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Giovanni Visconti
#21
La "gamba" che vuole dire?!?
 
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#22
Perone ho letto
 
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#23
Frattura alla tibia destra per Giovanni Visconti: sarà operato oggi stesso
È iniziata malissimo la stagione 2014 per Giovanni Visconti: il corridore italiano della Movistar si è fratturato la tibia della gamba destra in una caduta dopo pochi chilometri della prima gara dell'anno, la People's Choice Classic che fa da prologo al Tour Down Under. Tanti corridori sono finiti a terra in una curva verso sinistra ma Visconti è l'unico che non è riuscito a ripartire ed è stato portato subito in ospedale con l'ambulanza: Visconti sarà operato già nella nottata australiana per ridurre la frattura esposta alla tibia.

cicloweb.it
 
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#24
Ah ecco, perone l'avevano inventato. Il problema principale è che uno che già psicologicamente è fragilissimo con un incidente così a inizio stagione probabilmente non tornerà competitivo in tempi brevi, già lo vedo che prima del 2015 non farà una corsa fatta bene
 
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#25
Operato Giovanni Visconti, stop di almeno cinque settimane
Un ago endomidollare per stabilizzare la frattura

Giovanni Visconti è stato operato ieri nel tardo pomeriggio (ora europea) dagli ortopedici del Royal Adelaide Hospital per ridurre la frattura della tibia della gamba destra, fratturata in una caduta avvenuta nei primi chilometri del Popolo Choice Classic. L’intervento è durato per più di un'ora ed ha richiesto l’applicazione di un ago endomidollare per garantire la stabilità della frattura.

[Immagine: showimg.php?cod=64706&resize=10&tp=n]

Visconti (nella foto, postata dallo stesso siciliano, con Simon Clarke) resterà tre giorni in ospedale e poi, se il decorso sarà positivo, rientrerà in Europa la prossima settimana con i suoi compagni di squadra, dopo la disputa del Tour Down Under. Il periodo di recupero dipenderà dall'evoluzione del suo infortunio, ma si prevede che il corridore della Movistar sia costretto a restare a riposo per almeno cinque settimane.

tuttobiciweb.it
 
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#26
VISCONTI. «In gruppo a fine marzo, l'obiettivo è il tricolore»
«Non so se farò il Giro d'Italia»

"Queste giornate sono molto impegnative per me: non vado in bici su strada ma passo ore ed ore in palestra, in piscina e ora anche sui rulli". Con queste parole Giovanni Visconti descrive ai microfoni della trasmissione di Elleradio "Ultimo Chilometro" la propria situazione dopo la caduta in Australia a inizio stagione.
"Sono rimasto una settimana in ospedale, ma per fortuna i compagni di squadra e il direttore sportivo mi sono stati molto vicino. Il viaggio di ritorno è stato molto duro - spiega il corridore della Movistar - perchè viaggiare con la gamba che era molto gonfia non era semplice, però ora mi sono affidato a un centro che sta accelerando i tempi per farmi tornare in corsa".
L'ex campione d'Italia ha molta fiducia per il futuro: "Questa caduta non mi fermerà: le vittorie al Giro d'Italia dell'anno scorso mi hanno sbloccato mentalmente, anche se dopo la corsa rosa non ho avuto molta fortuna. Diciamo che mi sono trovato sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato, però la mia mente è sempre piena di stimoli, sono pronto a fare bene, mi sento davvero motivato e punto a tornare in una condizione migliore di quella di prima".
La caduta in Australia farà rivedere tutti i piani per il futuro di Giovanni Visconti: "A inizio stagione ero partito tranquillo perchè l'obiettivo principale era quello di arrivare in forma alle classiche delle Ardenne per poi fare il Giro d'Italia: adesso rivedremo un po' il calendario, io punto a ritornare in gruppo verso fine marzo ma a questo punto non so se potrò prendere parte al Giro, anche perchè la Movistar vuole vincerlo con Quintana e la squadra deve essere al top della forma. Di sicuro proverò a riconquistare la maglia tricolore: ho già segnato in rosso la data del campionato italiano, che è la corsa che amo di più".

tuttobiciweb.it
 
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#27
Visconti: «Prima il tricolore e poi il Tour»
«Vorrei fare il poker di titoli italiani»

Alla fine del tunnel si intravede la luce, è questo il pensiero del “Marine” di San Baronto, Giovanni Visconti, dopo un avvio stagionale che più negativo non si poteva: caduta nella prima gara in Australia, a metà gennaio, con frattura esposta della tibia destra e conseguente stop di tre mesi. Ma Visconti ha dimostrato ancora una volta di essere ormai vaccinato contro le avversità e con grande determinazione sta percorrendo la via del pieno recupero.

Dopo il debutto stagionale al Giro del Trentino, Giovanni ha infatti preso parte al Giro di Romandia portandolo a termine e successivamente, il 18 maggio scorso, alla Vuelta a Castilla y Leon, gara iberica che gli ha consentito di dare un'occhiata al circuito iridato di Ponferrada: «E' meno duro di Firenze, ma assai insidioso. Gli sprinter puri dovrebbero trovarsi in difficoltà su di un tracciato dove servono potenza e ardore combattivo».

Quando lo incontriamoVisconti è reduce da un proficuo allenamento di 190 chilometri sulla montagna pistoiese, insieme agli amiconi Mirko Selvaggi e Fabio Sabatini: «Mi alleno spesso con loro, specialmente quando c'è bisogno di una buona verifica della mia condizione atletica. Siamo molto amici e per me Selvaggi è il partner numero uno al mondo per gli allenamenti. Meriterebbe proprio di vincere una gara, finalmente...».

Gli echi del trionfale Giro targato Quintana e Movistar non si sono ancora spenti e Visconti ci offre l'ennesimo ritratto del Condor colombiano: «Contrariamente a quanto sembra Nairo è un ragazzo sempre allegro, pronto a scherzare, con il quale ti trovi sempre a tuo agio. Siamo stati compagni di camera più volte, anche quando vinse il Giro dell'Emilia e ho avuto modo di apprezzarlo. E' un ragazzo semplice, conosce il sudore e la fatica dei contadini, come lo sono i suoi familiari. A vederlo sembra un ometto piuttosto dimesso, ma invece è pieno di energia e in gara l'ho visto tirare un cazzotto a Gilbert e una borraccia a Grivko. Sa farsi rispettare, eccome! Fisicamente non sembra uno scalatore puro, a volte lo prendiamo in giro poiché presenta un inizio di pancetta, ma in gara si trasforma, è un duro, non ha paura di niente e le avversità lo caricano invece di demoralizzarlo. Penso che sarà il re assoluto nei grandi Giri a tappe dei prossimi anni».

Intanto per Visconti sono alle porte due importanti appuntamenti: «Sogno di azzeccare il poker al campionato italiano, su di un tracciato che mi piace molto. Gli avversari più difficili saranno Ulissi, Pellizotti e anche Nibali. Poi sono molto emozionato per il debutto al Tour de France. E' un appuntamento affascinante e il massimo sarebbe riuscire a vincere una tappa, anche se dovrò correre in appoggio a Valverde, per me uomo da podio al 100% e che dovrà giocarsela con Froome, Contador e Nibali».

Un pensierino anche per la presenza - da taluni definita scomoda per il Team Sky - di Sir Wiggins, che non se la dice proprio con il compagno di squadra Froome: «Non sta certo a me criticare questa scelta; diciamo che se litigheranno sarà meglio per i loro avversari».

L'ultimo pensiero è per il mondiale di Ponferrada: «Da emigrato in Spagna dico che correrò...in casa e quindi spero che Cassani mi tenga presente. Io conto di arrivare alla gara iridata in ottime condizioni. L'avvio ritardato del 2014 alla fine potrebbe risultare un vantaggio per giungere al top nella parte finale della stagione, vale a dire al mondiale e al Lombardia».

A proposito di mondiali, la maledizione della maglia iridata sembra avere colpito anche Rui Costa... «E' stato sfortunato ma lo vedrete al Tour, sono convinto che sarà protagonista nella classifica generale».

Stefano Fiori
 
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#28
Visconti, rinnovo biennale con la Movistar
Il siciliano punta ad un grande finale di stagione

Protagonista di un Tour de France in crescendo e in attesa di un finale di stagione nel quale vuole essere protagonista prima in maglia azzurra e poi a Il Lombardia, Giovanni Visconti festeggia anche il rinnovo contrattuale con la Movistar. Per altre due stagioni, quindi, il palermitano di Toscana difenderà i colori del team spagnolo.

tuttobiciweb.it
 
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#29
Visconti: «Il dolore, il contratto, i Giochi...»
Intervista post Giro con il marine della Movistar

Giovanni Visconti ha proprio fatto onore in tutto e per tutto al soprannome di Marine nel corso del recente Giro d'Italia, dove ha concluso la sua fatica ricevendo il responso medico attestante la frattura ad una costola e una contusione polmonare. Contornato dal rumoroso affetto dei figlioletti Thomas e Noemi e accanto alla moglie Katy, Visconti ci parla del Giro 2016 nella quiete della sua bella casa sulla collina di San Baronto, nel Comune di Larciano: «Sono caduto durante la 13a tappa, con arrivo a Cividale del Friuli. Stavo lottando per la conquista del GPM con Cunego e lui ha fatto uno scarto improvviso, che ha provocato la mia caduta. Damiano poi mi ha giurato che è stata tutta colpa del pubblico indisciplinato, ma io non ne sono affatto convinto. Comunque mi sono rialzato subito e nonostante il dolore ho provato a lottare fin da ultimo per la vittoria di tappa, ma non ce l'ho fatta a riprendere lo spagnolo Nieve, soffrivo parecchio. In seguito ho stretto i denti e ho dato tutto per aiutare Valverde, riuscendo a terminare il Giro al 13°posto, il risultato migliore nelle otto edizioni alle quali ho preso parte».

Un piazzamento che avrebbe potuto essere ancora più importante senza la malasorte, aggiungiamo: «E' vero, tra cadute e contrattempi vari ho sicuramente lasciato per strada quasi 20 minuti e senza questo handicap mi sarei potuto inserire attorno alla settima posizione della graduatoria finale».

Un risultato che comunque attesta l'evoluzione tecnica di Visconti: «Con il passare degli anni, invecchiando, ho perso in esplosività ed ho guadagnato in fondo e resistenza; diciamo che da atleta per le gare in linea mi sono trasformato in un luogotenente fidato e assai adatto per sostenere campioni specialisti delle grandi corse a tappe».

Come Valverde?
«Alejandro è un campione con la C maiuscola e con lui mi trovo benissimo. Siamo molto affiatati e mi vuole costantemente al suo fianco; ultimamente dividiamo pure la stessa stanza, durante le gare. Il suo primo Giro d'Italia è stato eccezionale e sono orgoglioso di averlo aiutato a salire sul podio. Ora può essere protagonista al Tour e alle Olimpiadi di Rio».

A proposito del Giro 2016, ecco il giudizio sul successo di Nibali: «Un trionfo meritato, costruito con tenacia e forza riuscendo a capovolgere una situazione quasi compromessa in sole due giornate. Tuttavia non sono sicuro che Vincenzo avrebbe vinto senza il capitombolo di Kruijswijk…».

Gelosia latente o postumi di una vecchia rivalità in questo giudizio?
«Assolutamente no, rispetto Nibali e abbiamo preso due strade diverse anche dal punto di vista tecnico. Io sono veramente felice della situazione attuale, dopo 12 anni di professionismo e le 32 vittorie ottenute ho raggiunto la mia dimensione ottimale».

Ma la carriera del Marine non sembra destinata a interrompersi presto: «Voglio gareggiare per altri 5/6 anni, mantenendomi se possibile su questi livelli».

A fine 2016 scade però il contratto con la Movistar e Visconti è categorico al riguardo: «Con Unzué, Valverde e gli altri mi trovo assai bene e all'80% resterò qui, anche se tre squadre importanti mi hanno fatto delle proposte concrete e interessanti..».

Intanto il prosieguo dell'annata agonistica 2016 è già tracciato: «Starò a riposo un'altra decina di giorni, non parteciperò al campionato italiano e tornerò alle gare al Giro di Polonia, a partire dal 12 luglio. Seguiranno il Circuito di Guecho e la Clasica di San Sebastian, poi ci sarebbe la prova olimpica di Rio de Janeiro…».

E qui s'impone una precisazione: «Il CT Cassani mi ha già detto che mi aspetta e io dovrò meritare la convocazione con le prestazioni nel mese di luglio. Il percorso di Rio de Janeiro mi piace e sono convinto che potrei essere molto utile alla nazionale italiana, di supporto ai leader più in forma. Prendere parte a un'Olimpiade è un'esperienza unica per ogni atleta e io sogno di essere in Brasile, a inizio agosto».

Visconti terminerà la stagione 2016 alla Vuelta di Spagna, dove punterà a vincere almeno una tappa. Ma ecco, in conclusione, l'opinione del Marine tosco-siciliano sui giovani più interessanti del panorama ciclistico italiano: «Ciccone è stato bravissimo al Giro, è coraggioso e mi sembra in possesso di notevoli doti tecniche così come Ganna, un corridore molto giovane che può avere un eccezionale futuro nelle gare in linea e a cronometro. Confesso invece di non apprezzare troppo Aru: mi sembra limitato perché dà il meglio di sé solo nelle gare a tappe. Corre poco, sparisce per dei periodi in cui probabilmente segue dei programmi di allenamento che non capisco, mentre io prediligo quei ciclisti “vecchia maniera” che gareggiano e risultano competitivi lungo tutto l'arco dell'annata ciclistica, tipo Valverde».
Oppure come Visconti, aggiungiamo noi..

Stefano Fiori per tuttobiciweb.it
 
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#30
Raramente si vede dare un giudizio così pesante come quello di Visconti su Aru. Poi può anche aver ragione, ma se fossi in Aru mi girerebbero a elica...
 
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#31
Un giudizio che fa pensare anche a chissà che onestamente....che c'entra che prepara solo le corse a tappe...Froome e Contador E Quintana fanno lo stesso e allora?ecco perchè puzza questo giudizio,se fossi in Aru chiederei chiarimenti precisi sulle sue affermazioni,perchè lasciano spazio alla dietrologia...
 
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#32
Io più che altro mi chiederei perché Aru sta nei coglioni a tutti.
 
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#33
mah,eppure non sembra uno spaccone,boh.
 
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#34
Mistero. Greg Henderson lo accusava con nonchalance di chissà cosa; Nibali dice che non va d'accordo con lui. Visconti critica la sua calendarizzazione. Mah.

Secondo me Aru è uno che vuole fare di testa sua, che non accetta consigli da nessuno e millanta una superiorità sui senatori.
 
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#35
Se sta sulle palle a tutti un motivo ci sarà...
 
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#36
Anche Nibali non è che goda di chissà quali simpatie
 
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#37
Mah.. henderson fece una sparata gratuita, nibali non so cosa voglia da lui.. se e' solo perche non chiede consigli.. roba da chiodi. Visconti ora contesta il calendario... bah io direi che potrebbe anche farsi i fatti suoi
 
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#38
Visconti: «Voglio essere due corridori in uno»
Vincente in prima persona e prezioso per Nibali

[Immagine: showimg.php?cod=95245&resize=10&tp=n]
 
Fino a qualche tempo fa pensare di vedere fianco a fianco Vincenzo Nibali e Giovanni Visconti nella stessa squadra sembrava follia. Rivali fin da bambini, i due siculi di nascita e toscani d'adozione non se le sono mai risparmiate, ma al ritiro della Bahrain Merida dei giorni scorsi hanno dimostrato una grande sintonia e rivelato una sincera amicizia sconosciuta ai più.

Giovanni salutata la Movistar, è tempo per una nuova avventura...
«Sì e ne sono entusiasta. Il primo raduno mi ha lasciato un'impressione migliore delle più rosee aspettative. Su questa nuova formazione si erano spese tante chiacchiere, forse troppe, c'erano varie incognite e dubbi, scotto anche di esperienze precedenti (il team di Alonso vi ricorda niente?, ndr), invece ho trovato un'organizzazione e una voglia di fare al top. Tutto ciò è stimolante e mi fa venir voglia di riprendere gli allenamenti per partire subito forte con la nuova maglia».

Soddisfatto del tuo 2016?
«Nel complesso l'annata è stata buona, nell'ultimo mese e mezzo ho ritrovato la grinta del vecchio Visconti, la squadra mi ha finalmente concesso un po' di libertà e mi ha fatto correre da leader, l'ho ripagata vincendo e portando a casa diversi risultati. Dopo aver staccato stando un po' a casa con la famiglia mi sto allenando in palestra e a breve comincerò la preparazione per la prossima stagione. Il mio 2017 inizierà dall'Australia, in alcune prove avrò spazio per fare la corsa, in altre sarò al servizio di Vincenzo».

Com'è essere compagno di Nibali?
«Bello e stimolante. Pensavo e speravo che sarebbe successo prima o poi, ne sono felice e sono convinto che abbiamo davanti a noi più anni per poterci divertire davvero. Personalmente mi piacerebbe essere due corridori in uno, un leader in grado di andare a segno nelle gare adatte alle mie caratteristiche e un corridore fondamentale per Vincenzo nei grandi giri. L'anno scorso ho chiuso 13° il Giro tirando più volte i freni per la squadra, ritengo di potergli dare una gran mano».

Ma i vostri tifosi che dicono?
«Mah, non lo so... Io non ne ho molti ormai (sorride, ndr). Sia nella nostra terra d'origine che in Toscana immagino faranno il tifo per la Bahrain Merida. E pensare di passare dalla Sicilia insieme con il 100° Giro d'Italia sarà da pelle d'oca. Voglio rispettare i due ruoli di corridore che mi sono prefissato. Mi merito qualcosa in più di quello che ho raccolto finora, a volte sono stato troppo buono, generoso e l'ho preso in quel posto, buttando via dei risultati. Voglio essere "cattivo" agonisticamente parlando, il che vuol dire vincere in prima persona e vincere con Vincenzo. Per me sarebbero vittorie alla pari».

Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
 
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#39
Giovanni Visconti: "Sapevo che prima o poi avrei corso con Nibali" 
Su di un arcipelago di 33 isole che confina ad ovest con l'Arabia Saudita e a sud con il Qatar, insiste un piccolo stato, proprio vicino alle coste occidentali del Golfo Persico che, a partire dal nuovo anno, promette di stupire il mondo del ciclismo su strada. Dopo due anni di attente analisi sulla crescita del ciclismo professionistico, con l’obiettivo di presentare il Bahrain come una destinazione di alto livello per affari e turismo, il 27 luglio scorso è nato il Bahrain-Merida Pro Cycling Team.

Un team che sta facendo parlare molto e già da qualche mese ha completamente scombussolato il mercato. Numerosi gli ingaggi che ruotano intorno a Vincenzo Nibali. Due quinti dello Staff tecnico è italiano, capeggiato dal General Manager Brent Copeland, ex della Lampre. Ventinove gli atleti fin qui in rosa, per la maggior parte italiani (31.04%) ma molto numerosa anche la presenza di spagnoli e sloveni con rispettivamente sei atleti. Di certo Nibali il nome di punta ma in squadra tra gli altri anche Giovanni Visconti. Team certamente giovane con il 58,63% è nato nell’ottava decade del secolo scorso e dieci tra il 1990 e il 1995. Il primo vagito l’ha emesso a Porec in Croazia e sempre qui, ma a Rovinji abbiamo parlato con Giovanni Visconti che ci ha raccontato con entusiasmo della nuova avventura che lo aspetta.

CON NIBALI, INSIEME - Innanzitutto, abbiamo parlato di clima è non certo di quello atmosferico. Forti emozioni quelle vissute in terra di Croazia: “C’è caldo ..tanto caldo!” sorride l’ormai ex Movistar. “E’ tanta la voglia di rispolverare il Visconti che conoscete bene”.

Come un bambino al primo anno nel mondo delle due ruote, con gli occhi brillanti ed illuminati da entusiasmo e voglia di fare, Giovanni si confida ai microfoni di ciclismoweb.net: “Questa squadra sta risvegliando in me, la voglia di essere professionista e professionale al100%”. Gli occhi, l’espressione del suo volto cambiano rapidamente, come un adolescente che matura e diventa uomo, così il suo sguardo diventano serio e fiero: è tempo di fare sul serio!

Così giù con la domanda che avevamo cerchiato con l’inchiostro rosso: come ti rapporterai a Nibali? Avete parlato? Siete Uomini, ora, e avrete di certo saputo superare i dissidi d’un tempo... “Con Vincenzo ho un rapporto incredibile adesso; per la verità, a dirla tutta, nel mio profondo sapevo che prima o poi avremmo corso insieme, me l’aspettavo sai? In realtà” continua “c’è sempre stata tanta stima tra noi, del resto, uno conosce bene i Valori dell’altro”.

Non è difficile intuire che l’ingaggio nel nuovo team, di certo fondato sui risultati e conquistato sul merito atletico di Visconti, porta la firma del fuoriclasse messinese, ed infatti è lo stesso Marine che dimostra la nostra tesi: “E’ proprio Vincenzo (Nibali NdR) a stimolarmi nel prendermi di nuovo il mio spazio.” Un leader vero è lo "Squalo" che viene fuori dalla nostra chiacchierata con il palermitano trapiantato in Toscana; un “generale” che conosce bene i suoi nuovi compagni di squadra, gente dalle potenti gambe e dal cuore grande.

OBIETTIVI CHIARI - Sul calendario delle gare, degli impegni che aspettano nei prossimi mesi Visconti e la Barhain Team i conti sono presto fatti: Tour Down Under, Tour Of Oman “Poi al Giro” sancisce bene i ruoli della squadra “E' chiaro che sarò lì per Vincenzo: sarà un onore. Ma fino al Giro, come già detto, avrò i miei spazi a cominciare dalla Australia e poi nell’Oman". Brevi corse a tappe, dunque. Lungo la carriera, Visconti si è lentamente trasformato fisicamente, nel cassetto restano i tre titoli tricolori: vinti con forza e potenza esplosiva. Per poi passare a vittorie costruite su lunghe salite (sul Galibier, la salita del Pirata NdR). Il nuovo Visco, un nuovo Marine: un finisseur dotato di intelligenza e "cazzimma".

Cosa ci dovremmo aspettare nel 2017? Che Visconti vedremo?
Non si scompone, e subito ci risponde: ”Un doppio Visconti. Un primo che si riprende lo spazio che merita e che quindi proverà a ritrovare quella brillantezza per ottenere risultati personali. L’altro sarà un Visconti versione super gregario per Vincenzo. Uomo fondamentale per il finale di tappe dure al Giro o alla Vuelta” termina senza scomporsi lasciando trasparire serenità e consapevolezza dei propri mezzi “anche questi momenti saranno pienamente gratificante per me!”.

La Spagna e le altre nazioni rappresentate nella squadra si adegueranno all'italian (Sicily) style del Team Bahrain?
“È un bel gruppo” afferma il luogotenente dalle mostrine da vincente. ”Un mix veramente creato ad arte. Ognuno conosce già il suo posto. Qui è tutto bello e stimolante. Si stanno superando! Pensa che han dovuto creare tutto da zero… Organizzazione TOP!”.

Gli spagnoli che Giovanni conosce bene avendo corso per cinque anni nella Movistar, spesso sono testoni e fanno danni; il Mondiale di Firenze tra tutti ne fa da esempio con Rui Costa in gloria e i due spagnoli “dispettosi” a ruota.  “Gli spagnoli che sono qui sono stati ingaggiati con idee ben chiare. Izaguirre sarà un leader nelle sue gare. Javi Moreno sarà un gregario di Vincenzo nei grandi giri. Non ci saranno quindi problemi.  Si tratta poi di ragazzi d oro” chiude il Visco.

Hai profonda esperienza con i grandi del ciclismo: Bettini poi divenuto ct azzurro, e Unzue che ha guidato grandi nomi Indurai prima, e poi Valverde come vedi questa nuova avventura?
”Come dici tu ho grande esperienza ormai” ci risponde ”E proprio grazie a questa mi rendo conto che questo nuovo ambiente è quello più adatto a me. Sono organizzati e devoti al corridore e al suo benessere al 100%. Dico ai miei tifosi di stare "sintonizzati" perché ne vedremo delle belle. Manca poco ormai è si riparte. Non vedo l'ora”.

A proposito di tifosi, il Visco è seguito in tutto il mondo: in Belgio e in Italia, poi, la rappresentanza organizzata del tifo in FansClub. Da Palermo alla Toscana passando per Napoli...Ha un rapporto speciale con il suo "popolo", presenzierà anche al matrimonio del Presidente del FansClub partenopeo. Ci concediamo dal Campione siciliano con una promessa al suo instancabile esercito di amici e tifosi: ”Prometto la grinta di sempre. Anzi..un po di più!” conclude, infine, con un profetico “Vorrei sognare un giorno con Voi”.

Giovanni Di Trapani per ciclismoweb.net
 
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#40
(28-10-2010, 01:58 PM)SarriTheBest Ha scritto: "Dai 30 anni ai 35 farà grandi cose nel ciclismo" Vediamo se Scinto ci piglia... :D

Un giudizio sulla carriera di Visconti?

Sicuramente non bravo a scegliersi le squadre dato che stava in Quick-Step ed è andato via per farsi 7 anni tra ISD e Movistar.

Non ha vinto poco e, di tanto in tanto, ha dato l'impressione di andare proprio forte (come al recente Giro di Toscana).

Ad altissimi livelli, però, una comparsa.

Peraltro andato via dalla Movistar, dove tolta una settimana al Giro 2013 non ha mai combinato nulla in oltre un lustro, sta vivendo una seconda giovinezza.
 
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