sci e di un errore in meno al poligono. La gioia per il primo titolo mondiale è rimandata di sole 24 ore. Nell'inseguimento Fourcade ricuce agevolmente il distacco di 13 secondi su Peiffer e dopo il primo poligono immacolato è già in testa. Nel secondo però subentrano problemi col transalpino che sbaglia una volta e si ritrova secondo a 20 secondi dal Tedesco. Va peggio al terzo poligono dove sbaglia un paio di volte, mentre Peiffer riduce ad uno gli errori, ritrovandosi ancora una volta solitario leader con trenta secondi di margine su un terzetto con nomi prestigioni, Fourcade, Svendsen e Tarjei Boe. L'ultimo poligono è cruciale. Peiffer sbaglia l'ultimo bersaglio, e apre ai tre inseguitori la porta per il paradiso. L'unico a non sbagliare è Fourcade che con uno zero rapido ribalta la situazione e si porta in testa con 7 secondi di margine su un Peiffer distrutto. Boe e Svendsen, entrambi autori di un errore, sono a 21 e 25 secondi. Svendsen tuttavia è indiavolato e con un ultimo giro mostruoso, in cui fa da traino anche all'amico Tarjei Boe, riesce a riprendere Peiffer e a far sua la medaglia d'argento, permettendo all'amico e rivale di trovare un insperato bronzo. Per Fourcade invece è passerella con tanto di bandiera, primo titolo mondiale della carriera. Il distacco da Tarjei Boe, inoltre, è di 55 punti al netto degli scarti ed è a soli 6 punti dal secondo posto di Svendsen. Nella 20 km Fourcade domina per metà gara, poi incappa in un singolo errore al terzo poligono, ma è ancora in lotta per vincere la gara all'ultimo poligono. Il Francese, tuttavia, sbaglia due volte, perdendo la seconda medaglia d'oro di quei campionati del mondo e concludendo al decimo posto. L'oro va a Tarjei Boe che quindi allunga nella generale sia su Svendsen che su Fourcade. Nella staffetta la Francia si affida ad uno spento Jay in prima frazione, che affossa la nazionale che non va oltre a un dodicesimo posto. Nella mass start Fourcade è in linea coi migliori per metà gara, ma poi tre errori in piedi lo condannano a un decimo posto. L'ultimo poligono della gara ha visto quattro atleti giocarsi le medaglie: i soliti Svenden e Boe, il campione olimpico Ustyugov e il giovane Italiano Lukas Hofer. Svendsen e Boe sono i più rapidi ad aprire, ma sbagliano, Hofer sembra poterla spuntare ma sbaglia l'ultimo, Boe ne sbaglia un secondo, mentre Ustyugov con tempi di rilascio più dilatati esce con lo zero e sembra involarsi verso il titolo. Tuttavia Svendsen e Hofer escono dal giro di penalità ad undici secondi e il Norvegese, così come fece nella gara ad inseguimento, trova un ultimo giro devastante, rimontando il padrone di casa e staccandolo nel finale. Lukas Hofer chiude terzo, Boe quarto, mentre Fourcade è decimo, risultato che sotterra le speranze residue per vincere la sfera di cristallo.
L'ultima tappa della stagione è ad Oslo Holmenkollen e nella sprint succede l'incredibile. Svendsen chiude in sesta posizione, autore di una gara difficile sugli sci e con un errore in piedi. Peggio di lui, invece, fa Tarjei Boe, che nel poligono in piedi sbaglia quattro volte e a dopo i giri di penalità è addirittura fuori dai 60. Tarjei nell'ultimo giro riesce a recuperare una ventina di posizioni e chiude quarantaquattresimo, incassando l'ultimo scarto a disposizione, ma vedendo il vantaggio assottigliarsi a 37 punti con un inseguimento l'indomani. Fourcade chiude con un trentacinquesimo posto una gara scarica. L'inseguimento del 19 Marzo è una gara incredibile che neanche un genio della sceneggiatura hollywoodiana poteva rendere più ricca di colpi di scena. Dopo il primo poligono nessuno dei due pretendenti alla sfera di cristallo sbaglia, con Svendsen che esce terzo a 42 secondi, mentre Tarjei è ventinovesimo. Fourcade commette un errore ed è ventiquattresimo. Il secondo poligono è disastroso per Svendsen, che sbaglia due volte e si ritrova undicesimo a 1'11" da Bjorn Ferry che è in testa. Fourcade e Boe invece non sbagliano e sono assieme al ventesimo e ventunesimo posto. Svendsen sbaglia ancora una volta nella terza serie, ma come lui fa il "fratello di camera" Tarjei Boe, mentre Fourcade è immacolato. Davanti a tutti c'è il duo svedese composto da Bjorn Ferry e Fredrik Lindstrom, che però commettono due errori all'ultimo poligono e riaprono il discorso vittoria. Svendsen e Tarjei Boe compioni un quarto giro a tutta. Il meno giovane dei due si riporta in scia a Fourcade e al poligono copre tutti i bersagli ritrovandosi secondo a tre secondi dal Francese. Anche Tarjei Boe non sbaglia, ma si ritrova quarto a sedici secondi di distacco da Fourcade. Tarjei per una volta si trasforma in Svendsen, svernicia Bjorn Ferry e si porta alla caccia dei due di testa. Svendsen e Fourcade sembrano poter duellare per la vittoria, ma Tarjei Boe è autore di una rimonta strepitosa. Poco prima dello stadio li riprende, poi attacca. Svendsen non ci sta e nella salita poco prima del rettilineo d'arrivo lo sopravanza e ha la meglio in volata. Fourcade si rialza e Boe è secondo. Una rimonta incredibile che consente a Tarjei di poter difendere l'indomani 31 punti. Nella mass start se Svendsen vince, a Boe basta l'undicesimo posto per portare a casa la sfera di cristallo. Svendsen e Boe sono insieme nell'ultimo poligono stagionale, attorno alla decima posizione. Svendsen trova uno zero rapidissimo, mentre Boe ne sbaglia clamorosamente due, riaprendo completamente il discorso. Svendsen tuttavia è terzo, in compagnia di Ustyugov, ed è a 17 secondi da Bjorndalen, mentre Boe è dodicesimo, risultato che gli basta qualora Svendsen arrivasse anche secondo. Ma Svendsen è tornato il turbo di Khanty Mansyisk, sente l'odore del sangue, e nell'ultima parte della gara si rifà sotto a Bjorndalen. Svendsen vince incredibilmente la mass start, ma Tarjei Boe è anch'egli autore di un ultimo giro strepitoso e conclude con un agevole ottavo posto la gara vincendo la Coppa del Mondo per soli cinque punti. Fourcade conclude la stagione al terzo posto, ma dimostra un netto miglioramento sugli sci e una crescita nelle percentuali al poligono.

L'apertura della stagione 2011/12, come da tradizione ad Ostersund, porta con se tante attese. La meravigliosa stagione precedente è stata lo sbocciare definitivo delle generazioni dei nati tra il 1987 e il 1989, generazioni che domineranno il biathlon negli anni a venire. Nella 20 km d'apertura Fourcade è dominante. E' il migliore sugli sci, addirittura meglio di fondisti in grado di vincere nel circuito dello sci di fondo come Berger e Bjorndalen, in più limita ad un solo errore la sua prestazione al poligono e vince con 1'54" su Slesingr e Schempp. Nella sprint è quarto dietro a Bergman, Boe e Svendsen, poi domina l'inseguimento con lo zero su quattro poligoni ed esce dalla trasferta Svedese con 41 punti di vantaggio su Bergman e Svendsen, indossando il pettorale giallo per la prima volta in carriera, un pettorale che negli anni seguenti sarà come una seconda pelle. Fourcade ha fatto tornare la passione del biathlon ai Francesi poco meno di un lustro dopo il ritiro di Poirèe, tanto che per la stagione 2011/12 l'IBU assegna alla località di Le Grand Bornand l'organizzazione della terza tappa di Coppa del Mondo. Tuttavia la tappa salta per mancanza di neve e problemi organizzativi, pertanto il debutto di Martin sulle nevi di casa è rimandato. Si opta per una doppia tappa ad Hochfilzen e nella sprint della prima settimana Fourcade buca la sprint, commettendo due errori in piedi e concludendo al ventiduesimo posto a 1'08" da Bergman. Nell'inseguimento, nonostante il miglior tempo sugli sci, è disastroso al poligono con cinque errori e giunge ventiquattresimo perdendo anche il pettorale giallo a favore di Bergman, venendo scavalcato in classifica anche da Svendsen e Boe. Nella seconda settimana di gare nella località Austriaca torna sul podio nella sprint, arrivando secondo dietro a Tarjei Boe, mentre Bergman buca completamente la gara senza qualificarsi per l'inseguimento, consegnando a Tarjei il pettorale giallo. Fourcade perde posizioni commettendo quattro errori al poligono e tra le tante rimonte da lontano a vincere la gara è Andreas Birnbacher, partito per ventiseiesimo, in volata su Bjorndalen e su Simon Fourcade. Tarjei Boe, quarto, consolida il primato, mentre Martin, settimo, conclude l'anno solare con 19 punti di ritardo. Durante le vacanze natalizie entrambi si ammalano e non gareggiano nella sprint di Oberhof del 7 Gennaio, dove Svendsen accorcia le distanze con un sesto posto con rammarico dati i tre errori al poligono. La famiglia Fourcade comunque festeggia il secondo posto di Simon e alla partenza della mass Martin è presente. Le scorie del malanno però si fanno ancora sentire e nonostante un solo errore al poligono conclude tredicesimo. Boe è ancora assente e Svendsen conclude al terzo posto, risultato che gli consente di indossare il pettorale giallo. Nel nuovo e avvenieristico complesso di Nove Mesto in Repubblica Ceca, che ospiterà i campionati del mondo 2013, va in scena il 12 Gennaio una 20 km vinta dal Russo Makoveev davanti a Svendsen, che quindi allunga su Fourcade e il rientrante Tarjei Boe, rispettivamente decimo e tredicesimo. Nella sprint, per una volta, è Simon a fare il Martin della situazione, facendo segnare il miglior tempo sugli sci, ma commettendo tre errori al poligono, che gli precluderanno la gioia della prima vittoria in carriera. Per la prima volta i due fratelli salgono sul podio insieme, Simon secondo e Martin terzo, dietro a Svendsen. Tarjei Boe fatica sugli sci e forza nel poligono in piedi sbagliando tre volte e facendosi scavalcare in classifica generale da Birnbacher. Nell'inseguimento successivo conclude al secondo posto dietro ad Anton Shipulin, mentre Svendsen regredisce fino al nono posto. Alla fine del weekend Ceco i due sono separati da 24 punti, mentre gli inseguitori degli ormai unici duellanti per la sfera di cristallo diventano Simon Fourcade, Birnbacher e Tarjei Boe. Ad Anterselva sono in programma una sprint e una mass start. Nella sprint il transalpino compie percorso netto al poligono, ma nonostante il secondo tempo sugli sci conclude terzo data la lentezza nel coprire i bersagli. Svendsen però è falloso al tiro e giunge ventitreesimo, risultato che permette a Fourcade di riconquistare il pettorale giallo. Nella partenza in linea è terzo, dietro a un Birnbacher in grande forma e ad Anton Shipulin, che sulle nevi di Anterselva l'anno precedente vinse la prima gara in carriera. Dopo il weekend Italiano, una settimana di riposo e poi un tour de force tra Oslo Holmenkollen e Kontiolahti prima dei mondiali di Ruhpolding. Nella sprint di Oslo Fourcade sbaglia tre volte nel poligono a terra e chiude decimo, mentre Svendsen è terzo. All'inizio dell'ultimo giro della gundersen sono praticamente insieme, ma Fourcade ha una cotta e perde 25 secondi in un solo giro da Svendsen che conclude secondo. Tra di loro si inserisce Garanichev, vincitore della sprint, mentre la vittoria va a Peiffer. Svendsen torna pettorale giallo, che consolida poi l'indomani vincendo la mass start che chiude l'impegnativo weekend Scandinavo. Nell'amata Kontiolahti, Fourcade si presenta con 21 punti di ritardo sul rivale, ma nella sprint si ribalta ancora una volta tutto. Martin torna al successo per soli 8 decimi sul Russo Lapshin, mentre Svendsen è dodicesimo. Il transalpino è nuovo pettorale giallo e solo l'intramontabile Ole Einar Bjorndalen si frappone fra lui e la vittoria nella successiva gundersen, con Svendsen che recupera fino al quarto posto. I due partono dalla Carelia distaccati da 21 punti a sette gare dal termine, quattro ai mondiali di Ruhpolding e tre a Khanty Mansiysk. Martin si trova subito a suo agio sulla neve di Ruhpolding e il 3 Marzo, nella sprint, da una dimostrazione di forza clamorosa. Svendsen parte con l'1, Fourcade col 9. I due fanno gara fotocopia al poligono, sbagliando entrambi una volta a serie, ma Fourcade fa la differenza sugli sci, infliggendo al traguardo un distacco di 15 secondi al rivale Norvegese. Nonostante i due errori di entrambi, nessuno li spodesta dalle prime due posizioni. Bergman con lo zero è terzo a due secondi da Svendsen. Il 4 Marzo si svolge l'inseguimento, in cui Fourcade difende il titolo dell'anno precedente. Ancora una volta i due rivali per la sfera di cristallo fanno gara fotocopia al poligono. Sbagliano una volta nella prima serie, una nella seconda, zero nella terza e due nella quarta e decisiva serie. Fourcade è comunque superiore sugli sci e rimane a galla, mentre Svendsen affonda fino alla quinta posizione. All'inizio dell'ultimo giro Martin è attaccato alle code di Bergman, ma nell'unica salita del tracciato Bavarese lo attacca e si invola verso il terzo titolo mondiale individuale della carriera. A questo punto il distacco di Svendsen sale a 47 punti. Nella 20 km però i troppi errori, cinque, affossano il transalpino che chiude venticinquesimo, mentre Svendsen è ottavo. La gara per la vittoria è entusiasmante. Simon Fourcade all'inizio dell'ultima tornata ha 15 secondi di vantaggio sullo Sloveno Fak, mai vincitore in Coppa del Mondo ma bronzo nella sprint olimpica nel 2010. Nell'ultimo giro il fratello maggiore di Martin scoppia, mentre Fak tira fuori la prestazione della vita tagliando il traguardo con 7 secondi di vantaggio, conquistando il titolo mondiale. Nella staffetta Norvegia e Francia fanno gara di copia fino all'ultimo poligono, dove i due fuoriclasse si incrociano ancora una volta. Nel poligono in piedi si trovano fianco a fianco. Svendsen è velocissimo e preciso, non sbaglia, mentre Martin è in difficoltà ed è costretto ad utilizzare tutte tre le ricariche. La Norvegia si invola, mentre la Francia deve accontentarsi della medaglia d'argento. La delusione di Martin si tramuta in rabbia, l'11 Marzo la mass start chiude i mondiali di Ruhpolding. Svendsen si chiama subito fuori con due errori nel primo poligono, mentre Martin sbaglia una volta nei due poligoni centrali. A guidare la gara sono i pimpanti Svedesi Bergman, Ferry e Lindstrom assieme a un Birnbacher specialista del format. Martin però è in uno stato di grazia, Recupera 25 secondi sugli sci e all'ultimo poligono si presenta nel gruppo di testa a sparare per vincere. Questa volta non trema, è zero veloce ed esce sulle code di Ferry con Lindstrom poco lontano. Nonostante siano in superiorità numerica, gli Svedesi non possono nulla e devono arrendersi al nuovo re del Biathlon. E' il terzo titolo mondiale individuale in quella rassegna iridata. Solo Poirèe nel 2004 e Bjorndalen nel 2005 e 2009 sono riusciti in quest'impresa. Il vantaggio in Coppa del Mondo cresce a 66 punti.
Ruhpolding è l'inizio dell'epopea Fourcade. A Khanty Mansyisk vince sprint e inseguimento e fa sua la prima sfera di cristallo della carriera.

Martin Fourcade, durante la sua carriera, ha sempre avuto la capacità di porsi obiettivi per tenersi motivato. Dopo la vittoria della Coppa del Mondo nasce in lui l'idea di gareggiare ai mondiali di sci di fondo del 2013 in programma in Val di Fiemme. Per qualificarsi prima partecipa ai campionati nazionali chiudendo ventiduesimo nella 15 km a tecnica libera, un risultato evidentemente insufficiente. Tuttavia, dopo l'estate, partecipa a un test event organizzato dalla FIS a Beitostolen, un meeting prestagionale con le nazionali Norvegesi, Francesi e Russe. Fourcade conclude al sesto posto la 15 km a tecnica libera, secondo miglior Francese, davanti a grandi atleti come Toenseth, Jespersen, Gaillard e Dementiev, guadagnandosi la convocazione alla tappa di apertura della Coppa del Mondo, nella Svedese Gallivare. Chiude quarantottesimo la 15 km, prestazione che lo convince a desistere dal suo obiettivo. Poco male, perchè la settimana seguente si presenta ad Ostersund per l'opening della Coppa del Mondo di biathlon vincendo la 20 km di apertura e confermando il pettorale giallo conquistato la stagione precedente. Nella sprint tornano i problemi al poligono, due errori a terra e uno in piedi lo condannano a una decima posizione a 40 secondi dal vincitore Leguellec. Nell'inseguimento però è quasi perfetto al poligono, sbaglia solo un colpo nel terzo poligono, rimonta e batte Birnbacher in volata per la seconda vittoria del weekend prendendo subito il largo nella generale. La sprint di Hochfilzen sorride invece a Birnbacher che ha la meglio sul fuoriclasse transalpino per soli 4 decimi. Svendsen è trentaquattresimo. L'inseguimento è una bella gara. La coppia Birnbacher-Fourcade esce indenne dal primo poligono, ma nel secondo sbaglia una volta il Tedesco e due il Francese, riaprendo la contesa. All'ultimo poligono si presentano assieme Fourcade, Birnbacher, i Russi Malyshko e Shipulin e Fak. Tutti compiono un errore, tranne Shipulin che ne commette due. Ne aprofitta da dietro Lindstrom che con lo zero si riporta in scia formando un gruppo di cinque che si gioca la vittoria. Fak attacca, Birnbacher crolla e il solo Malyshko riesce a stare in scia allo Sloveno, ma non a superarlo. Fourcade è terzo e guadagna punti importanti su Birnbacher e Svendsen. Dopo cinque gare il margine su Birnbacher è di 49 punti, mentre Svendsen insegue già a 98 punti. Pokljuka chiude il sipario sul 2012. Si parte con la sprint, vinta dal padrone di casa acquisito Fak (in realtà è croato, ma dopo le olimpiadi di Vancouver ha scelto la cittadinanza Slovena) davanti a uno Svendsen in palla e a un Fourcade sottotono sugli sci. Il tracciato di Pokljuka è sempre stato ostico per il transalpino e con lo zero non riesce a vincere ne a battere Svendsen con un errore. Nell'inseguimento Svendsen e Fourcade si ritrovano a sparare all'ultimo poligono spalla a spalla per vincere e, come nella staffetta iridata di Ruhpolding, è Svendsen ad uscire vincente dal braccio di ferro, sbagliando solo una volta contro le due del Francese. Svendsen vince davanti al Ceco Moravec, mentre Fourcade è terzo. L'inerzia a Pokljuka è dalla parte di Svendsen, ma nella partenza in linea un buon quarto posto di Fourcade gli permette di guadagnare punti su Svendsen, sesto, con Birnbacher che vince dopo due gare difficili. A Natale Fourcade ha 85 punti di vantaggio su Svendsen e 99 sul Tedesco. Dopo la pausa si corre ad Oberhof, contesto di gara non amato da Martin. Nella sprint è sedicesimo e fa segnare solo il ventiseiesimo tempo sugli sci. Col terzo posto dietro a Malyshko e Garanichev, Svendsen guadagna punti pesanti. Nell'inseguimento le prime due posizioni non cambiano, mentre Svendsen sbaglia tanto al poligono, ma grazie a una prestazione sontuosa sugli sci è quarto. Fourcade guadagna solo due posizioni ed è quattordicesimo. Il distacco di Svendsen ora è di soli 46 punti, ma arriva Ruhpolding, l'amata Ruhpolding. Martin nella sprint non fa prigionieri. E' il migliore sugli sci e non sbaglia al poligono, dominando la gara. La mass è un po' più patemica, non sbaglia al poligono, e ha la meglio di Malyshko solo in volata. Svendsen è terzo e torna a 75 punti di distacco. L'ultima fermata prima dei mondiali di Nove Mesto è Anterselva, dove Fourcade è sesto nella sprint, mentre il Norvegese è secondo dietro a Shipulin. Nella gundersen Fourcade è più educato al poligono, ma Svendsen ha un ultimo giro dei suoi in cui guadagna 13 secondi sul rivale, arrivandogli in scia, ma troppo tardi. Quarto Fourcade e quinto Svendsen e distacco che arriva a 62 punti alla vigilia del mondiale. I due debuttano come ultimi frazionisti nella staffetta mista, ma è un duello senza contatto dato che la Norvegia ha margine sulla Francia e Svendsen gestisce agevolmente la frazione guadagnandosi la medaglia d'oro davanti proprio alla Francia che giunge a 20 secondi.
Il weekend del 9 e 10 Febbraio è l'apice della rivalità tra Fourcade e Svendsen. Il 9 Febbraio è in programma la sprint, Fourcade parte col pettorale giallo-rosso e il numero 28, Svendsen due minuti dopo col 32. Entrambi imprimono subito un gran ritmo, col Norvegese che sembra leggermente più veloce sugli sci, tanto che all'ingresso del primo poligono ha un tempo di 5 secondi migliore. Entrambi trovano lo zero a terra, con Fourcade che guadagna un paio di secondi ed è a soli tre secondi dopo il primo poligono. Il secondo giro è ancora a favore del Norvegese, che guadagna solo un secondo. Il primo a sparare in piedi è Fourcade che ne sbaglia uno. Svendsen ha la vittoria in pugno, anch'egli sbaglia un bersaglio, ma è nettamente più veloce nel rilascio dei colpi e dopo il giro di penalità è primo con dieci secondi di vantaggio. Fourcade guadagna due secondi nell'ultimo giro, ma non basta ed è secondo a 8 secondi. La gara però non finisce lì. Fak, partito col 53, è preciso al poligono, ma è dietro a Svendsen dopo il secondo poligono di 6 secondi e chiuderà terzo a 11 secondi. Bjorndalen invece, a quasi 39 anni, è il più veloce nel primo giro e non sbaglia. L'ultimo poligono è fondamentale per lui, coprisse tutti i bersagli vincerebbe un clamoroso oro mondiale, ma ne sbaglia uno e nell'ultimo giro paga dazio a Fak, chiudendo quarto a 20 secondi da Svendsen. Se la sprint è stata una gara bellissima, l'inseguimento del 10 Febbraio rimarrà nella storia. Ci sono momenti nella storia dello sport che sono destinati ad essere ricordati per sempre, quelli che gli anglosassoni chiamano instant classic. L'inseguimento maschile dei mondiali di biathlon 2013 è un instant classic. Svendsen è in tuta completamente rossa e pettorale numero 1, Fourcade è in tuta bianca con striature blu e rosse della nazionale Francese e indossa il pettorale giallo-rosso col numero 2. Fourcade parte 8 secondi dopo il Norvegese, ma grazie al punto di riferimento, dopo un giro è già in scia. I due non sbagliano nel primo poligono e allungano su un gruppetto composto da Fak, Shipulin, Malyshko, Boeuf e Lindstrom. Nel secondo giro i due non si dannano l'anima per tenere il ritmo sostenuto, situazione che fa recuperare qualche secondo agli inseguitori. Fourcade sbaglia una volta, Svendsen esce immacolato dal poligono ed è in testa da solo. Dietro non sbaglia nessuno e Fourcade si accoda al gruppo inseguitore. Il Francese si mette poi a fare il ritmo e porta il distacco dal fuggitivo a 16 secondi a ingresso poligono, ma sbaglia ancora una volta e, assieme a Shipulin, è costretto a un giro di penalità, mentre Svendsen davanti e poi Fak e Malyshko dietro, sono immacolati e continuano l'inseguimento. Il penultimo giro vede Svendsen guadagnare margine sui più immediati inseguitori in ottica ultimo poligono, mentre Fourcade ancora una volta è costretto agli straordinari e a cercare di diminuire il gap. Svendsen sbaglia una volta, Malyshko no, Fak anch'egli sbaglia. Poco dopo sparano e vanno a segno su tutti i bersagli Fourcade e Shipulin. Svendsen esce dal giro di penalità ancora davanti a tutti, ma è braccato da Malyshko, mentre il Francese e il Russo sono a 10 secondi. I due davanti si studiano troppo e permettono al duo inseguitore un veloce recupero dopo un paio di centinaia di metri. Sarà un ultimo giro a quattro: Svendsen, Fourcade, Shipulin e Malyshko. Si studiano fino a 500 metri dalla fine, quando sull'ultima salita Fourcade si mette davanti e vede con la coda dell'occhio Shipulin tra lui e Svendsen. Parte l'attacco del Francese, con Svendsen che fatica a superare Shipulin che fa il buco. All'entrata dello stadio il Francese ha dieci metri di vantaggio sul Norvegese, ma la progressione di Svendsen è incredibile e sul rettilineo finale sono appaiati. Svendsen è leggermente davanti, ma la spaccata sul traguardo non è eccezionale, al contrario di quella di Fourcade che allunga la gamba più che può per mettere il piede davanti. Il Norvegese esulta, ma bisogna aspettare il fotofinish che tarda ad arrivare e che conferma la sensazione iniziale. Primo Svendsen, secondo Martin Fourcade, medaglia di bronzo per Shipulin. Svendsen sarà costretto a saltare la 20 km per un'attacco influenzale e Martin ha vita facile, seppure con un brivido finale provocatogli da Tim Burke, nel conquistare il titolo mondiale nel format dei nostri padri. Nella staffetta la Francia è in lotta per il bronzo e Fourcade è l'ultimo frazionista, mentre un rientrante Svendsen è comodamente primo. La Germania si affida a Lesser ed è anch'essa comodamente seconda, ma il Tedesco compie un autentico disastro al poligono. Due giri di penalità e lotta per l'argento che si riapre. Fourcade è lesto e, nonostante due ricariche, riesce a passare Lesser e a conquistare l'argento. La mass start è anch'essa una gara avvincente decisa all'ultimo poligono. Fourcade si presenta con un leggero margine davanti a un gruppetto di sette atleti, sembra poter coprire tutti i bersagli, ma sbaglia l'ultimo. Dopo una stagione difficile causa un infortunio patito in estate, Tarjei Boe torna in forma proprio per i mondiali e in quest'ultimo poligono brucia tutti per rapidità e precisione e passa in testa davanti proprio a Svendsen, che insegue a 4 secondi. E' un ultimo giro agonico, coi due amici che si inseguono, ma Tarjei tiene botta, mentre Svendsen, stremato dai postumi del malanno, molla nella salita dove una settimana prima non aveva mollato Fourcade e lascia perdere l'inseguimento lasciandosi scavalcare anche da Shipulin. E' oro per Tarjei Boe, argento per Shipulin e bronzo per Svendsen.
Dopo il meraviglioso mondiale di Nove Mesto, la Coppa del Mondo fa tappa a Oslo Holmenkollen, ma Svendsen non c'è per una ricaduta dell'influenza. La lotta tra i due si conclude qui, Fourcade non scende più dal podio nelle ultime otto gare, vincendone cinque e confermandosi vincitore della sfera di cristallo, nonchè di tutte le coppe di specialità.

La stagione olimpica 2013/14 comincia con un dominio incontrastato nella 20 km dove rifila 2 minuti al secondo classificato, l'Austriaco Simon Eder. Nella successiva sprint è ancora lui il dominatore nonostante un errore in più degli inseguitori. Lindstrom è secondo a 6 secondi, l'Americano Tim Burke giunge terzo a 31 secondi. Non arriva il tre su tre unicamente perchè la Domenica in cui si dovevano svolgere gli inseguimenti su Ostersund è in corso una bufera che compromette il normale svolgimento delle gare. Ad Hochfilzen è secondo nella sprint e domina l'inseguimento del giorno. Dopo quattro gare ha già 89 punti di vantaggio su Svendsen, pronto per gareggiare per la prima volta davanti al pubblico di casa a Le Grand Bornand. In Francia però si abbatterà una cometa destinata a scrivere pagine indelebili di storia del biathlon. Johannes Boe ha 20 anni e 7 mesi, è il fratello minore di Tarjei Boe e gia da qualche tempo si parla bene di lui. Esordisce in Coppa del Mondo nella sprint di Oslo Holmenkollen della stagione precedente ed ha alle spalle una brillante carriera juniores in cui ha vinto cinque titoli mondiali di categoria. Nella sprint fa segnare il miglior tempo sugli sci e il quinto tempo nello shooting time, senza sbagliare al poligono. Il secondo, Moravec, è staccato di 33 secondi, Fourcade è terzo a 37 secondi, frastornato come avesse subito un montante da Mike Tyson, e non è finita. Nell'inseguimento del giorno dopo Johannes è solo, mentre alle sue spalle, a debita distanza, divampa la lotta per le piazze del podio lasciate libere. Commette un solo errore nella seconda serie e poi è autore di due serie in piedi da antologia, conquistando la seconda vittoria in due giorni, mentre Martin chiude diciasettesimo. Aprofittando dell'assenza di Svendsen, che quindi incassa gli scarti, al termine della tappa ha un vantaggio di 129 punti sul secondo della classifica, Simon Eder. Il 2014 si apre con la sprint nella ventosa Oberhof, vinta dal rientrante Svendsen per soli 4 decimi su Bjorndalen, mentre Fourcade è terzo e commette tre errori nel poligono in piedi buttando via la gara. Il podio si ripete pedissequo nella gara ad inseguimento, mentre nella mass start Martin torna al successo, con Svendsen che, complice un ultimo poligono difficile, scivola fino alla decima posizione. Johannes Boe non ripete gli exploit Francesi, ma è comunque in quota. Fourcade salta la tappa di Ruhpolding incassando quindi gli scarti e Svendsen raccoglie a piene mani vincendo la 20 km e l'inseguimento con distacchi di partenza dimezzati. Il distacco di Svendsen scende a 49 punti, ma Svendsen non va ad Anterselva, agevolando di fatto la conquista della terza sfera di cristallo consecutiva a Fourcade. Il Francese chiude quinto nella sprint vinta a parimerito da Schempp ed Hofer, ma perde posizione nell'inseguimento chiudendo nono, confermando lo scarso feeling di risultati con la località Italiana.
La trasferta Italiana è l'ultima prima delle Olimpiadi di Sochi, gare che non assegneranno punti di Coppa del Mondo. Le gare di biathlon si svolgono al Laura Biathlon Center a Krasnaja Polyana, una località montana a una mezz'ora di macchina dal villaggio olimpico di Sochi. Nelle gare preolimpiche della stagione precedente Fourcade aveva dominato sia la 20 km che la sprint, facendo subito capire come aprezzasse il contesto. Il tracciato è molto selettivo, ma il poligono è ben riparato dal vento. La prima gara è la sprint, competizione che si rivela subito molto equilibrata. Fourcade sbaglia nel poligono a terra, ed esce con lo zero in quello in piedi, ma chiude sesto a 12 secondi dal vincitore, l'intramontabile Ole Einar Bjorndalen che a 40 anni fa sua la quinta medaglia d'oro individuale ai giochi olimpici. I primi otto sono racchiusi in 14 secondi, pertanto ci si aspetta un inseguimento coi fuochi d'artificio. Dopo due poligoni è in fuga Leguellec, ma cade rovinosamente in discesa, al suo inseguimento Landertinger, Soukup e proprio Martin Fourcade, che a metà terzo giro forza il ritmo e rimane da solo. Nonostante un errore nel terzo poligono, esce dal giro di penalità ancora in testa con margine. Nel penultimo giro è ancora impegnato per mettere altri secondi tra se e gli inseguitori, arriva al poligono, copre tutti i bersagli e si lascia andare a un gesto di esultanza ancor prima di rimettersi la carabina sulle spalle e compiere l'ultimo giro, che a questo punto diventa una passerella. Nel rettilineo finale ha tutto il tempo per raccogliere una bandiera Francese e tagliare il traguardo, raggiungendo così l'oro olimpico, l'unico trofeo che ancora mancava nella bacheca. Tre giorni dopo è il turno della 20 km, format in cui Fourcade ha vinto l'ultimo titolo mondiale. Il primo poligono passa liscio, poi compie un errore nella seconda serie. Il suo passo sugli sci comunque è il migliore e con gli ultimi due poligoni puliti e un ultimo giro incisivo fa segnare il miglior tempo. Lesser chiude l'ultima sessione di tiro con lo zero e ha 10 secondi di vantaggio, ma il passo sugli sci del Francese è ineguagliabile e, nonostante il Tedesco faccia segnare l'ottavo tempo nel giro finale, è dietro di 12 secondi. Secondo oro olimpico per Martin Fourcade. La sera del 17 Febbraio sarebbe in scena la mass start, ma la fitta nebbia fa rinviare la gara al pomeriggio successivo. Fourcade apre sbagliando e si mette subito in caccia. Non sbaglia nei due poligoni successivi e, assieme a Bjorndalen, si accoda al duo di testa formato da Svendsen e Moravec proprio all'imbocco dell'ultimo poligono. Fourcade, Svendsen e Moravec ne escono senza errori, mentre Bjorndalen ne commette quattro. Moravec nell'ultimo giro non tiene il ritmo dei due rivali. Svendsen ha avuto un olimpiade difficile a livello individuale, il passo sugli sci non è sembrato quello del miglior Svendsen, ma l'ultimo giro è il suo habitat. Questa volta non fa come a Nove Mesto l'anno prima, ma anticipa il Francese ed entra nello stadio per primo. Per Svendsen ormai è fatto, Fourcade fatica solo a stargli in scia, ma il nativo Trondheim alza le braccia a 10 metri dal traguardo. Fourcade lo vede e con un ultima disperata spaccata prova a mettere il suo piede davanti a quello del Norvegese, nonostante il corpo fosse dietro. I minuti successivi sono emozionanti, possibile che l'esultanza anticipata di Svendsen possa avergli tolto una medaglia d'oro già conquistata ? Il responso arriva e assegna la vittoria al Norvegese con un margine di vantaggio ancora minore rispetto a quello dell'anno precedente. Per Fourcade è il secondo argento olimpico nella mass start. Il reso delle olimpiadi non regala gioie al fuoriclasse di Ceret. Nella staffetta mista è sesto, in quella maschile è ottavo.
Il resto della stagione è una tranquilla passerella. A Pokljuka trova un secondo posto nella mass start, a Kontiolahti torna alla vittoria Johannes Boe con una tripletta vincendo le due sprint e il ventoso inseguimento in programma. Martin è secondo nella prima sprint e nell'inseguimento. Ad Oslo Holmenkollen si chiude la stagione e Fourcade torna alla vittoria in una gara di Coppa del Mondo dopo 2 mesi e mezzo proprio nell'ultima gara, la mass start. La stagione è trionfale, due ori e un argento olimpico, le coppette di specialità di sprint, inseguimento e mass start e la terza Coppa del Mondo consecutiva, come solo Frank Ullriche e Raphael Poirèe sono stati in grado di fare prima d'ora.

Con tre coppe del mondo a neanche 26 anni Martin Fourcade pensa in grande e per la stagione 2014/15 ha in mente il poker consecutivo di vittorie, cosa che non è mai riuscito a nessun biathleta maschio nella storia. Tuttavia in estate è affetto da mononucleosi, una malattia debilitante nemica di ogni atleta, pertanto si presenta ad Ostersund pieno di dubbi sulla reale condizione fisica. I dubbi vengono subito fugati nella staffetta mista d'apertura quando 'Le Roi' porta la Francia al successo battendo in volata il Norvegese Birkeland e Simon Schempp. Nella 20 km che apre la stagione individuale è autore di un disastro. Nel poligono d'apertura sbaglia quattro volte e si rialza arrivando ottantunesimo, peggior risultato in carriera. La vittoria va a Svendsen, ma il Norvegese desta più di qualche dubbio. A 29 anni il fuoriclasse è sempre presente, ma non è più dominante sugli sci stretti come era negli anni precedenti, anzi, la sua è una vittoria al poligono, ma il linguaggio del corpo sugli sci è quello di un atleta affaticato. La soddisfazione però è immensa ed è pettorale giallo due anni e mezzo dopo averlo vestito per l'ultima volta. Nella sprint invece non c'è storia. Fourcade torna il cecchino di sempre e con lo zero rifila 28 secondi a Moravec secondo. Nell'inseguimento si complica la vita sbagliando per quattro volte in totale, ma alla fine la vittoria è sua. Nella sprint di Hochfilzen torna al successo Johannes Boe e, nonostante lo zero, Fourcade è settimo, ma nell'inseguimento ritrova se stesso e con un'altro zero ha la meglio nell'ultimo giro su Simon Schempp, ritrovando anche il pettorale giallo. Svendsen fatica e chiude quattordicesimo. Pokljuka è un contesto di gara ostico per Martin, lì non vi ha mai vinto e le cose non cambiano nemmeno nel Dicembre 2014 quando giunge quarto nella sprint e terzo, ad un minuto da Svendsen nell'inseguimento. La vittoria del Norvegese gli permette di riappropriarsi del pettorale giallo, ma il linguaggio del corpo è sempre lo stesso, affaticato, stanco, ma fino a quel momento i risultati gli danno ragione. Fino a quel momento però, perchè l'inseguimento di Pokljuka del 20 Dicembre 2014 sarà la trentottesima ed ultima vittoria in carriera per Emil Hegle Svendsen. L'indomani è in programma la mass start e il Norvegese compie quattro errori, quattro come i punti di vantaggio su Martin prima di quella gara. Fourcade è immacolato fino all'ultimo poligono dove sbaglia una volta, gara fotocopia con Anton Shipulin. Si ritrovano in cinque, nell'ultimo giro, a giocarsi la vittoria: Shipulin, Fourcade, Beatrix, Lindstrom e Eder. Il primo attacco, un po' a sorpresa, lo porta Beatrix, ma cade in modo banale. Fourcade, dietro di lui, lo evita, ma perde tempo prezioso, mentre Shipulin, che era nell'altro binario, ne aprofitta e si invola verso la seconda vittoria in tre gare, aveva vinto anche la sprint. Fourcade è secondo, ma si riappropria del pettorale giallo, anche se il ventisettenne Russo, a questo punto, fa paura. Svendsen è diciasettesimo. Come da tradizione, dopo le vacanze natalizie, si torna in gara nella ventosa Oberhof. Martin si limita ad un errore a terra e vince la sprint per cinque secondi sul campione olimpico, alla soglia dei 41 anni, Ole Einar Bjorndalen. Svendsen non c'è, Shipulin giunge quarantatreesimo, ma quello di cui si rende protagonista nella mass start fa strabuzzare gli occhi anche al dominatore del biathlon. Il fuoriclasse Francese copre tutti i venti bersagli e si invola verso la vittoria, ma nella nebbia della località della Turingia spunta, non poco distante Anton Shipulin che arriva secondo a 13 secondi. Fourcade, incuriosito, gli chiede quanti errori al poligono ha commesso e il Russo gli fa gesto con la mano "quattro". L'espressione di stupore di Fourcade è colta dalle telecamere, il Francese potrebbe aver trovato un nuovo rivale, ma questa è solo benzina nel suo serbatoio motivazionale. Ruhpolding è stranamente una tappa difficile, nella sprint è ventiseiesimo, nella partenza in linea ventunesimo. In entrambe le gare fatica nel semplice poligono Bavarese e sugli sci non fa la differenza. Shipulin gli rosicchia tanti punti, ma si affaccia un altro pretendente pericoloso, Simon Schempp. Ad Anterselva Schempp vince sprint ed inseguimento, mentre Fourcade è ancora affaticato e chiude venticinquesimo nella gara con due poligoni. E' poi autore di una grandissima rimonta nell'inseguimento. Senza sbagliare al poligono e con il miglior tempo sugli sci scala venti posizioni ed arriva quinto limitando i danni. Dopo Anterselva Schempp è a soli ventitre punti dal transalpino. Si va a Nove Mesto e nella sprint la tendenza non cambia. Schempp è secondo, Fourcade è quarto con un errore di troppo nonostante un passo sugli sci migliore. Nell'inseguimento si decide buona parte della stagione, Fourcade non sbaglia un colpo, Schempp però esce dall'ultimo poligono in scia al Francese in un trio composto anche da Jakov Fak. Sull'ultimo strappo, quello dove s'è inscenato il famoso duello ai campionati del mondo di un paio di anni prima con Svendsen, Fak attacca, Fourcade che era a ruota dello Sloveno prova ad andargli dietro, ma non ne ha, mentre Schempp, in terza ruota, prova a superarlo. Martin oppone resistenza con le ultime stille di energia per fare il buco, infatti sa che qualora il Tedesco vincesse andrebbe ad indossare il pettorale giallo. Dopo dieci secondi di strenua lotta Fourcade cede, ma Fak è già scappato e per Schempp è impossibile vincere la gara. Nonostante i soli sei punti di differenza in classifica, la stagione del Tedesco finisce quel giorno a Nove Mesto. Ad Holmenkollen è in programma una 20 km, Fourcade parte col numero 1, non sbaglia neanche un colpo e domina la gara. Schempp, con tre errori, è ventisettesimo. Due giorni dopo è in programa una sprint, dove Fourcade sembra avere la vittoria in pugno sino a che Peiffer, partito con il numero 70, non riesce nel percorso netto al poligono e a battere di soli 3 secondi il fuoriclasse di Ceret. Alla vigilia dei campionati mondiali di Kontiolahti ha settantotto punti di vantaggio su Schempp.
A quei mondiali parte subito bene con un argento nella staffetta mista, ma tre errori in piedi lo condannano a un dodicesimo posto nella sprint a 50 secondi dal vincitore, Johannes Boe. Nell'inseguimento recupera posizioni ma è settimo. Nella 20 km commette un errore nella seconda serie, ma è dominante sugli sci e riesce ad imporsi per 20 secondi su Svendsen senza errori. E' il sesto titolo mondiale individuale. Il mondiale si conclude con il bronzo nella staffetta tradizionale e un decimo posto nella mass start. La stagione si chiude con una vittoria nella sprint di Khanty Mansiysk, grazie alla quale vince matematicamente la quarta sfera di cristallo consecutiva, primo uomo nella storia ad eseguire tale impresa.
 
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I personaggi dello sport - da Manuel The Volder - 03-02-2020, 06:48 PM
RE: I personaggi dello sport - da cigolains - 24-03-2020, 09:20 PM
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RE: I personaggi dello sport - da Paruzzo - 27-05-2020, 11:54 PM
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RE: I personaggi dello sport - da Paruzzo - 11-12-2020, 06:11 PM

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