12-02-2021, 11:25 AM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-02-2021, 11:27 AM da Giugurta.)
La società di massa italiana punta molto sul crearsi l'identità attraverso la cultura sportiva.
Da qui la sopravvalutazione di qualsiasi atleta nostrano, sul quale però si è sempre pronti a sparare addosso alla prima contro-prestazione.
A ciò aggiungo anche la mia mancanza totale di stima nei confronti della stampa, per dire che non condivido MAI i paragoni diretti, incontrovertibili e assoluti con atleti del passato. Filippo Ganna è lui, non è il nuovo Cancellara (come seguita a dire il commissario tecnico della nazionale, aggiungendosi così a pieno titolo nella schiera degli pseudo esperti generalisti). Esattamente come il Parmigianino non è il nuovo Raffaello, grandi artisti entrambi, con le loro peculiarità, con il secondo nettamente più influente del primo, ma in grado di fare la storia entrambi con mentalità e proposte artistiche diverse.
E dico tutto questo facendo autocritica, perché quando un italiano vince, anche se il suddetto italiano mi sembra un personaggio ambiguo, faccio comunque il tifo per lui.
Sempre la stessa storia: il tifo nazionalista acritico non lo si estirpa facilmente.
(Tra i personaggi ambigui ovviamente non è incluso Ganna)
Da qui la sopravvalutazione di qualsiasi atleta nostrano, sul quale però si è sempre pronti a sparare addosso alla prima contro-prestazione.
A ciò aggiungo anche la mia mancanza totale di stima nei confronti della stampa, per dire che non condivido MAI i paragoni diretti, incontrovertibili e assoluti con atleti del passato. Filippo Ganna è lui, non è il nuovo Cancellara (come seguita a dire il commissario tecnico della nazionale, aggiungendosi così a pieno titolo nella schiera degli pseudo esperti generalisti). Esattamente come il Parmigianino non è il nuovo Raffaello, grandi artisti entrambi, con le loro peculiarità, con il secondo nettamente più influente del primo, ma in grado di fare la storia entrambi con mentalità e proposte artistiche diverse.
E dico tutto questo facendo autocritica, perché quando un italiano vince, anche se il suddetto italiano mi sembra un personaggio ambiguo, faccio comunque il tifo per lui.
Sempre la stessa storia: il tifo nazionalista acritico non lo si estirpa facilmente.
(Tra i personaggi ambigui ovviamente non è incluso Ganna)