02-11-2023, 08:04 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-11-2023, 10:40 AM da Giugurta.)
Non ho mai letto le storie dei personaggi da lui creati (Jean Dix e Napoleone), ma Carlo Ambrosini era una colonna della casa editrice Bonelli e della testata Dylan Dog.
Se vi piace il fumetto italiano e d'autore consiglio senza dubbio i numeri di Dylan 97 (Dietro il sipario), 108 (il guardiano della memoria) e 325 (una nuova vita), scritti e disegnati proprio dall'onirico Ambrosini.
Se poi riuscite a trovare anche "Margherite", storia breve fuori serie, ancora meglio.
Senza contare che è stato lui a disegnare alcune delle migliori sceneggiature (per quanto non sue), come "l'isola misteriosa", "la scogliera degli spettri", "inferni" e "il lungo addio".
Ambrosini, per me, era uno degli ultimi esponenti del vero fumetto d'autore, del fumetto che aveva l'ambizione di diventare arte. Arte popolare ma arte a tutti gli effetti.
Purtroppo il fumetto non ha proseguito su quella strada e sta lentamente morendo, ucciso da internet e dai dispositivi elettronici.
Una volta i fumetti erano una cosa per giovani, ora invece chi li legge? O giovani del centro sociale oppure dei 50/60enni (e oltre).
Riposa in pace nell' immortalità dell'arte, Carlo
Se vi piace il fumetto italiano e d'autore consiglio senza dubbio i numeri di Dylan 97 (Dietro il sipario), 108 (il guardiano della memoria) e 325 (una nuova vita), scritti e disegnati proprio dall'onirico Ambrosini.
Se poi riuscite a trovare anche "Margherite", storia breve fuori serie, ancora meglio.
Senza contare che è stato lui a disegnare alcune delle migliori sceneggiature (per quanto non sue), come "l'isola misteriosa", "la scogliera degli spettri", "inferni" e "il lungo addio".
Ambrosini, per me, era uno degli ultimi esponenti del vero fumetto d'autore, del fumetto che aveva l'ambizione di diventare arte. Arte popolare ma arte a tutti gli effetti.
Purtroppo il fumetto non ha proseguito su quella strada e sta lentamente morendo, ucciso da internet e dai dispositivi elettronici.
Una volta i fumetti erano una cosa per giovani, ora invece chi li legge? O giovani del centro sociale oppure dei 50/60enni (e oltre).
Riposa in pace nell' immortalità dell'arte, Carlo