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Tour de France 2014 | 13^ tappa: Saint-Étienne - Chamrousse
considerazioni sparse:

-magari è solo un'impressione dettata dal suo modo di pedalare ma Nibali fa semplicemente quello che vuole e la sensazione che ha dato è quella di uno che ha corso con il freno a mano e avrebbe potuto vincere con distacchi molto superiori, va detto che qualche problema con la squadra ce l'ha visto che Scarponi soffre il caldo e paga anche la preparazione precaria per questo Tour, Westra si è spento nelle ultime giornate e comunque non è mai stato corridore da grandi Giri, Fuglsang è caduto e Kangert ha fatto il suo ma nulla più mentre tutto sommato chi è riuscito a dare un discreto apporto sono state le seconde linee come Gruzdev e Vanotti
-è vero che ha potuto passeggiare in gran parte delle tappe precedenti ma Majka sebbene almeno un cambio a Koenig avrebbe potuto darlo ha inflitto distacchi notevoli a diversi uomini di classifica e torna dunque in attualità la domanda se sia possibile disputare Giro e Tour ad alto livello, peraltro anche Rogers si è comportato egregiamente mentre quello tra i tre che ha partecipato alla corsa rosa che qui sta deludendo è Roche
-peccato per i minuti persi tra cadute e incidenti vari nelle prime tappe perchè questo Koenig sembrava avere un potenziale da podio e tutto sommato con altri tre arrivi in salita a disposizione chissà che non possa provare a raggiungerlo anche perchè già nella scorsa Vuelta aveva dimostrato di amare il caldo, in attesa che Machado recuperi dalla caduta si è fatto vedere nella fuga Huzarski anche se è stato tra i primi a sparire dalla stessa e ha ottenuto un discreto piazzamento Barta mentre continua a deludere Mendes
-tutto sommato Valverde uno scattino lo ha fatto e ha evidenziato rispetto ai Vosgi la crescita che ci si attendeva e che lo porterà presumibilmente al 2° posto finale, non eccelso il contributo dato dai compagni con Gadret che si è fatto da parte abbastanza presto e idem dicasi per Izagirre mentre è stato bravo a rimanere con i primi fino ai piedi dell'ascesa finale Rojas, chi non va proprio per motivi oscuri è Intxausti
-Pinot era atteso al varco dal momento che per sua stessa ammissione soffre molto il caldo e invece ha risposto presente anche se probabilmente si attendeva qualcosa in più da se stesso dopo aver messo davanti la squadra a inizio salita e in ogni caso è riuscito a guadagnare un po' di terreno su Van Garderen molto pericoloso a cronometro con la prospettiva di allungare ulteriormente nei prossimi giorni, ingiudicabili i compagni Jeannesson e Roy che hanno dato tutto nel tratto in pianura prima dell'ascesa finale
-sembrava destinato a perdere parecchio terreno e invece nella parte finale della salita Van Garderen che in California in passato ha mostrato di gradire il caldo si è ben espresso, buono finalmente l'apporto datogli da uno scalatore puro come Stetina mentre continua a non brillare Velits e segnaliamo un Van Avermaet che era con il gruppo dei migliori ai piedi dell'ultima salita
-discorso analogo a quello fatto per Van Garderen vale anche per Bardet che sembrava addirittura in difficoltà già quando tirava Kangert e invece si ritrova addirittura al 3° posto nella generale con la prospettiva di difenderlo visto che a cronometro dovrebbe essere superiore a Pinot e visto il vantaggio che ha sul citato Van Garderen, passo indietro rispetto ai Vosgi per Peraud mentre in chiave classifica a squadre ci si attendeva una debacle in virtù delle cattive condizioni di Riblon e invece Gastauer ha tirato fuori la prestazione della vita e lo stesso Cherel si è ben comportato
-anche se ha ceduto un po' nel finale si è rivisto il Ten Dam di un anno fa mentre Mollema continua a vivacchiare su un rendimento da top ten ma nulla più e Kruijswijk si è riportato su livelli quantomeno dignitosi ma sempre lontani da quelli che evidenziava nel 2011
-da specialisti puri delle grandi corse a tappe al di là dei risultati ottenuti in passato dal lussemburghese anche a Liegi e Lombardia pian piano Frank Schleck e Zubeldia risalgono la classifica anche se la top ten per entrambi resta lontana, poco o nulla dietro di loro anche se Busche quantomeno è rimasto con i migliori fino ai piedi di Chamrousse
-altra prestazione senza infamia e senza lode di Van den Broeck ma questa sua regolarità lo sta premiando con una top ten che non gli dovrebbe sfuggire nei prossimi giorni, su una salita simil-Montecampione dove era stato protagonista si fa vedere non lontano dai primi Hansen mentre è crollato definitivamente Gallopin che potrebbe anche avere dei problemi fisici
-in una giornata in cui sono emersi i veri specialisti delle corse a tappe anche Rolland pur non essendo al top si è difeso al meglio a differenza di Gautier con il quale aveva fatto coppia fissa nelle frazioni precedenti che qui ha sprofondato, sorprendente Arashiro che ha tirato quasi tutto il Palaquit e come al solito indecifrabile Voeckler che dopo essersi staccato nei primi km di quella salita ha tenuto duro per arrivare 32° e comunque piuttosto lontano
-non è chiaro se Rui Costa che ha guadagnato 4 posizioni in classifica ma che ha subito la rimonta di altri che premono minacciosi alle sue spalle soffre ancora per la bronchite oppure se questi sono i suoi limiti nelle grandi corse a tappe, si spegne la polemica accesa nei giorni scorsi riguardo Horner che stavolta ha atteso il portoghese anche se comunque non dava la sensazione di poter fare molto di più mentre sono mancati Serpa e Valls incapaci di rimanere con i migliori sul Palaquit e dallo stesso Durasek nella fuga ci si attendeva di più
-come al solito Kwiatkowski sembra destinato a naufragare e invece alla fine si salva alla grande e la top ten resta sempre lì a un passo, importante e sorprendente l'apporto che gli ha dato Golas mentre Bakelants è stato protagonista ma un anno fa sarebbe stato ripreso molto più vicino al traguardo
-non è più quello dei Vosgi ma una volta visto che la fuga non aveva spazio Brice Feillu ha pensato bene di non dare tutto sul Palaquit e tenere qualche energia per la salita finale in modo da difendere la sua posizione nella generale cosa che gli è tutto sommato riuscita anche grazie all'apporto sulle prime rampe verso Chamrousse di un sorprendente Delaplace che insieme a Guillou è riuscito a iniziare l'ultima salita nel primo gruppo
-sebbene ormai la top ten sia svanita Trofimov continua a correre come un uomo che vuol fare classifica anche perchè il 20° posto a Parigi assegna comunque qualche punto World Tour, chi invece punta alle tappe è Rodriguez ma evidentemente il caldo lo ha ammazzato considerando sempre la condizione che non è al top
-dopo la buona prova di Planche des Belles Filles si fa rivedere non lontano dai primi Mate che pure ha speso parecchio sul Palaquit, bravino anche Molard nella fuga mentre stupisce un po' il ritiro di Navarro che era andato bene sui Vosgi ma che ha evidentemente dei problemi fisici
-si era detto nei giorni scorsi come Porte rischiava un giorno o l'altro di naufragare sia per caratteristiche sue sia anche per una preparazione precaria al Tour e questo naufragio è puntualmente arrivato, sbagliatissimo da parte del Team Sky fermare Nieve che era uomo che avrebbe potuto chiudere nei primi 10 a Parigi mentre Thomas fa quel che può ma ha comunque dei limiti in alta montagna, male Lopez Garcia e Kiriyenka che è un altro che il caldo lo soffre parecchio
-dignitose prestazioni sia per Marcel Wyss che per uno Chavanel che però ha perso l'occasione di dare un colpetto nei giorni scorsi e altre non ne avrà più che per Pineau mentre continua a latitare in casa IAM Reichenbach
-ci prova King a tenere alta in qualche modo la bandiera nel Team Garmin mentre dopo essere stato di prezioso supporto a Talansky fino ai Vosgi si è dissolto Slagter che del resto corridore da grandi Giri non lo sarà mai
-coraggioso De Marchi che non ha la stessa condizione di un anno fa quando sulle Alpi ha lottato quasi gomito a gomito con i migliori ma quantomeno ha raccolto un po' di punti per un buon piazzamento finale nella salita degli scalatori, come già detto in altre occasioni i suoi compagni in queste tappe fanno numero
-sia pure lontanissimi dai primi sia Tom Dumoulin che De Kort fanno la propria corsa, stupisce un po' che mentre quasi tutti gli altri attendono nel finale un Kittel che da giorni è in grande difficoltà e potrebbe soffrire anche nei prossimi arrivi in volata sempre che superi le tappe di montagna successiva Ji Cheng chiude leggermente più avanti e probabilmente il cinese vuole abbandondare la lanterne rouge anche se il distacco nella generale da Cimolai che lo precede è consistente
-altri che in questo genere di tappe fanno numero sono quelli dell'Orica-GreenEdge ma quantomeno Clarke è giustificato dalla lunga fuga del giorno prima
 
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RE: 13^ tappa: Saint-Étienne - Chamrousse - da HOTDOG - 18-07-2014, 07:16 PM

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