24-01-2023, 10:13 AM
Il ciclismo è gestito in maniera mefitica da troppo tempo. Il doping c’è in tutto lo sport dalle olimpiadi greche (non mi stancherò mai di scriverlo), ma solo nel ciclismo, grazie ai dirigenti sportivi più scarsi della storia, nonché ipocriti fino alla nebulosa di Andromeda, è stato uno strumento politico. Nairo Quintana, seppur non fenomeno da annoverare fra i grandi di sempre, è probabilmente stato il miglior corridore da corse a tappe da quando nel ciclismo ha iniziato ad imperare, con sostegni e vergogne passate per “evoluzione”, una certa lingua e prima della liberatoria “nouvelle vogue” odierna.
È poi criminale che uno come Nairo, debba smettere con la “macchia” di un Tramadolo servito a chiunque abbia bisogno di attenuare un forte dolore, ma farmaco appena divenuto dopante, per un sistema antidoping che sta dimostrandosi attacca-formiche per omologare elefanti. Un sistema che ha azzerato e concesso a qualcuno di farla franca e di ottenere vittorie quando erano sconfitte, fino a costruire di fatto volgari leggende dense di curriculum, ma dalla realtà che fa vomitare, a meno che non si mondializzi come benefica l’impostura.
Quanto Nairo, come altri, sia stato vittima di queste porcherie lo sanno le pietre, non gli imbecilli, le cui madri, specie nel ciclismo, sono sempre in cinta.
Pur non avendolo mai tifato, il suo abbandono mi crea un grosso dispiacere.
È poi criminale che uno come Nairo, debba smettere con la “macchia” di un Tramadolo servito a chiunque abbia bisogno di attenuare un forte dolore, ma farmaco appena divenuto dopante, per un sistema antidoping che sta dimostrandosi attacca-formiche per omologare elefanti. Un sistema che ha azzerato e concesso a qualcuno di farla franca e di ottenere vittorie quando erano sconfitte, fino a costruire di fatto volgari leggende dense di curriculum, ma dalla realtà che fa vomitare, a meno che non si mondializzi come benefica l’impostura.
Quanto Nairo, come altri, sia stato vittima di queste porcherie lo sanno le pietre, non gli imbecilli, le cui madri, specie nel ciclismo, sono sempre in cinta.
Pur non avendolo mai tifato, il suo abbandono mi crea un grosso dispiacere.