[OldGibi]

Le Olimpiadi sono sempre state anche un veicolo di pace, magari un veicolo debole, ma è un elemento di senso che contengono.

Le Olimpiadi di Tokyo 1964 si svolsero volutamente in ottobre, lontane dal mese di agosto, in cui cade la ricorrenza delle esplosioni atomiche su Hiroshima e Nakasaki, il 6 e 9 agosto. Quest’anno il 6 agosto è passato con le Olimpiadi in corso. Tante richieste perché le Olimpiadi osservassero un minuto di silenzio. Richieste non accolte.

Un minuto di silenzio troppo pesante per gli equilibri mondiali? Non lo so, non sono un esperto di politica internazionale. So che le armi atomiche esistono e costituiscono una parte significativa dello scacchiere mondiale. Ricordo i libri di scuola, non so dire se delle elementari o delle medie: il Giappone sconfitto non voleva arrendersi e gli americani, per mettere fine alla guerra, furono costretti a sganciare le due bombe atomiche per arrivare alla pace… All’epoca me la “inghiottii”, pochi anni dopo mi chiesi perché non farne esplodere una altrove, avvisando il Giappone dell’esplosione. Perché due? Affinché non pensassero che si trattasse di un’arma singola? Bene, due esplosioni altrove…

A Hiroshima c’è il Parco della Pace. Sorge a fianco dell’edificio più vicino all’esplosione che non crollò. Nel 2016 c’è stata la visita di Barack Obama.

 

Ogni anno, alle 8 del mattino, si svolge una cerimonia. Alle 8,15, orario dell’esplosione, si eleva una preghiera per la pace. Non ne capisco molto, come detto, ma a me sarebbe piaciuto che si osservasse un minuto di silenzio in queste Olimpiadi, il 6 agosto, alle 8,15, in memoria di quella tragica bomba atomica e per elevare, dai cuori di tutto il mondo, una preghiera per la pace. Anzi, di più, perché non una conferenza sulla pace, senza dimenticare che in tanti paesi del mondo, oggi, si spara e si muore.