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Fabian Cancellara: «Un anno fa la caduta, oggi una vittoria meravigliosa»
Un Fabian Cancellara felice, quello che ha firmato il numero vincente sui muri del Fiandre. Il primo abbraccio è stato per la moglie, un abbraccio che ha cancellato un anno difficile per il treno di Berna: «È stata una corsa strana, veloce sin dall’inizio, ma meravigliosa per me, sono veramente felice: un anno fa ero finito a terra e iniziava per me un periodo davvero difficile, quest’anno ho vinto per distacco. Ho provato a fare la prima selezione sul Kwaremont e con me è rimasto Sagan, poi siamo rientrati insieme su Roelandts. Il Patersberg? Sapevo che mi era rimasta solo quella carta e ho fatto quello che dovevo fare ed è andata bene. Sono veramente contento, sono un uomo felice».
E ancora: «In questi mesi ho passato momenti difficili, posso contare sulle dita delle mani i giorni che ho trascorso a casa da gennaio a oggi, sono scelte che ho voluto fare e la mia famiglia ha capito che dovevo sfruttare questa occasione, perché non ne avrò più tante nella mia carriera. La dedica è per mia moglie e le nostre bambine, per la squadra che ha lavorato benissimo e grazie a loro oggi posso chiudere un bel libro. Questo secondo successo al Fiandre, è il più bel regalo di Pasqua che tutti noi oggi potessimo sperare. E oggi possiamo anche festeggiare un po’, poi con calma penseremo a domenica prossima».

Sagan: bravo Fabian ma sono stato bravo anch'io
Peter Sagan è felice della sua corsa e sul podio indica Fabian Cancellara, tributandogli l'onore del più forte: «Sono contento di quel che ho fatto, ho tempo per inseguire una vittoria in una corsa difficile come questa. Sono caduto a 100 km dal traguardo, su uno strappo con il pavè mentre tiravo fuori da mangiare e hanno frenato davanti a me. Sono rientrato agevolmente, ho fatto il massimo per restare davanti, ho corso bene ma non sono riuscito a tenere Cancellara sull'ultimo muro. Quando siamo rimasti Roelandts e io, abbiamo tenuto lontano il gruppo e sono riuscito a conquistare una bella seconda posizione. Sul traguardo ho avuto un gesto di esultanza proprio per questo: se ci avessero raggiunti, non so se sarei riuscito ad arrivare secondo. Il gesto sul podio? Un omaggio a Fabian, che oggi è stato il più forte. La rivalità? Io e lui in corsa parliamo e fuori corsa non c’è nessuna rivalità, quando siamo in sella invece è normale che siamo avversari».

Il rammarico di Luca Paolini: «Non sono soddisfatto».
Non trattiene la delusione Luca Paolini, che nel finale ha tentato l'allungo dal gruppeto dietro a Cancellara, Sagan e Roelands ma non è riuscito a centrare il risultato che sperava. «Sapevamo che Cancellara aveva nelle gambe un'azione così. Se non siamo riusciti a ostacolarlo è perchè era obiettivamente il più forte. Quando davanti sono rimasti in tre, dietro c'era poca collaborazione e erano rimaste poche energie. Davanti saranno stati anche aiutati dalle scie delle numerose moto che ci sono in gara, io nel finale ho provato un'azione per agguantare almeno il quarto posto ma non è andata come speravo. Non posso essere soddisfatto. Appuntamenti come quelli di oggi richiedono mesi di lavoro e sacrifici, io al podio ci credevo. Non l'ho raggiunto, quindi non posso essere felice».

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