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Gianni Bugno
#15
Gianni, Gianni, ti voglio bene, ma oggi fra Associazione Ciclisti e Rai rischi di passare per non sei......

E qui mi viene in mente una foto, che pare riassumere nell'umano ogni dì, il tuo tratto agonistico comunque splendido....

Da un mio libro di tanti anni fa........

...... Ci eravamo sentiti telefonicamente a gennaio ’94 e lui m’aveva detto: “Ci diamo del tu perché sei verace come me: tu romagnolo ed io brianzolo. Il tuo progetto mi piace e se mi dici che sarà ultra-vincente io ti credo. Però per quest’anno ho già impegni coi professionisti, ma a settembre vieni qua da me, che ci mettiamo d’accordo per il 1995”. Ed ai primi di quel mese raggiunsi Sergio in Brianza, presso il suo stabilimento, sicuro di poter dare alle mie atlete le biciclette del “Campionissimo”. Poteva e voleva essere un gran giorno (e lo sarà per i tre anni magnifici venuti dopo), ma un brivido mi percorse la schiena poco prima di entrare nell’ufficio di Sergio: nella sala d’attesa giganteggiava la foto della millimetrica vittoria di Gianni Bugno su bicicletta Coppi, ai danni di Johan Museeuw su Bianchi sul traguardo del Giro delle Fiandre ‘94. Era la prima volta che rivedevo quella istantanea su un successo che poteva essere ancor più grande, perlomeno in estensione, di mezzo metro, mica tanto, insomma quel margine sufficiente per non farci scazzottare le coronarie. Ma lui, il Gianni, era fatto così….. 
[Immagine: Museeuw_Flandres_1994.jpg]

Il Gianni, magnifico atleta, campione di ciclismo e d’implosione. 

Gianni Bugno, introverso o semplicemente modesto fino a negare l’evidenza del suo sangue blu raro, del suo talento da eletto? 
“Non mi si perdona di non essere un personaggio” – diceva.
Era sempre così, oppure lui ci metteva del suo? 
Da ragazzino gli piaceva la matematica e sognava di fare da grande l’ingegnere aeronautico, eppure la sua carriera sulla bicicletta, è stata spesso tinta degli episodi tipici dell’atleta incapace di calcolare anche le distanze più brevi, come gli capitò ai Mondiali del 1991 e al Giro delle Fiandre del 1994, quando mise in discussione due vittorie certe, fino alle differenze minime: nel secondo caso, addirittura di un tubolare. Ma non sempre gli andò bene, perché in mezzo a quei due episodi, ve ne fu uno che fa ancora rabbia solo a pensarci, quando nell’Amstel Gold Race ’93, si fece anticipare di un niente da un avversario, lo svizzero Rolf Jaermann, che avrebbe battuto novantanove volte su cento in una volata a due. Oppure, quando  provò, l’unica volta in vita sua, ad uscire dal suo classico “Vedremo” ed a dire, deciso, dopo la debacle al Tour ’94: “Aspettatemi al Mondiale, non sono finito e scommettete su di me!” Ed invece fu fermato per caffeina (ennesima stupidaggine grave solo per l’antidoping), altrimenti, forse, sarebbe stato un ematoma da caduta, a stopparlo prima ancora di correre. 
E che dire sui suoi “calcoli” di giudizio?
Di Chiappucci, il suo avversario per eccellenza, per pressappoco medesima età e quella geografia di zona che conta eccome nello sport, diceva: “E’ il mio opposto, lui ama la gente e sentirsi personaggio. A volte esagera e così si fa male”. Poi, invece, si scoprì che l’esuberanza e la ricerca del personaggio in Chiappucci, era un modo efficace per ovviare alla mancanza di supremo talento, ed arrivare là dove non era pronosticabile, mentre con la sua cautela, i suoi dubbi, la sua tenera bontà di ragazzo piovuto sulla bicicletta, fu proprio Bugno a farsi del male, sfregiando non poco quel curriculum da grandissimo della storia, al quale, la logica, prima di ogni altra ragione, s’era permessa di scommettere. 
Ancora calcoli inesatti e implosivi.
Le sue fughe d’amore. Niente di più naturale alla lettura non ipocrita del corso umano, ma come tutti gli aspetti che cozzano sovente con l’involucro d’ipocrisia di cui l’uomo imperfetto e perciò bellissimo si cosparge, vanno difesi, protetti, affinché le reazioni degli altri, non siano in grado di sfregiare. Capitò così per Bugno? No! Assolutamente no! 
Non bastava dire: “Una donna non distrae, è una componente fondamentale nella vita di un uomo. Mi piacciono le belle donne, è una colpa?”. Era necessario capire, avere possesso chiaro del fatto che il ciclismo, ieri come oggi, rappresenta l’ultimo stupido baluardo del puritanesimo, perché aldilà del tanto resto vigente, una storia d’amore di un corridore con una ragazza, definisce automaticamente costei come “la dama bianca”, con tutto quello che ne consegue. L’amore è proibito, galeotto, illegale. Il ciclismo deve essere solo sofferenza, monogamia, sacrifici da monaco, si devono dimenticare i sensi per giungere agli status di forzati della strada. Uno schifo! Ed allo schifo non si risponde con la bontà, la gentilezza, la cautela, ma con la repulsione, la difesa cattiva della civiltà, in altre parole con l’agonismo che serve per battere i colleghi. Altrimenti l’intorno finisce per entrare nell’interno del coinvolto e ad implodere, proprio quello che capitò a Bugno. Era dunque necessario andare oltre a quella esternazione ulteriore, che suonava come resa o liberazione dal fulcro realistico che vedeva l’antipersonaggio Gianni - capace comunque di fare proseliti, creare club, portare al tifo e alle lacrime centinaia di migliaia di persone - riassumere il tutto, privacy ed epica ciclistica comprese, con: “Sono solo un lavoratore del ciclismo io, che vince o perde, niente altro”. 
Sì, buon senso, come sempre tanta bontà, pure quella intelligenza che non è mai mancata negli orizzonti di uno dei pochi corridori liceali (soprattutto ai suoi tempi), poi capaci di svolgere a fine carriera il lavoro che non ci si aspetterebbe mai. Ma il buon senso e la bontà, nello sport immerso nel pesante rapporto con quei media che pesano sovente più delle salite, sono poco più di niente. Il compianto dottor Cavalli, diceva ai rampolli della più forte generazione di ciclisti italiani, che Merckx era a loro superiore solo nella testa, in quel coacervo di stimoli nervosi che si traducono nella determinazione che si chiama cattiveria agonistica. Gianni Bugno era un signore, una gran brava persona fin da ragazzo, con una classe superiore a tanti grandi della storia. Uno dei primissimi, per intenderci, mai salito su una bicicletta, ma un incompiuto rispetto al talento. Ha vinto tanto, nonostante tutto, ha emozionato come pochi; ha scritto pagine capaci di far piangere per tanto ben di Dio in un corpo solo, come nella Milano Sanremo del 1990 (mai visto uno vincere così), ma ci ha lasciato le più incredibili delle consapevolezze: lo sport non è solo grandiosità atletica, il ciclismo non sta solo su quei muscoli dorsali che consentivano ad uno come lui, di spingere rapporti che nessuno si poteva permettere, al punto di far apparire la sua pedalata come simbolo di perfezione. Lui, Gianni Bugno, si è accontentato, è diventato campione con la “c” maiuscola, chiedendo permesso, come se la sua fosse una esibizione di kata ed è stato capace di lasciarci stupiti quando, dopo aver trionfato nel secondo mondiale consecutivo, a Benidorm, in Spagna, quasi chiese subito scusa: “Mi dispiace di aver vinto in casa di Indurain”. 
Come si faceva a non amare una simile figura?! E come si poteva non prestare incanto verso colui, che più di ogni altro, da nobile, ci ha fatto conoscere cosa sarebbe il socialismo nello sport dell’utopica società opulenta di John Kenneth Galbraith?! 
Sì, tanto amore, ma senza che ce ne voglia, a noi che missionari non siamo, anche tanta rabbia.

Maurizio Ricci detto Morris
 
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Messaggi in questa discussione
Gianni Bugno - da BidoneJack - 15-02-2012, 05:22 PM
RE: Gianni Bugno - da BidoneJack - 15-02-2012, 05:38 PM
RE: Gianni Bugno - da Luciano Pagliarini - 25-08-2012, 12:24 AM
RE: Gianni Bugno - da BidoneJack - 14-02-2014, 01:21 PM
RE: Gianni Bugno - da Manuel The Volder - 23-04-2014, 08:22 PM
RE: Gianni Bugno - da Danilo M. - 23-04-2014, 08:24 PM
RE: Gianni Bugno - da Manuel The Volder - 23-04-2014, 08:25 PM
RE: Gianni Bugno - da Danilo M. - 23-04-2014, 08:35 PM
RE: Gianni Bugno - da Giugurta - 23-04-2014, 08:43 PM
RE: Gianni Bugno - da Hiko - 24-04-2014, 03:07 PM
RE: Gianni Bugno - da Giugurta - 24-04-2014, 07:17 PM
RE: Gianni Bugno - da cesarotto - 22-01-2016, 07:19 PM
RE: Gianni Bugno - da Lambohbk - 28-11-2017, 07:52 PM
RE: Gianni Bugno - da Crow - 29-11-2017, 02:33 PM
RE: Gianni Bugno - da Morris - 23-10-2020, 04:58 PM

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