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Guesdon determinato a chiudere la carriera alla Parigi-Roubaix
Nonostante la frattura all'anca rimediata al Tour Down Under, Frédéric Guesdon (FDJ-Big Mat) è determinato a tornare in azione in tempo per correre la Parigi-Roubaix ad aprile, prima di calare il sipario sulla sua carriera.
Guesdon è tornato dall'Australia a casa sua in Bretagna, e sarà costretto a trascorrere un mese giù dalla bicicletta prima di poter tornare ad allenarsi. Ciò nonostante resta determinato a choudere la carriera alla classica che lo ha reso famoso con una vittoria a sorpresa nel 1997.
"Il dottore valuta la frattura come buona, e che dovrei riuscire a tornare a correre" ha dichiarato Guesdon a Ouest France. "Devo riposare un mese e quindi potrò riprendere subito ad allenarmi. Mancheranno a quel punto cinque o sei settimane alla data che ho segnato per la fine della mia carriera.
"Voglio fortemente chiudere a Roubaix, è la corsa nella quale sono emerso, una corsa che mi ha dato tanti piaceri per oltre quindici anni".
Mentre era ricoverato al Royal Hospital di Adelaide la scorsa settimana, Guesdon ha ammesso di aver creduto che la sua carriera fosse già finita: "In ospedale pensavo che fosse arrivata la fine, che quello era il mio destino. Non sempre sei in grado di sceglierti come chiudere la carriera. Ma ero in buone mani nonostante gli ostacoli linguistici, lo staff dell'ospedale si è perfino sforzato di parlare francese con me".
Il corridore quarantenne ha descritto il suo incidente come tipico di inizio stagione - quando un corridore è caduto davanti a lui, Guesdon semplicemente non ha avuto il tempo di evitarlo: "Non avevo un graffio, la mia bicicletta non ha subito danni, ma l'anca ha subito tutto il peso dell'impatto. Questa è la vita di un corridore".
Sebbene sarà una corsa contro il tempo per ritrovare la condizione prima dell'Inferno del Nord, Guesdon trae conforto dalla sua esperienza del 2009, quando si ruppe la clavicola alla Volta ao Algarve ma tornò in tempo per le classiche del pavé: "Quello non mi impedì di essere competitivo al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix un mese più tardi. Bisogna crederci, e avevo una buona base prima di andare in Australia.
"Dovrò prendermi il tempo necessario a guarire e quindi rimanere concentrato sull'obiettivo - finire la mia carriera l'8 di aprile nel velodromo di Roubaix dando il mio massimo fino alla fine".
cyclingnews.com
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GUESDON. «Il sogno Roubaix non è ancora tramontato»
Frederic Guesdon è un uomo realista. Che a 40 anni conosce bene il mondo. Ma che non ha smesso di sognare. Ed il suo sogno, si chiama Roubaix. «L'ho corsa sedici volte consecutive dal 1995 al 2011, due volte mi sono ritirato, nel 1997 l'ho vinta, nel 2006 sono arrivato settimo e per altre cinque volte sono stato il miglior francese al traguardo. È la mia corsa ed è per questo che sognavo di chiudere la carriera al velodromo».
Un sogno che sembrava essersi interrotto all'ultimo chilometro della prima tappa del Tour Down Under. «Mi sono trovato a terra con una gamba che restava alta nonostante io volessi abbassarla: ho capito subito che era grave, poi in ospedale mi hanno diagnosticato la frattura della costa iliaca».
Prima diagnosi: tre mesi di stop. «Un macigno, da sopportare. Poi all'ospedale di Rennes mi hanno riacceso la speranza: un mese di stop basterà. Mi sono fissato uno step al 20 febbraio: se quel giorno riuscirò a pedalare per un paio d'ore, avrò ancora una chance. A quel punto riprenderò il programma originario, con Tirreno, Sanremo, poi le corse fiamminghe e quindi la Roubaix. Ma andarci tanto per esserci non mi interessa, non è nel mio stile. E poi ho 40 anni, non sono più un ragazzino. Quindi ci andrò solo se potrò fare il massimo».
Nell'intervista concessa a L'Equipe, Guesdon confessa anche le sue debolezze: «Non voglio certo giocare all'eroe o farmi passare per quello che non sono. So bene che la Roubaix non è la corsa ideale per chi ha subito una frattura come la mia. Il pavé, gli scossoni, le volate e le spinte per affrontare davanti i tratti più impegnativi… Se andrò a correre, non sarò certo sereno».
Intanto, ha chiesto di non essere fotografato con le stampelle, così come all'organizzatore del Tour Down Under di non diffondere le immagini che lo ritraggono a terra: «Se devo salutare il ciclismo senza più correre, peferisco essere ricordato in sella e per quello che ho fatto, non per come ho lasciato questo sport».
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Potrebbe rientrare alla Nokere-Koerse a metà marzo, per poi fare Classic Loire - Atlantique, Cholet Pays de Loire, Harelbeke, La Panne e Giro delle Fiandre prima di chiudere con la Parigi-Roubaix n° 17
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Utente pennuto
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E' un grande !!! Si è rotto l'anca e dopo due mesi torna a correre. Quest'uomo è un grande, e ha anche un palmares da grande...
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I count two guns
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Guesdon pronto per l'ultima Parigi-Roubaix
Pochi corridori hanno la stessa esperienza sul pavé di Frédéric Guesdon, ma il corridore della FDJ-BigMat sta affrontando la sua ultima campagna del Nord prima di calare il sipario sulla sua carriera alla Parigi-Roubaix, la corsa nella quale è diventato famoso con una vittoria a sorpresa nel 1997.
Quarant'anni lo scorso ottobre, Guesdon ha fatto sapere a inizio inverno che avrebbe appeso la bici al chiodo ad aprile, ma una brutta caduta al Tour Down Under a gennaio sembrava avergli negato la possibilità di correre per un'ultima volta all'inferno e concedere l'ultimo saluto al famoso vecchio velodromo di Roubaix. In ospedale dopo che gli era stata diagnosticata la frattura dell'anca Guesdon era tutt'altro che rassegnato a terminare la propria carriera dall'altra parte del mondo, lontano dalle insidie del pavé.
"La prima prognosi era di tre mesi di riposo, e visto che la mia stagione sarebbe durata soltanto quattro mesi, significava che era ormai finita lì" ha dichiarato Guesdon a Cyclingnews mentre si preparava a prendere il via della E3 Harelbeke di venerdì.
"Ma quando sono tornato in Francia, il dottore mi ha detto che non era così brutta come sembrava e che in un mese sarei riuscito ad allenarmi nuovamente, un po' alla volta, e che potevo tornare a correre prima di chiudere la carriera. Questa è stata una gran cosa per il mio morale".
Dopo un mese lontano dalla bicicletta, Guesdon è tornato in sella per qualche sessione sui rulli, prima di avventurarsi in strada. La sua prima uscita ufficiale dopo l'infortunio è stata dieci giorni fa in Belgio con la Nokere Koerse.
"All'inizio è andata bene a Nokere ma ho trovato qualche difficoltà al GP Cholet - Pays de Loire, lì è stata dura ma avevo bisogno di riprendermi in fretta perché il tempo era limitato. Sto per concludere la carriera a metà aprile e tutto scorre così rapidamente, è bello essere tornato a correre e anche se non posso goderne appieno perché faccio fatica sono felice di essere ancora qui".
Sebbene non sia riuscito a terminare la corsa di Harelbeke, continuerà la preparazione per la Roubaix con la Tre Giorni di La Panne e il Giro delle Fiandre. "Sto cercando di correre quanto più possibile prima di Roubaix. L'idea è di andare avanti giorno per giorno accumulando chilometri, e arrivare pronto alla partenza del Giro delle Fiandre".
Secondo tra i dilettanti nel 1994, Guesdon portò a termine la sua prima Parigi-Roubaix da professionista nel 1995 con il team Le Groupement che poi fece una brutta fine, per poi vincere nel 1997 anticipando allo sprint un gruppetto con Jo Planckaert, Johan Museeuw e Frédéric Moncassin sulla pista di Roubaix. Pur non riuscendo mai a ripetere quel famoso trionfo, Guesdon resta l'ultimo francese vincitore a Roubaix e si è sempre reso protagonista di prestazioni importanti, aggiungendo al proprio palmares una vittoria alla Parigi-Tours nel 2006.
Ora alla sua diciottesima stagione da professionista Guesdon ammette di aver provato emozioni contrastanti nel prepararsi a lasciare il grande palcoscenico. "È motivante e duro allo stesso tempo, ho deciso di finire la carriera ad aprile e correre solo per i primi quattro mesi dell'anno, sfortunatamente non è andata come avrei voluto.
"Ma come ho detto, all'inizio pensavo che la mia carriera fosse già conclusa e invece sono riuscito a tornare. È la mia ultima possibilità e vedremo come andrà, anche se so che sarà davvero dura fare un buon risultato in queste ultime classiche".
Vista la natura della sua preparazione Guesdon non nutre l'illusione di godersi un ultimo grande risultato nel giorno dell'addio, ma è determinato a immergersi totalmente nell'atmosfera speciale della seconda domenica di aprile.
"L'idea è di prendere il via della Parigi-Roubaix e correre fino al velodromo senza pensare ad altro, godendomi fino in fondo la mia ultima corsa".
Dopo essersi assicurato lo scorso anno un diploma statale come istruttore sportivo, con già un'esperienza come direttore sportivo alla FDJ al GP de la Marseillaise, Guesdon è chiaro riguardo al suo desiderio di restare nell'ambito del ciclismo.
"Per il momento ancora non ci sono piani, tuttavia penso che resterò nel giro, come direttore sportivo o altro. Ma per ora nulla è deciso".
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Roubaix, il velodromo tutto in piedi per Frederic Guesdon
Come era accaduto per Franco Ballerini, oggi il velodromo di Roubaix si è alzato tutto in piedi per applaudire Frederic Guesdon, il quarantunenne corridore della FDJ BigMta che ha concluso oggi la sua carriera. Caduto a gennaio in Australia nella prima tappa del Tour Down Under - tra l'altro aveva chiesto agli organizzatori di non diffondere le foto della caduta perché temeva fossero le ultime della sua carriera -, Guesdon si era procurato una frattura all'anca e negli ultimi mesi ha lavorato con il pensiero fisso di disputare la sua Roubaix, corsa che ha vinto nel 1997 e che lo ha visto spesso tra i primi dieci. Forature e cadute non gli hanno impedito di arrivare al traguardo e di godersi l'applauso del velodromo. Al quale, caro monsieur Guesdon, ci aggiungiamo anche noi. Chapeau.
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Guesdon, oggi a Medreac la festa per l'addio alle corse
Oggi in Francia è il gran giorno di Frederic Guesdon. Il quarantunenne ciclista che ha chiuso la sua carriera alla Parigi-Roubaix, sarà protagonista di una grande festa nel suo paese, a Medreac, nella regione della Ille-et-Villaine. Una mostra fotografica ripercorrerà tutta la sua carriera, poi nel pomeriggio ci sarà una pedalata per tutti ed infine un criterium nel quale i corridori locali potranno misurarsi con Guesdon e i tanti professionisti francesi che non hanno voluto mancare al saluto d'addio del loro collega.
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