18-08-2018, 02:24 PM
Provo a mettere giù un giudizio sul mercato delle big:
Juve. Il colpo del secolo vale la lode, per i motivi che sono già stati spiegati da tutti ed è inutile ripetersi. A questo si aggiunge un rafforzamento complessivo delle rosa, senza un esborso poi eccessivo, in un estate in cui non era facile non peggiorare per via di partenze di tanti leader nello spogliatoio e tanti leader tecnici: Buffon, Higuain, Marchisio, Licht, Asamoah, ecc.
Si parla di all in sulla Champions, ma rimane una falla a centrocampo dove la Juve non è paragonabile alle big d'Europa. Spero si ponga rimedio nel 2019 quando mi aspetto una mini-rivoluzione nel reparto: Marchisio è già andato via ora, Khedira penso lo farà tra 12 mesi e forse anche Matuidi è quasi a fine corsa.
Napoli. Il mercato del Napoli e di DeLa non lo capisco, mentre capisco benissimo le lamentele dei tifosi. Ci sta cedere al Chelsea se ti offre quasi 60 M per Jorginho, ci sta meno non sostituirlo e non dare un nome in pasto ai tifosi e nel contempo dare più centralità progettuale a un Hamsik palesemente a fine corsa. Fabian Ruiz non può bastare.
Ancelotti è un palliativo e anzi non sono sicuro farà rendere la squadra come Sarri, a cui bisogna dare il merito di aver fatto rendere una rosa oltre le sue possibilità. Poi non si fa neanche niente per accontentare il tecnico ex Bayern: lui vuole una punta fisica e vede Mertens come ala e non si è fatto nulla in questo senso.
Anche la soap opera sul portiere è stata grottesca, Per fortuna si è risolta, ma solo sul filo di lana.
Roma. Il solito mercato della Roma, il solito mercato che non li farà vincere. Chi a fine stagione scorsa mi indicava i giallorossi come anti-Juve rispondevo che avrebbero venduto i loro migliori giocatori e così è stato con le partenze di Nainggolan e Alisson.
Questa politica non porterà da nessuna parte ed è anche inutile parlare a questo punto delle entrate, su quelle c'è la garanzia di successo (di quasi tutti) di Monchi. NZonzi è un top del centrocampo, mentre su un Pastore reduce da anni disastrosi ho più riserve.
Sono curioso di vedere Kluivert, ma anche dovesse esplodere sarà la solita carne da plusvalenza...
Inter. Un mercato ottimo, che però rischia di essere messo in ombra dalla telenovela Modric non andata a buon fine. La qualità del campione croato serviva di certo, ma non si può dire che anche così la squadra non sia buona.
Bravi Ausilio & C. a rinforzare sia l'11 tipo sia la rosa nel complesso, atavico problema dell'Inter degli anni post-triplete. Hanno creato anche qualche dualismo interno e qualche variabile tattica in più, cose che potrebbero surriscaldare lo spogliatoio ma lì toccherà a Spalletti essere bravo a gestire una grande squadra.
L'obiettivo è sicuramente ripetere la qualificazione in Champions, ma i nerazzurri dovrebbero osare a qualcosa in più.
Lazio. Aquilotti bravi nel riuscire a tenere i loro due diamanti: Immobile e Milinkovic-Savic. Sul giovane serbo ci sarebbero tanti discorsi da fare, magari poteva essere anche un'opportunità venderlo per reinvestire su una squadra più forte senza il Sergente, ma bisogna vedere che offerte aveva sul tavolo Lotito.
Direi nel complesso una Lazio che né si rinforza né si indebolisce sul mercato, sta a Simone Inzaghi ripetere le cose belle fatte nella stagione appena passata.
Milan. I media dicono che la coppia Leo&Paolo ha buttato via con Bonucci quanto fatto nella precedente gestione, io non sono troppo d'accordo. La cessione di Bonucci è stato cancellare l'unica stortura del mercato 2017, cioè pagare 8 milioni un difensore quando hai una squadra incompleta.
Mirabelli e Fassone avevano costruito una rosa che avrà avuto dei difetti, ma il target non era sicuramente quello di vincere subito, era una squadra giovane e con tanti giocatori futuribili. Leonardo mi sembra abbia proseguito su quel solco e quindi fare troppi voli pindarici è sbagliato anche ora.
C'è Higuain, che è importante ed essendo uno dei n°9 più forti al mondo da solo porterà qualche punto in più, ma nonostante il Pipita credo che il Milan non sia ancora squadra da vertice assoluto.
Atalanta. Non capisco i lamenti di Gasperini, secondo me la famiglia Percassi sta contribuendo a far entrare sempre di più la squadra bergamasca nell'elite del calcio nazionale. Non sarà facile ripetersi per la terza volta, ma l'investimento su Zapata è importante ed è l'attaccante che la butta dentro che è mancato in questi anni.
Anche gli altri giocatori presi mi sembrano funzionali al calcio di Gasperini. Tranne forse Emiliano Rigoni, che però è una scommessa da fare, come lo erano a suo tempo il Papu e Ilicic che hanno funzionato.
Fiorentina. Qua va fatto lo stesso discorso che si è fatto sul Milan: nell'estate 2017 è stata fatta una rivoluzione e adesso si aggiusta solo la rosa. La Viola prosegue con la linea giovane, si è accusato Corvino di gestire il mercato un po' troppo da football manager ma non c'è nulla di male.
Si può dire quello che si vuole ma il tridente Chiesa-Simeone-Pjaca è parecchio intrigante.
Juve. Il colpo del secolo vale la lode, per i motivi che sono già stati spiegati da tutti ed è inutile ripetersi. A questo si aggiunge un rafforzamento complessivo delle rosa, senza un esborso poi eccessivo, in un estate in cui non era facile non peggiorare per via di partenze di tanti leader nello spogliatoio e tanti leader tecnici: Buffon, Higuain, Marchisio, Licht, Asamoah, ecc.
Si parla di all in sulla Champions, ma rimane una falla a centrocampo dove la Juve non è paragonabile alle big d'Europa. Spero si ponga rimedio nel 2019 quando mi aspetto una mini-rivoluzione nel reparto: Marchisio è già andato via ora, Khedira penso lo farà tra 12 mesi e forse anche Matuidi è quasi a fine corsa.
Napoli. Il mercato del Napoli e di DeLa non lo capisco, mentre capisco benissimo le lamentele dei tifosi. Ci sta cedere al Chelsea se ti offre quasi 60 M per Jorginho, ci sta meno non sostituirlo e non dare un nome in pasto ai tifosi e nel contempo dare più centralità progettuale a un Hamsik palesemente a fine corsa. Fabian Ruiz non può bastare.
Ancelotti è un palliativo e anzi non sono sicuro farà rendere la squadra come Sarri, a cui bisogna dare il merito di aver fatto rendere una rosa oltre le sue possibilità. Poi non si fa neanche niente per accontentare il tecnico ex Bayern: lui vuole una punta fisica e vede Mertens come ala e non si è fatto nulla in questo senso.
Anche la soap opera sul portiere è stata grottesca, Per fortuna si è risolta, ma solo sul filo di lana.
Roma. Il solito mercato della Roma, il solito mercato che non li farà vincere. Chi a fine stagione scorsa mi indicava i giallorossi come anti-Juve rispondevo che avrebbero venduto i loro migliori giocatori e così è stato con le partenze di Nainggolan e Alisson.
Questa politica non porterà da nessuna parte ed è anche inutile parlare a questo punto delle entrate, su quelle c'è la garanzia di successo (di quasi tutti) di Monchi. NZonzi è un top del centrocampo, mentre su un Pastore reduce da anni disastrosi ho più riserve.
Sono curioso di vedere Kluivert, ma anche dovesse esplodere sarà la solita carne da plusvalenza...
Inter. Un mercato ottimo, che però rischia di essere messo in ombra dalla telenovela Modric non andata a buon fine. La qualità del campione croato serviva di certo, ma non si può dire che anche così la squadra non sia buona.
Bravi Ausilio & C. a rinforzare sia l'11 tipo sia la rosa nel complesso, atavico problema dell'Inter degli anni post-triplete. Hanno creato anche qualche dualismo interno e qualche variabile tattica in più, cose che potrebbero surriscaldare lo spogliatoio ma lì toccherà a Spalletti essere bravo a gestire una grande squadra.
L'obiettivo è sicuramente ripetere la qualificazione in Champions, ma i nerazzurri dovrebbero osare a qualcosa in più.
Lazio. Aquilotti bravi nel riuscire a tenere i loro due diamanti: Immobile e Milinkovic-Savic. Sul giovane serbo ci sarebbero tanti discorsi da fare, magari poteva essere anche un'opportunità venderlo per reinvestire su una squadra più forte senza il Sergente, ma bisogna vedere che offerte aveva sul tavolo Lotito.
Direi nel complesso una Lazio che né si rinforza né si indebolisce sul mercato, sta a Simone Inzaghi ripetere le cose belle fatte nella stagione appena passata.
Milan. I media dicono che la coppia Leo&Paolo ha buttato via con Bonucci quanto fatto nella precedente gestione, io non sono troppo d'accordo. La cessione di Bonucci è stato cancellare l'unica stortura del mercato 2017, cioè pagare 8 milioni un difensore quando hai una squadra incompleta.
Mirabelli e Fassone avevano costruito una rosa che avrà avuto dei difetti, ma il target non era sicuramente quello di vincere subito, era una squadra giovane e con tanti giocatori futuribili. Leonardo mi sembra abbia proseguito su quel solco e quindi fare troppi voli pindarici è sbagliato anche ora.
C'è Higuain, che è importante ed essendo uno dei n°9 più forti al mondo da solo porterà qualche punto in più, ma nonostante il Pipita credo che il Milan non sia ancora squadra da vertice assoluto.
Atalanta. Non capisco i lamenti di Gasperini, secondo me la famiglia Percassi sta contribuendo a far entrare sempre di più la squadra bergamasca nell'elite del calcio nazionale. Non sarà facile ripetersi per la terza volta, ma l'investimento su Zapata è importante ed è l'attaccante che la butta dentro che è mancato in questi anni.
Anche gli altri giocatori presi mi sembrano funzionali al calcio di Gasperini. Tranne forse Emiliano Rigoni, che però è una scommessa da fare, come lo erano a suo tempo il Papu e Ilicic che hanno funzionato.
Fiorentina. Qua va fatto lo stesso discorso che si è fatto sul Milan: nell'estate 2017 è stata fatta una rivoluzione e adesso si aggiusta solo la rosa. La Viola prosegue con la linea giovane, si è accusato Corvino di gestire il mercato un po' troppo da football manager ma non c'è nulla di male.
Si può dire quello che si vuole ma il tridente Chiesa-Simeone-Pjaca è parecchio intrigante.