06-04-2021, 11:40 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 06-04-2021, 11:41 AM da OldGibi.)
Probabilmente sì, il 1962 era un Giro anti - Anquetil, i possibili protagonisti italiani erano decisamente più scalatori che cronoman.
D'altra parte, negli anni di Merckx non si abbondava, è stato con l'arrivo di Moser e Hinault che italiani e francesi hanno scoperto di amare le cronometro. Il Giro vinto da Moser è stato quello con più chilometri a crono (140).
In anni recenti è stata forte la sensazione che la riduzione di cronometro al Tour fosse attenta ai corridori francesi e a Bardet in particolare.
Direi che il giudizio a distanza di anni fa capire quanto sia sbagliata questa impostazione.
Trovo la cronosquadre poco "sportiva" nel contesto di un grande giro. Che Froome (o chi per lui) potesse godere di un buon vantaggio di partenza rispetto ad un Quintana, ad esempio, non mi convince affatto. Per me zero cronosquadre o, al massimo, una brevissima cronosquadre come prologo, pochi secondi e via.
D'altra parte, negli anni di Merckx non si abbondava, è stato con l'arrivo di Moser e Hinault che italiani e francesi hanno scoperto di amare le cronometro. Il Giro vinto da Moser è stato quello con più chilometri a crono (140).
In anni recenti è stata forte la sensazione che la riduzione di cronometro al Tour fosse attenta ai corridori francesi e a Bardet in particolare.
Direi che il giudizio a distanza di anni fa capire quanto sia sbagliata questa impostazione.
Trovo la cronosquadre poco "sportiva" nel contesto di un grande giro. Che Froome (o chi per lui) potesse godere di un buon vantaggio di partenza rispetto ad un Quintana, ad esempio, non mi convince affatto. Per me zero cronosquadre o, al massimo, una brevissima cronosquadre come prologo, pochi secondi e via.