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Tour de France 2014 | I Ritirati
#18
Ricapitolo il declino di Andy:
6.2.2012 "vince" il suo primo Tour de France, il suo grande sogno da bambino. Ma lo vince senza nemmeno accorgersene. Mi sembra paragonabile a uno il cui sogno è di avere una Ferrari e a un certo punto si ritrova nella condizione di avere la Ferrari già da un anno (per cui l'entusiasmo è già scemato, per intenderci). Sappiamo tutti che dal 2008 in poi la sua carriera è in funzione del Tour de France, già prima correva le altre corse "per testarsi" e non per raccogliere vittorie, fama, soldi, come invece potrebbero fare altri. Andy è sempre stato spontaneo, lui voleva vincere il Tour, del resto non gliene è mai fregato nulla. Non a caso, a sostegno dell'ipotesi precedente, va considerata la reazione del fratellino alla "vittoria" del Tour: "questa cosa non aggiunge nulla, il mio primo Tour de France sarà quello vinto sulla strada". Capite però, che gli stimoli di allenarsi per il Tour de France sono ben maggiori se consistono nella realizzazione di un sogno, piuttosto che nella mezza conferma che il Tour l'hai vinto anche sulla strada?
Non a caso, un mese dopo, si presenta alla Parigi Nizza in condizioni pietose (mai, era andato così male in un prologo) per poi ritirarsi (gastroenterite) qualche tappa dopo. Corsa dopo corsa, ritiro dopo ritiro (il più delle volte per una semplice caduta senza conseguenze) si avvicina alle ardenne (senza risultati), per poi arrivare al Delfinato in condizioni altrettanto pietose e cadere nella cronometro. Si rompe l'osso sacro: attenzione, è un infortunio gravissimo, più di quello che si possa pensare. Basti considerare che ad oggi, Andy non può più stare in bici nella posizione in cui stava prima ( i più attenti si saranno accorti che la sua posizione si è leggermente accorciata) per questo problema che non guarirà mai. Comunque sia, dopo 4 mesi tormentati, torna ad allenarsi con "costanza" per la seconda parte dell'inverno.
Si presenta a inizio 2013 convinto che arriverà in forma al Tour, ma la sua forma fisica è ben peggiore di quello che s'aspettava: non segue il gruppo in pianura al Tour Down Under, si ammala in febbraio, fa pena alla Tirreno Adriatico una sera delle quali è colto ubriaco ( mancanza di stimoli? di obiettivi?) perso nel suo hotel. La condizione non c'è, cresce piano piano in vista del Tour: un'ottima scalata dell'Albula al Tour de Suisse (14° allo scollinamento), lascia intendere che farà un buon Tour de France. Così è, certo, non si parte per vincere dopo una stagione del genere, ma a tratti si rivede un Andy Schleck che riempie di speranze (citerei soprattutto la tappa di Bagnères de Bigorre, nella quale risponde a tutte le accelerazioni con facilità, mostrandosi uno dei 4-5 più forti del giorno) ma certo, con una stagione del genere alle spalle non puoi fare un Tour intero ad alti livelli: crisi sul Ventoux. Da lì perde gli stimoli di rimanere coi migliori, torna a staccarsi senza soffrire fisicamente, se non soffrire all'idea che, con 50 corridori in gruppo, ha il fiatone. Un'ottima prima scalata dell'Alpe d'Huez, si spegne sulla seconda. L'idea è che comunque, vista la crescita di condizione, lo ritroveremo nel 2014.
Nel 2014 inizia sufficientemente arrivando 34° ad un arrivo in salita, poi nasce il piccolo Teo e alla Parigi Nizza torna l'Andy Schleck ridicolo degli inizi di stagione precedenti, così come ai Paesi Baschi e una caduta alle Ardenne (ritoccato il ginocchio che lo rallentò per appena un mese nel 2010) lascia un grande interrogativo su quello che farà al Tour de France. In Svizzera, chiamato a lanciare un segnale, si mette in evidenza e viene convocato al Tour (anche perché non è che ci fosse molta scelta, con tanti scalatori reduci dal Giro). Al Tour in salita non era quello dell'anno scorso, quando superò le prime 7 tappe collinari senza nessun problema: già alla seconda, si stacca. Poi cade, di nuovo il ginocchio. Si ritira.

Tutto questo, per dire che per come la vedo io ha perso gli stimoli già a inizio 2012, forse si sarebbe mantenuto ad alti livelli ugualmente e avrebbe vinto il Tour, ma già da inizio 2012 le cose - complice Bruyneel - cominciarono ad andare male. Gli infortuni, le nascite dei figli, le malattie, le cadute arrivano sempre un po' come una scusa e di fatto hanno contribuito a mandarlo sempre più in basso. A Andy Schleck manca sé stesso, confessa che gli manca tantissimo la sensazione di vedere il gruppo decimato da una montagna e avere ancora la possibilità di attaccare, ma di fatto - campionati nazionali a parte - non è mai stato protagonista negli ultimi km di una corsa dal 6 febbraio 2012 in poi.

Andrà alla Vuelta, ma la Vuelta non è il Tour... sarà di livello atletico più basso, ma se non trova la motivazione di allenarsi per il Tour con la mentalità giusta, non lo farà nemmeno per la Vuelta.

Per me oggi, con il ritiro al Tour che per lui è così importante, si è persa ogni speranza di rivederlo ai suoi livelli (che poi non si sa nemmeno quali siano, visto che l'età della massima prestanza fisica la sta attraversando ora, non la attraversava nel 2010).

Peccato, rimarrà sempre il mio idolo. Non riesco a non commuovermi quando dà un cenno di vita, per quanto questo possa essere ridicolo...
 
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Messaggi in questa discussione
RE: I Ritirati del Tour de France 2014 - da Lui98 - 08-07-2014, 02:35 PM
RE: I Ritirati del Tour de France 2014 - da Andy Schleck - 08-07-2014, 09:03 PM
RE: I Ritirati del Tour de France 2014 - da i0i - 12-07-2014, 02:51 AM
RE: I Ritirati del Tour de France 2014 - da i0i - 12-07-2014, 01:11 PM
RE: I Ritirati del Tour de France 2014 - da And-L - 22-07-2014, 12:51 PM

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