20a Tappa Silandro - Tre Cime di Lavaredo (202 km)
Presentazione
Malgrado i gemelli alpini del giorno prima, è questo il vero e proprio tappone di montagna del Giro 2013. Intanto per la distanza, si superano finalmente i 200 km (limite oltre il quale emergono fatalmente i più forti), e i 5 Gpm, oltre che duri, sono anche posizionati in modo da favorire al massimo la fantasia degli attaccanti. Con un finale realmente mozzafiato. Vediamo il dettaglio: i primi 64 km da Silandro non hanno nulla da dichiarare. A Cardano però gli scenari cambiano, e si approccia il primo colle di giornata, il Costalunga: 26 km di ascesa, pendenza media del 5.5%, ultima parte più complicata, ma ampi tratti facili. Niente più che un antipasto, insomma. Il successivo San Pellegrino (che inizia dopo 15 km di discesa-falsopiano fino a Moena) misura 11 km che nella prima metà sono più duri rispetto alla seconda. Il fatto che comunque si scollini a 85 km dal traguardo farà sì che la lotta fino a questo punto coinvolga principalmente gli uomini impegnati nella classifica dei Gpm. I 18 km di discesa fino a Cencenighe Agordino contengono dei passaggi molto tecnici, dopodiché solo 12 km separano il gruppo da Caprile, ovvero dal punto in cui possiamo dire che inizi la salita del Giau. 15.6 km in tutto, i primi 5 fino a Selva di Cadore hanno una pendenza media del 6.4%, ma dopo una brevissima contropendenza rimangono 10 km tra il 9 e il 10%. Occhi aperti nella picchiata fino a Pocol (e più giù fino a Cortina), e dalla celebre località turistica si risale verso Passo Tre Croci: 8 km tra il 7 e l'8%, quindi 10 km circa di percorso vario (piano, digradante, ma anche comprendente il muro di Misurina, un chilometro sopra il 15%), e infine, da Ponte, la salita delle Tre Cime di Lavaredo: 3.8 km fino al Rifugio Auronzo, la pendenza media è del 12%, quella massima del 18: in fondo, a braccia alzate dopo questi 200 e passa chilometri, ritroveremo un grande corridore.