16-07-2015, 11:52 AM
(16-07-2015, 11:32 AM)cruijff91 Ha scritto: Parliamo, quindi, non di "veri" appassionati ai quali e' necessario dare delle motivazioni per farli restare davanti alla TV (o meglio sulla RAI) nonostante la debacle dello Squalo.Non sono d'accordo.
[...]
Si tratta di intercettare i sentimenti e le speranze di chi ascolta/guarda.
Ho seguito per intero il Giro di quest'anno e i giornalisti Rai sono sempre stati perfetti nell'interpretazione dei segnali di Aru (e degli altri corridori, ma prendo ad esempio lui come italiano). Riuscirono perfino perfino ad intravvedere nel ritardo di qualche secondo al rispondere ad un attacco di Alberto, nella tappa 14 o 15 - non ricordo bene -, delle chiare avvisaglie di quello che sarebbe poi successo sul Mortirolo.
Per questo motivo (ma non serviva questo motivo per accreditarli come validi giornalisti sportivi o altrettanto validi ex-corridori), non possono permettersi, allo stesso modo, di interpretare i due chilometri dietro la ruota di Kangert come ripresa del campione siciliano, per non citare tutte le volte che hanno dato per positività piccoli dettagli assolutamente insignificanti nel contesto generale di questo Tour. Questo vuol dire ingannare i non "veri" appassionati che hai citato, e far loro maturare una visione fanatica di questo sport, più che obiettiva seppur di parte (viva Nibali, per carità, sono un suo grande tifoso).
Ieri mattina mio padre, reduce dall'ingiustificata operazione di esaltazione che ne stanno facendo quest'anno, mi ha detto: "Sono convinto che oggi Nibali gli dà cinque-sei minuti, a Froome"... mi pare non ci sia altro da aggiungere