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Culture & Cycling Tournament - Finalissima Bartali vs Coppi
#32
Il resto del girone A è formato da:

Nicolas Frantz: uno dei più grandi ciclisti lussemburghesi di sempre, nonchè l'unico ad aver vinto due Tour de France, nel 1927 e nel 1928 (anno in cuì vinse la prima tappa e tenne la maglia gialla fino a Parigi). Il suo nome è legato soprattutto alla corsa francese nella quale, oltre alle due affermazioni, colse due secondi posti, un quarto e un quinto, vincendo sedici tappe in linea e quattro cronometro a squadre. Vinse inoltre la Parigi-Tours 1929 e si impose dodici volte (tante quante gli anni di carriera) nei campionati lussemburghesi.

Ferdi Kubler: primo svizzero a vincere il Tour de France nel 1950, nel suo palmares ci sono anche vittorie in tutte le più importanti corse svizzere (Romandia, Tour de Suisse e GP di Zurigo) e non solo (Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone e Campionati del Mondo). Allo svizzero è legato anche un aneddoto: al Tour 1955, incurante dei consigli del compagno di fuga Géminiani, inizia la scalata al Ventoux ad un ritmo infernale. Probabilmente "carico di dinamite" Kubler comincia a star male a metà salita, cade e si rialza più volte e taglia il traguardo con mezz'ora di ritardo dal vincitore Bobet. Il suo Tour finisce con queste parole: "Ferdi ne repart pas, il s’est tué dans le Ventoux" (Ferdi non riparte, lui si è ucciso sul Ventoux).

Roger Pingeon: detto "Le grand échassier" (Il trampoliere) per le lunghe gambe, passò al professionismo nel 1965, a 25 anni, dopo aver combattuto in Algeria. Personaggio particolare, dopo il ritiro al Giro del Delfinato 1966 dichiarò che sarebbe tornato a fare il suo mestiere di idraulico ma cambiò idea e colse le importanti vittorie del Tour de France 1967 grazie ad una lunga fuga e della Vuelta a Espana 1969.

José Manuel Fuente: grande scalatore spagnolo, vinse quattro volte la Classifica scalatori al Giro d'Italia (ininterrottamente dal 1971 al 1974) e una volta quella alla Vuelta a Espana, corsa che si aggiudicò nel 1972 e nel 1974. Corridore istintivo, un attaccante nato, il classico corridore che nel bene o nel male dà spettacolo.

Giovanni Battaglin: capace di imporsi soprattutto nelle classiche italiane (Milano-Torino, Giro dell'Appennino, Milano-Vignola, Coppa Bernocchi, Coppa Agostoni, Trofeo Matteotti, Coppa Placci) ebbe ottimi risultati anche nelle corse a tappe, vincendo nel 1981 sia Vuelta a Espana che Giro d'Italia.

Maurizio Fondriest: un classicomane, vinse la Milano-Sanremo 1993 scattando sul Poggio, festeggiando al meglio la nascita della figlia avvenuta lo stesso giorno. Oltre alla classicissima nel suo palmares figurano GP di Zurigo, Freccia Vallone, Giro del Lazio, Tirreno-Adriatico e svariati podi nelle classiche più importanti. Grazie alla sua continuità di risultati durante la stagione si aggiudicò due volte (1991 e 1993) la classifica della Coppa del Mondo. La sua vittoria più famosa è comunque il Mondiale 1988, al termine di una volata a tre nella quale Bauer e Criquielion si ostacolarono a vicenda, Criquielion cadde mentre Bauer rallentò vistosamente e Fondriest, rimasto leggermente indietro rispetto ai due ebbe via libera per la vittoria.

Se avete qualcosa da aggiungere fatelo pure, io ho copincollato qua e là.
 
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RE: Culture & Cycling - Chi sarà il più importante di tutti i tempi? - da Paruzzo - 30-12-2013, 12:19 PM

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