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"Re Mida" Michael Morkov
#1
in arrivo
 
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#2
Tour de France 2012: Le mille fughe di Michael Mørkøv - Per il danese quasi 530 km al vento in quest'inizio Tour

In queste prime quattro giornate di gara, tre tappe in linea e un cronoprologo, il Tour de France ha percorso poco meno di 610 chilometri e cè un corridore che se n'è fatti quasi 530 al vento senza mai mancare una delle fughe da lontano che hanno caratterizzato questo avvio della Grande Boucle: stiamo parlando del 27enne danese di Kokkedal Michael Christiansen Mørkøv. Non ci fossero stati campioni come Cancellara, Cavendish o Sagan potremmo dire che la prima impresa di questo Tour sia stata proprio quella del corridore della Saxo Bank-Tinkoff.

Nella sua carriera ciclistica su strada, iniziata in una piccola formazione Continental e poi sviluppata dal 2009 alla Saxo Bank, Michael Mørkøv non è mai riuscito a cogliere vittorie di carattere internazionale, ma questo dato non deve influenzare il giudizio sulla bontà del corridore: il primo amore di Mørkøv, infatti, era ed è tutt'ora la pista dove ha conquistato il titolo mondiale dell'Americana con Alex Rasmussen nel 2009, anno in cui ha corso in batteria anche nel quartetto dell'Inseguimento a Squadre che poi ha vinto la maglia iridata. Se ciò non bastasse, nel palmarès di Mørkøv ci sono anche altre medaglie mondiali, oltre a vittorie in Coppa del Mondo e svariati successi nei campionati nazionali e nelle sei giorni più prestigiose.

Ci sono anche delle possibilità di vederlo gareggiare a Londra, ma la Danish Dynamite (questo il suo soprannome nei velodromi di mezzo mondo) si merita un bel po' di visibilità non solo per quanto in questi ultimi tre giorni, ma per tutta la sua stagione 2012 che è stata caratterizzata proprio da queste azioni forse un po' folli, ma certamente piene di coraggio. Se ad oggi le vittorie di Peter Sagan sono 15, il personale bottino di fughe di Mørkøv nel 2012 è almeno a quota nove: non solo quantità, però, perché ad impressionare sono i nomi delle corse che hanno visto il novello Jacky Durand come protagonista.

Il corridore della Saxo Bank-Tinkoff aveva cominciato a prendere le misure alla Parigi-Nizza nella tappa vinta da Valverde, ma è appena una decina di giorni dopo che abbiamo iniziare ad appuntare il nome di Mørkøv con una continuità spaventosa: il 17 marzo, infatti, era in fuga alla Milano-Sanremo, il 21 si è ripetuto sul pavé della Dwars door Vlaanderen ed il 23 era di nuovo all'attacco all'E3 Prijs Harelbeke; un filotto esaltante che ha portato anche due top-15 nelle corse fiamminghe. Dopo essere rimasto in gruppo alla Gand-Wevelgem qualcuno può aver pensato che stava accusando la stanchezza ed invece abbiamo ritrovato Michael in fuga niente meno che alla Parigi-Roubaix. La preparazione per il triplete del Tour de France è passata per il Giro di Svizzera dove il nostro nuovo eroe ha timbrato il cartellino nella terza tappa.

La caratteristiche fisiche del corridore sono quelle di un buon passista che è dotato anche di un discreto spunto veloce, ma è evidente che non si può parlare di ciò quando emerge un bagaglio di grinta e coraggio veramente fuori del comune: qualità che esprime anche qualche parla visto che tempo fa non ha esitato a dire di essere molto arrabbiato e di non rispettare il presidente dell'UCI Pat McQuaid per il stravolgimento del programma olimpico del ciclismo su pista con l'eliminazione della Madison.

Nonostante queste fughe la vittoria continua a non arrivare ma intanto è sicuramente aumentato il numero di suoi tifosi perché queste azione riscuotono sempre grande simpatia da parte dei appassionati ed in Francia, nelle prossime tappe, ci sarà forse un applauso in più quando lo vedranno passare: probabilmente non sarà in fuga perché non è uno scalatore e perché con quella di oggi s'è conquistato la certezza matematica di vestire la maglia a pois almeno fino al primo arrivo in salita, quello di sabato prossimo a La Planche des Belles Filles. E per capire ancora di più il personaggio aggiungiamo un dettaglio: l'intenzione di prendere la maglia a pois nella prima tappa era stata dichiarata già alla vigilia... Come si fa a non affezionarsi ad un tipo così?

Sebastiano Cipriani

cicloweb.it
 
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#3
Okay che la coesione della DQS fa la differenza, ma Morkov credo che farebbe vincere una volata anche a me.

Nel suo ruolo è un fenomeno totale.
 
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#4
Questo è sicuro MA poi alcune vittorie che ha fatto Cav sono tanto merito di Cav. Non tutti le avrebbero fatte
 
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