20-11-2010, 04:50 PM
DOPING. Il Pm Benedetto Roberti, parla come Torri
Benedetto Roberti, il magistrato di Padova in prima linea contro il doping, parla come Ettore Torri, procuratore del Coni: in un’intervista alla Ap, Roberti dice di aver appreso da numerosi professionisti, nel corso degli interrogatori, che i corridori che non si dopano perdono circa il 40% rispetto ad una prestazione atletica aiutata da farmaci o pratiche proibite. «E' quello che dicono loro. Sfortunatamente questo è il sistema. Il ciclismo si basa sugli sponsor e gli sponsor non pagano le squadre se queste non vincono. Così, per vincere, utilizzano sostanze proibite». E poi il pm aggiunge: «Le corse sono troppo impegnative, si dovrebbero ridurre i chilometri. Non si può pensare che i corridori possano gareggiare in quel modo senza utilizzare sostanze vietate».
da «La Gazzetta dello Sport» del 20 novembre 2010
Benedetto Roberti, il magistrato di Padova in prima linea contro il doping, parla come Ettore Torri, procuratore del Coni: in un’intervista alla Ap, Roberti dice di aver appreso da numerosi professionisti, nel corso degli interrogatori, che i corridori che non si dopano perdono circa il 40% rispetto ad una prestazione atletica aiutata da farmaci o pratiche proibite. «E' quello che dicono loro. Sfortunatamente questo è il sistema. Il ciclismo si basa sugli sponsor e gli sponsor non pagano le squadre se queste non vincono. Così, per vincere, utilizzano sostanze proibite». E poi il pm aggiunge: «Le corse sono troppo impegnative, si dovrebbero ridurre i chilometri. Non si può pensare che i corridori possano gareggiare in quel modo senza utilizzare sostanze vietate».
da «La Gazzetta dello Sport» del 20 novembre 2010