24-01-2012, 06:07 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-01-2012, 06:07 PM da SarriTheBest.)
(24-01-2012, 03:24 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: Infatti abbiamo vistol a Garmin che grandi volate ha fatto con Fischer nel treno (Richeze l'ho commentato perchè dopo il Giro 2007 da lui ci si aspettava qualcosa)
In difesa di Maxi c'è da ricordare che alla fine è stato fermo due anni e mezzo e - un blocco della crescita - è praticamente inevitabile. Io spero sempre possa tornar a farci veder qualcosa, anche se avrebbe bisogno di correre almeno di una Professional: a correre solo Settimane Lombarde e Giri di Slovenia non si va troppo lontani insomma...
Su Fischer quoto il no comment: cioè, è un discreto corridore, nulla più...
Per me il problema del ciclismo sudamericano è l'evoluzione: cioè, il movimento è rimasto bloccato a una ventina d'anni fa. Gli allenamenti, i mezzi, lo stesso svolgimento delle corse (e pure il doping, se vogliamo dirla tutta). Anche per questo Cardenas arriva a 35 anni e si scopre uomo forte: fino all'altro giorno era in Europa utilizzando i nostri metodi e le nostre tecnologie, e una volta catapultatosi in patria si ritrova a dover fronteggiare gente che - da quel punto di vista - è nettamente inferiore a lui. Ma anche Rujano può esser un esempio abbastanza calzante in questo senso. (ovviamente stiamo parlando di due corridori comunque validi: perchè se uno è brocco, è brocco )
In Sudamerica c'è tanto talento da sgrezzare insomma, e ben venga - per i corridori - che gli squadroni arrivino e se li portino via già in giovane età. Per il movimento invece sarebbe meglio se arrivasse qualche struttura o qualche investitore serio, ma già squadre come la Movistar che si fanno la squadra continental laggiù è comunque un discreto segnale per loro...
Attenzione che di 'sto passo il rapporto che c'è tra Sud America ed Europa potrebbe diventare molto simile a quello che potrà esserci tra movimenti storici (come Italia, Belgio ecc) e ciclismo anglosassone...
ps: i risultati della Vuelta de Chile li prenderei molto con le molle per adesso: negli ultimi anni han dimostrato che la loro attenzione alla lotta al doping non è poi così alta (per usare un eufemismo).