17-04-2012, 04:59 PM
Domani la Flèche Wallonne: sfida sul Muro di Huy
Nibali capitano della Liquigas-Cannondale. Un solo cambio rispetto all’Amstel: Moser al posto di Sagan
194 chilometri, da Charleroi a Huy, scalando otto côtes ma, soprattutto, ripetendo per tre volte il famigerato Muro di Huy, salita con pendenze oltre il 19% che farà da spartiacque tra chi vuole e chi può vincere. Si può riassumere così la Flèche Wallonne, secondo appuntamento della campagna delle Ardenne che la Liquigas-Cannondale affronterà domani, mercoledì 18 aprile.
La formazione guidata dal DS Alberto Volpi ricalcherà quella vista all’Amstel Gold Race, salvo un unico cambio: Peter Sagan ha salutato la compagnia ed è tornato a casa per un periodo di meritato riposo (rientrerà al Tour of California), e al suo posto è arrivato il neoprò Moreno Moser. Vincenzo Nibali sarà dunque il capitano unico, sostenuto da Stefano Agostini, Damiano Caruso, Federico Canuti, Dominik Nerz, Maciej Paterski e Daniele Ratto. Lo “Squalo dello Stretto”, con solo 27 anni, sarà anche il corridore più vecchio: la media della formazione tocca infatti i 23 anni (Moser il più giovane con 21).
«Dare fiducia ai giovani non è una scommessa – afferma Volpi – ma una scelta convinta. All’Amstel si sono dimostrati all’altezza della situazione, correndo con intelligenza e generosità. Domani mi aspetto lo stesso atteggiamento per supportare Nibali nel migliore dei modi. Vincenzo, domenica, rientrava dopo un mese senza corse, su un percorso nervoso dove erano fondamentali i cambi di ritmo. Credo che alla Flèche vedremo una crescita, soprattutto in vista della Liege-Bastogne-Liege».
«Domenica non sono riuscito ad essere competitivo come volevo – spiega Nibali – ma è stato sicuramente un utile rodaggio per riadattarmi dopo il ritiro in altura. L’auspicio per domani è di essere più brillante e poter far fronte ai cambi di ritmo con più facilità, specialmente sul Muro di Huy. E’ il punto in cui bisogna fare la differenza, e non solo con le gambe. Bisogna avere la lucidità di muoversi al momento giusto, di capire la situazione e gli avversari. Se ci si pianta su quella salita, arrivederci…».
comunicato stampa Liquigas
Nibali capitano della Liquigas-Cannondale. Un solo cambio rispetto all’Amstel: Moser al posto di Sagan
194 chilometri, da Charleroi a Huy, scalando otto côtes ma, soprattutto, ripetendo per tre volte il famigerato Muro di Huy, salita con pendenze oltre il 19% che farà da spartiacque tra chi vuole e chi può vincere. Si può riassumere così la Flèche Wallonne, secondo appuntamento della campagna delle Ardenne che la Liquigas-Cannondale affronterà domani, mercoledì 18 aprile.
La formazione guidata dal DS Alberto Volpi ricalcherà quella vista all’Amstel Gold Race, salvo un unico cambio: Peter Sagan ha salutato la compagnia ed è tornato a casa per un periodo di meritato riposo (rientrerà al Tour of California), e al suo posto è arrivato il neoprò Moreno Moser. Vincenzo Nibali sarà dunque il capitano unico, sostenuto da Stefano Agostini, Damiano Caruso, Federico Canuti, Dominik Nerz, Maciej Paterski e Daniele Ratto. Lo “Squalo dello Stretto”, con solo 27 anni, sarà anche il corridore più vecchio: la media della formazione tocca infatti i 23 anni (Moser il più giovane con 21).
«Dare fiducia ai giovani non è una scommessa – afferma Volpi – ma una scelta convinta. All’Amstel si sono dimostrati all’altezza della situazione, correndo con intelligenza e generosità. Domani mi aspetto lo stesso atteggiamento per supportare Nibali nel migliore dei modi. Vincenzo, domenica, rientrava dopo un mese senza corse, su un percorso nervoso dove erano fondamentali i cambi di ritmo. Credo che alla Flèche vedremo una crescita, soprattutto in vista della Liege-Bastogne-Liege».
«Domenica non sono riuscito ad essere competitivo come volevo – spiega Nibali – ma è stato sicuramente un utile rodaggio per riadattarmi dopo il ritiro in altura. L’auspicio per domani è di essere più brillante e poter far fronte ai cambi di ritmo con più facilità, specialmente sul Muro di Huy. E’ il punto in cui bisogna fare la differenza, e non solo con le gambe. Bisogna avere la lucidità di muoversi al momento giusto, di capire la situazione e gli avversari. Se ci si pianta su quella salita, arrivederci…».
comunicato stampa Liquigas