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I personaggi dello sport
#16
Come ho scritto nel topic aperto da samu i Chicago Bears sono una delle mie grandi passioni sportive e ci sono tanti personaggi che meriterebbero approfondimento. Non ho la presunzione di fare dei ritratti di chissà quale livello ma mi sono detto "Boh, proviamoci", tutt'al più avrò perso del tempo divertendomi.

Dick Butkus

[Immagine: 1160.jpg?w=450]

Every time he hit you, he try to put you in the cemetery, not the hospital

Le parole che ho scritto sopra sono di Deacon Jones, "the Secretary of Defense", eccezionale defensive end dei Rams negli anni 60. E queste parole si riferiscono a Dick Butkus, uno dei linebacker più intimidatori della storia della NFL.

Richard Marvin Butkus nasce a Chicago il 9 dicembre 1942 e proprio alla città dell'Illinois è legata saldamente la sua storia. Ottavo figlio di immigrati lituani, già alla nascita il "piccolo" pesa all'incirca 6 kg e fin da bambino mostra una spiccata passione per il football americano. Frequenta poi la Chicago Vocational High School dove cresce sotto l'ala protettiva del coach Bernie O' Brien, per il quale Butkus spenderà sempre parole di elogio. All'high school il giovane Dick gioca su entrambi i lati del campo, da un lato come fullback e dall'altro come linebacker ed è proprio in questo ruolo che Butkus riesce a esprimersi al meglio delle sue possibilità. Al suo primo anno nella squadra i punti subiti sono la miseria di 55 in otto partite e lui è il responsabile della maggior parte dei tackle. Nonostante offerte anche da altri atenei Butkus rimane in zona Chicago e frequenta la University of Illinois dove gioca sia centro che, ovviamente, linebacker per i Fighting Illini. I suoi tre anni all'università sono ricchi di successi, viene nominato MVP della Big Ten nel 1963, porta Illinois a vincere il Rose Bowl contro Washington più vari altri riconoscimenti; alla fine del triennio il suo score parla di 374 tackles totali.

Nel 1965 viene scelto sia al secondo giro del draft dell'American Football League dai Denver Broncos che al primo giro del draft National Football League dai Chicago Bears (l'unione tra le due leghe sarebbe avvenuta solo alcuni anni dopo). Butkus decide di rimanere a casa e, nel ruolo di middle linebacker si trova a dover sostituire l'ormai anziano Bill George, futuro hall of famer. Ma il passaggio di consegne è tutto fuorché traumatico per il ragazzo perché Butkus domina e guida la difesa dei Bears come tackles, fumbles e intercetti. Viene convocato al primo di otto Pro Bowl, viene inserito nel first team All-Pro. Non vince il titolo di rookie dell'anno per il semplice motivo che all'epoca non esistevano i due premi separati per attacco e difesa.

Il suo impatto sul ruolo di middle linebacker è devastante fin dal primo giorno anche perché le sue dimensioni (191 cm e 111 kg) sono superiori a quelle dei pari ruolo di quegli anni. La sua maggiore abilità e quella di strappare la palla al portatore ed a fine carriera il suo score sarà di 27 fumble recuperati, record all'epoca del ritiro. E le statistiche non ufficiali lo mettono ai primissimi posti anche per fumble forzati (la statistica sarebbe stata conteggiata ufficialmente solo anni dopo il suo ritiro) così come per tackle, che sono oltre 1000. Non da meno è la sua abilità di ball hawk, considerati i suoi 22 intercetti. I suoi modi di fare intimidatori e il suo stile di gioco così duro hanno ben pochi eguali nella storia della NFL. Memorabile la storia di Altie Taylor, runningback dei Lions che dopo la sua prima sfida contro i Bears nel 1969 dichiara che Butkus è sopravvalutato; nella successiva partita Butkus lo colpisce così forte mandandolo fuori dal campo e costringendolo a saltare sugli spalti per evitare la collisione. Ogni atteggiamento degli avversari, ogni piccola dichiarazione è per Butkus benzina per alimentare il suo continuo desiderio di sfida.

Gli anni di successi personali di Butkus non si traducono però in successi di squadra (a fine carriera il suo personale record di vittorie e sconfitte è un misero 48-74) e nel 1970 il suo modo di giocare sempre al massimo comincia a presentare il conto e il ginocchio destro cede. Inizia una lunga sequela di operazioni che non gli impedisce di scendere in campo ma che lo costringe a dover convivere con dolori lancinanti. Nel 1972 viene convocato per il suo ottavo e ultimo Pro Bowl e l'anno successivo dice basta. Dopo il ritiro inizia purtroppo un lungo contenzioso con i Bears, rei di non aver gestito come si deve il suo infortunio, e solo con il ritiro della sua maglia numero 51 nel 1994 la frattura tra i Bears e Butkus sarà definitivamente riparata.
 
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I personaggi dello sport - da Manuel The Volder - 03-02-2020, 06:48 PM
RE: I personaggi dello sport - da cigolains - 24-03-2020, 09:20 PM
RE: I personaggi dello sport - da Paruzzo - 27-05-2020, 11:54 PM
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