07-11-2017, 03:09 PM
Parole di Contador rilasciate ad Eurosport:
" Sono cresciuto con lo stimolo di Indurain, ma Pantani… Marco lo guardavo in tv, poi l’ho studiato in video. Mi mettevo a casa a guardare le sue corse, e da Marco mi aspettavo di tutto da un momento all’altro. Con lui, poteva succedere sempre qualcosa, anche un attacco kamikaze da lontano. Dava emozione, sempre. Un giorno prendeva 3-4 minuti a cronometro e il giorno dopo provava a recuperare. Ha vinto un Giro e un Tour, ma per la gente è come se avesse vinto 5 Giri e 5 Tour de France. Non c’è mai più stato un corridore così emozionante"
" L’ho conosciuto al Gp Amorebieta del 2003, alla mia prima stagione. So che corre, e così vado a cercarlo e gli dico, ‘Sono Alberto Contador e per me è un onore conoscerti’. Lui è molto gentile e mi dice ‘grazie mille’. Pantani, per me, non era uno qualsiasi, era un corridore da rispettare. Forse in me c’è stato lo spirito di Marco. Sono sempre stato un corridore anticonformista, meglio rischiare e perdere tutto, per cercare di essere primo, piuttosto che accontentarmi del secondo posto"
" Sono cresciuto con lo stimolo di Indurain, ma Pantani… Marco lo guardavo in tv, poi l’ho studiato in video. Mi mettevo a casa a guardare le sue corse, e da Marco mi aspettavo di tutto da un momento all’altro. Con lui, poteva succedere sempre qualcosa, anche un attacco kamikaze da lontano. Dava emozione, sempre. Un giorno prendeva 3-4 minuti a cronometro e il giorno dopo provava a recuperare. Ha vinto un Giro e un Tour, ma per la gente è come se avesse vinto 5 Giri e 5 Tour de France. Non c’è mai più stato un corridore così emozionante"
" L’ho conosciuto al Gp Amorebieta del 2003, alla mia prima stagione. So che corre, e così vado a cercarlo e gli dico, ‘Sono Alberto Contador e per me è un onore conoscerti’. Lui è molto gentile e mi dice ‘grazie mille’. Pantani, per me, non era uno qualsiasi, era un corridore da rispettare. Forse in me c’è stato lo spirito di Marco. Sono sempre stato un corridore anticonformista, meglio rischiare e perdere tutto, per cercare di essere primo, piuttosto che accontentarmi del secondo posto"