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20-11-2013, 05:16 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-11-2013, 05:18 PM da Luciano Pagliarini.)
Nel 94 l'Epo era già piuttosto diffuso, e comunque Tonkov faceva secondo al Giro in maglia Mapei nel 98 e terzo alla Vuelta nel 2000...
E dubito che la Mapei si sia ritirata per via del doping visto nell'ultimo anno di attività erano la squadra con il budget più alto e che comunque hanno fatto parte del mondo del ciclismo per dieci anni. Dieci anni in piena era epo...
Può anche essere che Squinzi non sapesse cosa facevano nella sua squadra dato che comunque fu uno dei promotori della famosa campagna "salva la la salute dei ciclisti" al Giro del 99 tramite la quale incastrarono(truffarono?) Pantani. Ed io non so come funzionasse il doping in casa Mapei, però so per certo che fino all'affaire Festina quasi tutte le squadre procuravano l'epo ed altre sostanze ai corridori e dubito la Mapei faccia eccezione vedendo che dalle rianalisi sono stati trovati positivi dei loro corridori...
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Squinzi è uno sponsor, secondo me bisogna distinguere nettamente tra chi ci mette i soldi per passione e ricavi economici e chi si occupa direttamente della squadra. Chiaro che Squinzi non sembra aver avuto la forza di dire "Voi fate come vi pare, noi facciamo ciclismo senza doping" perché è evidente che anche alla Mapei si dopavano tutti o quasi. Però dopo un po' si è defilato e fatico a trovare spiegazioni semplici diverse dal disgusto per la piega che aveva preso il ciclismo visto che la squadra era meravigliosa e per uno sponsor abbandonare una squadra così è un suicidio o quasi. Sulla differenza tra 1994 e 1999 mi riferivo al fatto che in mezzo c'è stato Pantani e da quel punto il concetto di doping è cambiato completamente
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Più che Pantani lo spartiacque è stato lo scandalo Festina...
Comunque lo scandalo Festina è del 98, la sospensione di Pantani del 99, lui ha smesso a fine 2002, ne era passato di tempo. Probabile si sia ritirato per via del doping, ma più che per disgusto personale io direi che era perché gli faceva pubblicità negativa. La Fassa Bortolo ha fatto la stessa cosa...
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Anche il CIO adesso indagherà su Verbruggen
Mercoledì 20 Novembre | 12:25
Hein Verbruggen nella bufera? Sembrerebbe proprio di sì. L’ex presidente dell’Uci, infatti, potrebbe perdere il suo status di membro onorario del CIO. Verbruggen ha smentito le accuse mosse da Armstrong, che sostiente che il dirigente olandese lo avrebbe coperto in casi di positivitàò, ma la smentita non basta al CIO. «Dobbiamo parlare con Verbruggen e se le accuse si rivelassero fomndate, dovrà dimettersi. Il CIO predica la tolleranza zero contro il doping e secondo tale filosofiua deve agire» ha spiegato Gerhard Heiberg, membro del CIO, in una intervista alla televisione norvegese.
© TBW
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Tulipani
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Ma infatti avere una squadra in Italia ti da più pubblicità di qualsiasi altra cosa, anche se con il Sassuolo non vince e vincerà quanto vinto nel ciclismo.
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24-04-2014, 10:49 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 24-04-2014, 10:49 PM da AlexXx 94.)
Armstrong: "I miei 7 Tour sono legittimi". E LeMond lo vuole in carcere
Lance difende le sue vittorie: “Tutti partecipammo a quella corsa agli armamenti”. Duro il connazionale: “Deve finire in galera per ciò che ha fatto a chi diceva qualcosa contro di lui”
Mentre il libro The Fall della giornalista americana Juliet Macur, uscito nei giorni scorsi in Italia, ne ha descritto la sua ingorda fame di vittorie più forte di qualunque senso etico, Lance Armstrong è tornato a far parlare di sè attraverso le colonne del magazine Outside, che oggi è uscito con un’intervista al 7 volte re (detronizzato) del Tour de France. E Lance ha difeso la legittimità di quelle vittorie. “Sì, io penso di aver vinto queste corse — ha detto il 42enne texano squalificato a vita — . So che questa non è una risposta che tutti apprezzeranno, ma la realtà di quegli anni è che si trattava di un periodo sporco”. “Fu una corsa agli armamenti e tutti noi partecipammo” ha aggiunto Lance a proposito del ricorso massiccio al doping a cavallo degli anni 90. Inoltre punta il dito contro l’organizzazione del Tour de France per non aver assegnato i sette Tour de France che gli sono stati tolti. “Sarebbe un errore e sarebbe irrispettoso nei confronti del nostro sport lasciare quei sette anni vuoti nell’albo d’oro del Tour. Se non ho vinto io, qualcun altro deve essere proclamato vincitore”. Per quanto riguarda il futuro, Lance ha poi spiegato che “non passo molto tempo a pensare a quello che farò. Onestamente non so che cosa mi riserverà il futuro”.
IL NEMICO — Intanto uno dei suoi nemici giurati, il due volte campione del mondo e tre volte vincitore del Tour, Greg LeMond, ha chiesto per Armstrong addirittura il carcere, in un’intervista rilasciata al giornale tedesco Sport Bild. “Non tanto per il doping quanto per quello che ha fatto alla gente che diceva qualcosa contro di lui. Il suo comportamento è stato da criminale, per questo dovrebbe andare in carcere». LeMond trova «strano che un uomo solo avesse più potere di tutto il ciclismo messo assieme» e spera che per Armstrong non ci sia alcuna riabilitazione. «Non deve recuperare le sue vittorie al Tour, in alcun modo, gli darei un’altra chance solo se raccontasse tutta la verità e mostrasse un reale pentimento».
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/24-04-20...9757.shtml
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Hanno entrambi ragione in realtà...
Armstrong si dopava come tutti solo che gli altri andavano dal McDonald(Fuentes) e lui all'Harry's bar(Ferrari). Oltre ciò aveva un modo di fare simil - mafioso e qualche mesetto in carcere se lo meriterebbe...
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Vero, Armstrong ha anche una bella faccia da cazzo ma dai, chi è non che non si dopava? Pochi, pochissimi.
Carcere... non saprei, più che il doping è da colpevolizzare la mafia attorno a lui, sul lato sportivo va bene il doping preso in modo diverso, ma se non sono tutti e 7 i suoi i Tour, quasi...
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Esatto, in realtà il doping era lo stesso per tutti più o meno, dire che lui era favorito è sbagliato solo in parte, semplicemente perché Armstrong andava da Ferrari che era il miglior preparatore atletico su piazza, gli altri da Fuentes che era "solo" un dottore. Non a caso nel famoso 2003 Ullrich e compagnia cantante oltre ad andare dal medico spagnolo si fecero seguire da Luigi Cecchini, anch'egli "allievo" di Conconi proprio come Ferrari al contrario del quale però era molto meno avvezzo a somministrare doping...
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Bruyneel: 10 anni di stop? La Wada ne vuole di più e fa ricorso
L'agenzia antidoping mondiale si rivolge al Tas
La AAA (Associazione Americana di Arbitraggio) ha inflitto nell'aprile scorso una squalifica di dieci anni a Johan Bruyneel, lo storico direttore sportivo di Lance Armstrong e della Us Postal. Squalifica lunghissima, ma la WADA non ci sta e presenta ricorso al TAS: «Vogliamo una punizione più severa» è stata la motivazione. E l'Uci si è subito schierata al fianco dell'Agenzia Mondiale nei confronti dell'ex tecnico belga.
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Armstrong: «Oggi non mi doperei, ma se tornassi al '95...»
«Cambierei però il mio atteggiamento verso gli altri»
«Se avessi corso adesso, nel 2015, non avrei fatto ricorso al doping. Ma se tornassimo nel 1995, quando praticamente era tutto permesso e il ciclismo era invaso dal doping, probabilmente lo rifarei».
Lance Armstrong non difetta certamente in sincerità nella intervista che ha concesso alla BBC.
«Quando ho preso la decisione di doparmi nel 1995, quando la mia squadra ha preso questa decisione, quando l'intero plotone ha preso questa decisione, abbiamo sbagliato tutti. Ma è successo. E io ho pagato le conseguenze di quella scelta. Se potessi tornare indietro cambierei il Lance che ha fatto quelle cose, forse non la decisione di farle, ma sicuramente il modo in cui ho agito. Cambierei il modo in cui ho trattato le persone, che è stato inaccettabile, imperdonabile».
Con la stezza chiarezza, il texano ribadisce: «Quando sono rientrato nel 2009-2010 ho corso da pulito».
Infine quello che è diventato ormai un suo cavallo di battaglia: « Mi hanno tolto sette Tour e non hanno assegnato quelle vittorie a nessuno. Ma io da tifoso penso che ci debba essere un vincitore. E comunque dentro di me sento mie quelle vittorie».
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Secondo voi renderanno mai i Tour ad Armstrong?
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Che poi basterebbe mettere un'asterisco magari davanti al nome,cioè non bisogna fare finta di nulla per carità,ma fare come Riis cioè mettere un'asterisco ma i 7 Tour sono e rimangono suoi,sarebbe la cosa migliore da fare,magari in futuro accadrà,voi che dite?
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Che dite sul film che tra poco uscirà su Armstrong?
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26-07-2015, 04:24 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 26-07-2015, 04:31 PM da Nibalì.)
Ho letto The fall di Juliet Macur e non mi capacito della carriera post Armstrong di Bruyneel, come hanno fatto ad affidargli una squadra, con Contador tra l'altro.
Che il doping fosse lo stesso per tutti non credo, nel senso sì le procedure e le modalità quelle erano (epo,emotrasfusioni,testosterone e tanto altro), cambiano le possibilità economiche per doparsi.
L'US Postal/Discovery spadroneggiava non perchè la più forte ma la più ricca e organizzata per il doping, forse solo i capitani delle altre potevano permettersi i "trattamenti" dei vari Hincapie e altri (non di Armstrong), e forse nemmeno eh...
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