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Culture & Cycling Tournament - Finalissima Bartali vs Coppi
#81
Ormai l'ho fatto anch'io (non avevo visto quello di Pagliarini) e, sticazzi, non c'ho voglia di cancellarlo... :P

By Hiko

GIRONE H

Leggenda del girone: Costante Girardengo. Novese di origine, fu il primo campionissimo del ciclismo italiano. Passato professionista nel 1912, già l'anno seguente vinse la prima di nove maglie tricolori. La sua corsa del cuore, però, fu la Milano-Sanremo, classicissima nella quale seppe trionfare per ben sei volte, record battuto solo ai tempi di Merckx. E ne avrebbe anche una settima nel palmares se nel 1915 non fosse stato squalificato per aver sbagliato strada nel tentativo di raggiungere i fuggitivi. Vinse anche due Giri d'Italia nel primo dopoguerra, 1919 (in maglia rosa dalla prima tappa all'ultima) e 1923, ma fuori dai confini nazionali non raccolse mai risultati pari al suo talento.
Il suo nome è reso celebre ancor'oggi dalla canzone di De Gregori "il bandito e il campione", che descrive il rapporto di amicizia (o presunta tale...) tra Girardengo e Sante Pollastri, suo concittadino e noto criminale del tempo.

Fenomeno dei girone: Eddy Merckx, semplicemente il più forte di tutti. Nato a Tielt-Winge nel 1945, la voglia di vincere è stato il leit-motiv della sua carriera, che lo ha portato a vincere per 426 volte. Non solo la quantità dei successi, ma anche la qualità e il suo modo di correre sempre all'attacco lo ha fatto diventare per tutti il Cannibale. Basta qualche numero per far capire cosa ha rappresentato Merckx: 5 Tour, 5 Giri, 1 Vuelta, 3 Mondiali (+1 da dilettante), 19 Monumento e il record dell'ora detenuto per 12 anni (e battuto solo dalle lenticolari di Moser). Ed è riduttivo citare solo questi successi perchè per il fuoriclasse belga, che si trattasse di una corsa di secondo piano o il Campionato del Mondo, contavo solo una cosa, attraversare per prima la linea bianca del traguardo. Non si può neanche dire sia stato solo il ciclista più grande di tutti perchè anche in altri sport trovare una superiorità così schiacciante è molto difficile.

Divo del girone:
Alexandre Vinokourov. Un atleta che ha saputo rappresentare una nazione come solo pochi altri hanno fatto nella storia. Nelle Olimpiadi del 2000 conquistò le luci della ribalta salendo sul podio con l'argento al collo con i suoi compagni di team Kloden e Ullrich e regalando una delle prime medaglie olimpiche al Kazakistan, scissosi solo nove prima dall'Urss. Ma la vittoria più importante del ciclista dell'est è arrivata 12 anni dopo, sempre nella rassegna olimpica, sempre con i colori kazaki: oro a Londra alla soglia dei 40 anni, un bel premio alla carriera che sarebbe terminata solo qualche settimana più tardi.
Vino ha dato tanto al suo Paese, ma anche il Kazakistan è sempre stato vicino al suo campione: nel 2006 la Liberty Seguros, la squadra di Alexandre, venne disintegrata dall'Operacion Puerto e la federciclo kazaka e gran parte del governo finanziarono il progetto Astana per poter rilanciare la carriera di Vinokurov, divenendo in pochissimo tempo una delle squadre più importanti del World Tour.

Controverso del girone: Luigi Malabrocca. In un tempo lontano anche arrivare ultimi era difficile e valeva il riscatto sociale in una Italia martoriata dalla guerra. La maglia nera garantiva fama e soprattutto soldi, era ambitissima e Malabrocca di Tortona diventò un autentico fuoriclasse: primeggiò nella classifica al contrario per due anni consecutivi, nel '46 e nel '47, nascondendosi ovunque, nei bar, dietro le siepi, nelle stalle e persino nei pozzi. Nel 1949 trovò qualcuno peggiore di lui, provò a perdere due ore in più dell'avversario nell'ultima tappa approfittando di una foratura, ma neppure i cronometristi lo aspettarono e cotanta pazienza non servì a nulla...
Incredibile ma vero, Luigi Malabrocca vinse ben 138 corse in carriera tra cui un'Agostoni e due titoli italiani di ciclocross, ma verrà ricordato per sempre per i suoi ultimi posti.

Per le prossime schede non aspettatemi, fatele pure voi, che non so quanto tempo avrò nei prossimi giorni...

By Pagliarini

GIRONE H

Leggenda del girone: Costante Girardengo, il campionissimo, fenomeno del dopo prima guerra mondiale vinse due Giri d'Italia, sei Milano - Sanremo, tre Giri di Lombardia e nove campionati italiani(record) rivaleggiando a lungo tempo con niente meno che Alfredo Binda. Conterraneo di Coppi fu famoso anche per l'amicizia con il bandito Sante Pollastri che ispiro il brano "il bandito e il campione" di De Gregori e la fiction Rai "La leggenda del bandito e del campione".

Fenomeno del girone: Eddy Merckx, il cannibale, vincitore di 426(record) tra cui: cinque Tour de France, cinque Giri d'Italia, una Vuelta a España, tre Mondiali, cinque Liegi - Bastogne - Liegi, sette Milano Sanremo, tre Parigi - Roubaix, due Giri delle Fiandre e due Giri di Lombardia. Unico corridore in grado di vincere tutti i grandi giri e le classiche monumento va inoltre menzionata la sua storica rivalità con Felice Gimondi che lo ha accompagnato lungo tutta la carriera e da cui è ispirato il brano "Gimondi ed Il Cannibale" di Enrico Ruggeri. Imbattuto nel Grandi Giri dal 68 al 74, nel 71 rischiò di essere battuto da Luis Ocaña al Tour de France il quale però dovette ritirarsi in maglia gialla dopo essere caduto nel tentativo di rispondere ad un attacco in discesa del cannibale. Le sue prestazioni calarono notevolmente dopo che un tifoso lo face cadere al Tour de France del 1975 colpendolo con un pugno allo stomaco(la motivazione fu che non voleva che Merckx battesse il record di Anquetil).

Divo del Girone: Luigi Malabrocca, "il cinese", la maglia nera per eccellenza, famosissimo nell'immediato dopo guerra per il suo "correre al contrario", con lo scopo di arrivare ultimo. Vinse due volte la maglia nera, nel 46 e nel 47, mentre Coppi e Bartali si sfidavano in montagna lui si fermava in qualche osteria a bere. Nel 1949 rimase vittima del suo stesso gioco: aspettò troppo tempo e quando tagliò il traguardo dell'ultima tappa a Milano i cronometristi e i giudici spazientiti avevano già lasciato le loro postazioni, assegnando all'ignaro Malabrocca lo stesso tempo del gruppo e al vicentino Sante Carollo (che si ritirò presto dal ciclismo) la maglia nera con relativo premio. Da allora Malabrocca decise di abbandonare quella singolare corsa all'ultimo posto.

Controverso del Girone: Alexandre Vinokourov, l'uomo simbolo nel bene e nel male di una nazione. Nel 2007 - dopo che l'anno prima aveva vinto la Vuelta - si presentò al via del Tour da favorito, ma cadde e perse diversi minuti, poi nella seconda settimana tornò in auge vincendo due tappe, ma venne trovato positivo al doping e si scoprì che si era fatto delle trasfusioni col sangue del padre. Nel 2010 tornato dalla squalifica vinse la sua seconda Liegi - Bastogne - Liegi battendo il compagno di fuga Kolobnev, nei mesi successivi vennero a galla delle mail dalle quali si intuiva che il kazako avesse pagato il russo per farlo vincere, alla fine pare sia stato il classico patto tra ciclisti in cui quello che vince paga il compagno di fuga. Ritiratosi nel 2012 dopo aver vinto l'oro olimpico ora fa il TM all'Astana(la squadra che il governo kazako costruì per lui) e sembrerebbe possa avere un futuro in politica in patria.
 
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RE: Culture & Cycling Tournament - Chi sarà il più importante di tutti i tempi? - da Hiko - 02-01-2014, 07:55 PM

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