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Andy Schleck
E poi ti svegli tutto bagnato Ahah
 
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Cristian Cunego farà il culo ai cugini Schleck... Sese
 
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Il talento salta una generazione, i cugini Schleck saranno forti come Johny...

Ma Cristian Cunego è un corridore da corse a tappe o da corse di un giorno?
 
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Da corse di una settimana come la Coppi&Bartali Sisi
 
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È una femmina Triste Triste
Confusofiga:

Mo riprovateci Sisi
 
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Minchia, che maschilista Occhiolino Magari Schleck nel ciclismo femminile può avere un futuro :D
 
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Interessante intervista a Andy Schleck dopo il Tourmalet 2010, mai pubblicata fino a ieri..
 
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La prima corsa a cui prenderà parte Andy l'anno prossimo sarà il Tour de l'Oman, l'obbiettivo della stagione invece sarà ovviamente il Tour de France...

http://www.cyclismactu.net/news-saison-2...36966.html
 
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L'obiettivo (Occhiolino) della stagione invece sarà ovviamente finire nel tempo massimo il prologo del Giro di Timor Est...
 
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Sarebbe più corretto con una b effettivamentre, ma a me piace di più con due quindi lo scrivo così...

 
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Andy Schleck: I still dream of winning the Tour de France

Andy Schleck says he will go into the 2014 season regarding it as “a new beginning” as one of the leaders of the newly established Trek Factory Cycling team, and with his elder brother Fränk back alongside him following his two-year ban.

The 2010 Tour de France champion describes his goal for the season as a simple one after two seasons of turmoil. “I just want to enjoy cycling,” he says in an interview with Le Quotidien in his home country of Luxembourg. Yet he admits his goal is still to win the Tour, while recognising this task is now tougher than ever given the strength of the competition.

“I am still very motivated, as I’ve mentioned before. Naturally, everyone asks me about the Tour de France and the Classics. “Will you be up at the front? Honestly, how could I be sure now about getting back up onto the podium. I only want to enjoy my cycling. That would be a very good feeling,” says Schleck, who finished 20th at this year’s Tour.

Now heading into his ninth pro season, Schleck admits his focus is still on the sport’s biggest event. “My dream is to win the Tour. Perhaps that isn’t possible. Who can say? The competition is perhaps stronger than it was four or five years ago. I simply want to go into the season feeling enthusiastic and motivated. And, inevitably, with Fränk at my side,” he explains. “It’s good to have him there after all that has happened. We’re happy to be starting over.”

Speaking in more detail about Fränk’s return to the cycling fold, Schleck admits it’s been hard for his elder brother to get back to where he wants to be. “Since the 2012 Tour he’s had lots of ups and downs. Mentally, he’s had more lows than highs. Personally, as soon as the 2013 season ended, I thought that we could start our careers anew… We have both experienced moments of high intensity, some of them not happy. And now we’re both starting on a new career. It’s a new beginning and that really motivates us.”

Schleck reveals that after spending parts of December and January at training camps with the Trek team, he will begin his season at the Tour of Oman in February.

Cyclingnews.com
 
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Ardenne, Tour, Mondiale e Lombardia gli obiettivi principali dei due Schleck...
 
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Festa Schleck, Andy è papà di Teo
È il primogenito del lussemburghese

Fiocco azzurro in casa Schleck: la moglia di Andy, Jil Xiavled, ha dato infatti alla luce il primogenito, Teo. Auguri!

tuttobiciweb.it
 
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Emma Vittoria Nibali > Teo Schleck
 
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Teo Schleck sarà un corridore di terza generazione... Sisi

Auguri !!!
 
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anche oggi Andy ritirato alla Liegi.

Come mai così scandaloso? Ci sono ragioni particolari? Non si allena bene o c'è dell'altro?

Al tour la Trek punterà di nuovo su di lui? Mi sembra un'assurdità francamente
 
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Bah, alla fine il Tour è una delle poche corse (l'unica?) in cui almeno s'impegna, se gli fai saltare pure quella tanto vale darsi al divano Asd Comunque sì, la spiegazione di un crollo così verticale mi sa che sta tutta nel non allenarsi: un crollo così non so come altro si potrebbe spiegare, visto che grossi traumi non ci sono stati e che sarebbe strano che in due anni non sia stato individuato alcun ipotetico virus debilitante. Poi vabbè, credo che a questo livello ci sia arrivato per tutta una serie di motivi: poca professionalità di per se, la sfilza di 2° posti al Tour, qualche caduta (2 anni fa prima del Tour si fratturò il coccige, mi pare), anche il fatto di non aver più il fiato sul collo di un sergente come Rijs (soprattutto d'inverno, quando si pongono le basi della stagione).

A me piaceva come corridore, e all'ultimo Tour lo tifai addirittura contro Evans perché temevo che un ulteriore 2° posto lo avrebbe fatto entrare nella sindrome Ullrich. Alla fine non ci sono andato poi così lontano, ma non immaginavo assolutamente che si sarebbe ridotto in questo modo...
 
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Tour de France 2014: Andy il gregario, stimoli per risalire
Schleck jr: «Alla Boucle senza pressioni, che bello!»

Domanda: riuscirà Andy Schleck a vincere un Tour de France "sul campo", dopo quello conquistato a tavolino tramite defenestrazione di Contador? La risposta, in questo momento storico della carriera del lussemburghese, è abbastanza scontata: no.

Il più giovane dell'inossidabile coppia di fratelli, però, vede le cose in una prospettiva diversa: a due anni di distanza dalla frattura al bacino patita al Delfinato 2012, si dice ancora speranzoso di potere, un giorno, tornare a lottare per la classifica della corsa più importante al mondo. In un'intervista rilasciata a Shane Stokes per CyclingTips, il corridore della Trek analizza il proprio momento, ovvero due stagioni di buio totale, nelle quali ha addirittura faticato a portare a termine le corse.

«Purtroppo ho perso il ritmo della vita d'atleta», dice tra le righe Andy, «solo nel 2012 ho fatto 20mila chilometri in meno rispetto a quanto avrei dovuto, e queste son cose che poi lasciano strascichi per anni». Se qualcuno pensa che come alibi sia piuttosto esagerato, Schleck jr. dispensa nozioni sul ciclismo contemporaneo: «È già molto diverso rispetto a 7-8 anni fa, oggi tutto è più ferreo, a partire dall'alimentazione, proseguendo con gli allenamenti. Oggi non è più possibile fare uno stacco di due mesi, al massimo lo si fa di due settimane, ma sempre facendo qualcosa per tenersi in attività: nuoto, corsa, uscite leggere in bici. Insomma non è più pensabile passare le vacanze distesi sul divano».

Una serie di considerazioni che tradiscono le difficoltà dell'essere corridori negli anni '10; non è facile - sostiene Schleck - riprendere il ritmo della vita da ciclista, una volta che per un motivo o per l'altro lo si è perso. Una disamina che sembra riecheggiare quanto sappiamo di diversi corridori (un esempio su tutti: Bradley Wiggins), che hanno trovato alla lunga insostenibile un certo regime di sacrifici. Una non-vita, di fatto, da cui alcuni cercano le più disparate vie d'uscita.

Lampante quanto ammette Andy sul ruolo che andrà a ricoprire al prossimo Tour: gregario del fratello Fränk e dello stagionato Haimar Zubeldia. «Sono contento di poter lavorare in aiuto dei capitani, è una cosa che a volte sognavo quando ero io a lottare per la vittoria. Perché arrivi secondo al Tour e i giornali scrivono "Schleck ha perso il Tour", mentre se lavori per la squadra nessuno si aspetta da te troppo di più di quello che puoi dare. Aiutare i capitani è un modo per essere benvoluto e ben giudicato, toglie pressione e permette di vivere in maniera molto più tranquilla il lavoro di ciclista».

Una dichiarazione di resa alle enormi pressioni che possono permanere in capo a un corridore di grido. Andy Schleck, se analizziamo un po' delle vicende extrasportive di cui si è reso protagonista in questi ultimi anni, è come se fosse alla spasmodica ricerca di una via d'uscita, e paradossalmente la frattura al bacino ha rappresentato proprio questa occasione di fuga da una realtà in cui il ragazzo (che oggi va per i 30 anni) si sentiva sempre più a disagio.

Ma adesso è arrivato il momento di pensare al futuro, visto che il contratto con la Trek è in scadenza, e rispetto a quando venne sottoscritto risulta oggi sicuramente sovradimensionato, nelle cifre. Come potrà, Andy, convincere il management della sua squadra («Qui sto bene, mi piacerebbe tanto restare») a dargli una nuova possibilità? «L'unica soluzione è dimostrare di essere ancora un buon corridore, far bene al Tour e lasciar intravedere la possibilità di tornare al top magari nel 2015. Io ci credo, il ciclismo offre tante occasioni, penso sia possibile per me tornare ad alti livelli».

Per ora si impegnerà a fondo nel Tour: «Non lo faccio per rispondere alle tante critiche che ho ricevuto in questi anni: il lavoro del ciclista è così faticoso che occorrono motivazioni molto più grandi della voglia di rispondere alle critiche». È conscio di avere una condizione discreta che potrà crescere col passare dei giorni di gara: «Mi aspetto ottime cose dalla terza settimana, lo scorso anno stavo molto bene nell'ultima tappa di montagna, e se non fossi rimasto ad aiutare Monfort, avrei potuto chiudere quella frazione tra i primi 5».

Dopodiché, dato che la vita non è solo Tour de France, Andy promette di partecipare a gare come il Giro del Colorado («È uno dei miei obiettivi») e poi - udite udite - Mondiale e Giro di Lombardia: «In passato ho dimostrato di essere competitivo su quel tipo di percorsi, e ci riproverò». Nell'attesa di un autunno da protagonista, insomma, Schleck è - come si suol dire - in mezzo al guado: dalla sua Boucle si capirà parte del suo futuro; e si capirà anche se gli ottimi propositi di questa vigilia saranno confermati dai fatti, o se rimarranno sullo sfondo di un declino che, in questi ultimi due anni, è parso inarrestabile.

Marco Grassi per cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/articolo/2014/06/...lla-boucle
 
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Mi son perso le gare in cui ha dimostrato di meritare la convocazione al Tour...
 
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[+] A 1 utente piace il post di Manuel The Volder
Zubeldia merita un gregario migliore
 
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