CHEESEBURGER
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Ciclismo, Fabian Cancellara: “Al Tour preparo Londra 2012”
Lui lo sa, ma non lo dice perché non gli sembra sufficientemente rispettoso: come Fabian Cancellara (Radioshack-Nissan) affronterà il Tour de France 2012 è cosa nota allo svizzero e al suo team manager, Johan Bruyneel, ma non può essere rivelata alla stampa perché suonerebbe una mancanza di rispetto nei confronti della Grande Boucle, che resta pur sempre la più importante (per appeal ed esposizione mediatica) corsa a tappe del mondo.
Epperò Fabian Cancellara non può più permettersi di bluffare, o di lasciare ad illazioni giornalistiche il compito di parlare di come vorrebbe che fosse la sua stagione. Il vincitore della Strade Bianche 2012 è perciò stato molto chiaro, alla vigilia della Tirreno-Adriatico, quando ha tenuto a spiegare che correrà il Tour de France 2012 (smentendo gli organizzatori del Giro di Polonia, che avevano promesso la sua presenza sulle strade della corsa mitteleuropea) ma non al 110% in aiuto di Andy Schleck come è stato invece nelle ultime occasioni.
“Non è neppure bello parlare della possibilità di un abbandono anticipato del Tour de France – ha dichiarato Fabian Cancellara a Vélo Magazine – perché questa corsa a tappe deve essere rispettata. Però non posso nascondere che andrò alla Boucle con l’obiettivo preciso di essere al 100% alle Olimpiadi di Londra 2012. Io ho già in mente come procedere a luglio, Bruyneel lo sa e siamo d’accordo su questo argomento”.
Non per questo Fabian Cancellara si presenterà in Francia da turista…
“Non mi vedrete mai in coda al gruppo, solo in certe situazioni di corsa lascerò ad altri più adeguati di me il lavoro di supporto alle ambizioni di Andy Schleck”.
Il nuovo Fabian Cancellara è figlio degli errori di quello vecchio: nel 2011 lo svizzero si è sentito invincibile, e forse in certe corse lo è stato anche benché i risultati non si siano infine rivelati all’altezza della preparazione del “Diretto di Berna”; ci sono stati, però, anche momenti nei quali Cancellara ha pensato non fosse neppure necessario prepararsi a dovere, come ad esempio per la cronometro dei mondiali di Copenhagen:
“Quella corsa mi ha svegliato, mi ha fatto capire che era il caso di tornare sulla terra. Ora so che per Londra 2012 mi devo preparare meticolosamente, e non potrò che andare meglio rispetto allo scorso anno”.
Tony Martin, finora silenzioso e ancora lontano dalla forma migliore, prenda appunti.
Ciclismo: Evans, Andy Schleck e Bruyneel in coro, “senza Contador, il Tour de France 2012 è più difficile”
essuno sport è una scienza esatta (c’è, infatti, sempre la variabile della condizione psico-fisica da tenere in considerazione), meno che mai il ciclismo. I profani potrebbero infatti pensare che, una volta “fatto fuori” – dal TAS di Losanna per l’ormai arcinota vicenda del clenbuterolo – Alberto Contador (Saxo Bank. A proposito: la formazione danese rischia di perdere la licenza Pro Team mentre il suo uomo di punta, Contador appunto, ha già ripreso ad allenarsi dopo la sentenza ma indossando una tuta senza logo, segno che qualcosa comincia a bollire nel pentolone del CicloMercato 2013), quelli che avrebbero dovuto essere i suoi avversari nella rincorsa al Tour de France 2012 vivano serenamente il lunghissimo avvicinamento alla Grande Boucle del prossimo luglio. Niente di più sbagliato…
Prendiamo, per esempio, il campione uscente, l’australiano Cadel Evans (BMC): la sua squadra si è rafforzata ingaggiando Thor Hushovd e Philippe Gilbert, ma Evans sa bene che ciò può significare dispersione delle energie dei gregari al servizio di questo straordinario terzetto di campioni; peraltro adesso che non c’è più la Saxo Bank a rivestire il ruolo di “punto di riferimento” in corsa, la stessa sarà più aperta e perciò anche più difficile da tener cucita.
“Mancherà un punto di riferimento per tutti, e ci sarà una squadra in meno a lavorare per tenere sotto controllo il gruppo. – riflette Evans, prima di concludere – I miei rivali saranno ancora più motivati senza Contador perché sapranno di avere ancora più possibilità di vincere: il Tour de France 2012 sarà molto difficile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Andy Schleck (Radioshack-Nissan), costretto però dal percorso – più adatto ai passisti che agli scalatori – a interpretare ogni tappa con il coltello tra i denti, e il suo nuovo team manager, Johan Bruyneel; intervistato da Marca, quello che è stato il mentore dei sette trionfi consecutivi di Armstrong ha commentato:
“Senza Alberto Contador cambia tutto, il ciclismo intero diventa diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni: lui è il corridore di riferimento in questo momento, ma quando manca il punto di riferimento non sai mai come potrebbero essere riscritte le gerarchie”.
Ciclismo, Bruyneel (Radioshack-Nissan): “Andy Schleck al Tour 2012 darà spettacolo”
Quando si gioca contro il più forte, la mente è libera perché non c’è niente da perdere. Chiedere per conferma allo svizzero Fabian Cancellara, stratosferico nel 2010 (quando l’uomo da battere nelle Classiche del Nord era Tom Boonen) quanto lontano dalle aspettative nell’anno della riconferma, il 2011, quando tutti gli occhi degli avversari e dei tifosi erano puntati su di lui. Sarà per questa ragione che un vecchio lupo di mare come il team manager Johan Bruyneel – demiurgo del nuovo progetto Radioshack-Nissan, nato dalla fusione tra la squadra dello sponsor americano e gli straordinari atleti del team Leopard – cerca di allontanare la pressione dalle spalle del suo nuovo pupillo, Andy Schleck, per consegnarla tutta in una volta ad Alberto Contador, che pure è stato uno dei suoi corridori nelle parentesi Discovery e Astana della carriera di entrambi (e ha vinto il Tour, non senza polemiche e gelosie interne).
Solo così Andy Schleck potrà pedalare senza aver nulla da perdere, un po’ come gli è accaduto nel 2010, e avvicinarsi quindi – proprio come nel 2010 – al successo nella Boucle come solo una volta gli è accaduto per davvero nella carriera. Bruyneel tesse la propria trama…
“Un Contador al top della condizione è imbattibile al Tour de France, per chiunque. Andy Schleck non partirà come favorito però questo significa anche che non ha nulla da perdere e che potremo, con lui, usare tutta la nostra fantasia”.
96,1 km contro il tempo sono decisamente troppi, ostili, per un non specialista delle cronometro come è Andy Schleck; è chiaro che nel considerare i nomi cui attribuire i favori del pronostico il lussemburghese non può che scivolare indietro, sì nella top ten ma solo come sparring partner di altri protagonisti. Per questo Johan Bruyneel pensa ad una strategia spettacolare, di attacco in ogni situazione di corsa, in modo da provare a mettere in difficoltà Alberto Contador ma anche il campione uscente Cadel Evans, atteso all’impatto con la sua nuova, fortissima squadra (che è sempre la BMC, ma nel 2012 presenterà al via altri due capitani come Thor Hushovd e Philippe Gilbert e perciò sarà costretta a cambiare la propria fisionomia).
“Proveremo a vincere il Tour de France 2012 a costo di rischiare di perderlo – promette battaglia Bruyneel – e faremo leva sulla forza del nostro collettivo, inavvicinabile per qualunque altra squadra. Dovremo provare ad isolare gli avversari per riuscire poi ad approfittare della loro prima difficoltà, proprio come Andy Schleck ha già dimostrato di saper fare lo scorso anno nella tappa del Galibier”.
Nonostante questa possibilità neppure tanto remota di perderlo, il Tour de France 2012 è per Andy Schleck il primo obiettivo, ben al di là delle Classiche. Bruyneel spiega:
“Non c’è alcun bisogno che arrivi alla Liegi al top della forma; gli servirà più avanti nella stagione”.
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