Un terzo posto che soddisfa, soprattutto in chiave futura. Il Bahrain era alla sua prima vera uscita, e doveva verificare la propria forza, le proprie scelte. Indiscutibile è la prova di Nibali, che ancora una volta - e per la nona volta in carriera - il siciliano è salito sul podio di un Grande Giro. Cinque podi al Giro nelle ultime cinque partecipazioni: questi sono numeri da campione, difatti credo che nessuno possa dire il contrario. Detto questo, c'è da pensare alla squadra che verrà. Quella vista è buona ma non adatta e attrezzata alla bisogna. Ciro Scognamiglio, oggi, sulla
Gazzetta dello Sport, fa alcune riflessioni.
«Un intervento deciso sul mercato, affinché la squadra possa migliorare attraverso rinforzi che sono ritenuti necessari. E’ questo che Vincenzo Nibali ha chiesto ai vertici della Bahrain-Merida, il team World Tour creato dal principe Nasser bin Hamad al Khalifa di cui lo Squalo è il simbolo e con cui ha firmato una intesa triennale», scrive.
«La Bahrain-Merida al Giro era la squadra con l’età media più alta e il miglior gregario di Nibali è stato il 39enne Franco Pellizotti - prosegue sempre Scognamiglio nella sua analisi -. Il rendimento complessivo ha superato la sufficienza (quarto posto a tempi tra i team) ma niente a che vedere con le migliori versioni dell’Astana che hanno accompagnato lo Squalo ai trionfi più belli...».
... «Nibali non è tipo da puntare i piedi perché ha un forte rispetto dei ruoli e dell’autorità, glielo ha insegnato papà Salvatore. In pubblico ha sempre elogiato i compagni del Giro, ma in qualche caso (vedi quello dell’amico Valerio Agnoli) si sarebbe aspettato un rendimento migliore. L’arrivo per il 2018 dello spagnolo
Gorka Izagirre - vincitore di tappa a Peschici - era già nell’aria da quando era stata pagata l’anno scorso la penale alla Movistar per assicurarsi il fratello Ion, ma non può bastare. Il clan di Nibali ha fatto sondaggi informali con
Mikel Landa e lo spagnolo sarebbe felice di tornare a correre con lo Squalo dopo i tempi dell’Astana, ma bisognerebbe offrirgli un ingaggio adeguato. Un altro capitano per un grande giro però è ritenuto necessario. C’è interesse per il 24enne
Davide Formolo, 10° all’ultimo Giro e terzo miglior giovane, e non dispiace
Damiano Caruso, già con Nibali ai tempi della Liquigas: si aspettano in tal senso le mosse dello sloveno Milan Erzen, che è il braccio destro del principe Nasser».
Alex Carera, contattato da
tuttobiciweb, risponde con diplomazia. «È chiaro che ci stiamo movendo, come tutti i team di alto livello - ha spiegato -. Stiamo facendo le nostre valutazioni e considerazioni, abbiamo già individuato alcuni corridori che potrebbero fare il caso nostro, ma in questo momento è prematuro parlane».
http://www.tuttobiciweb.it/2017/06/02/10...-piu-forte