24-05-2016, 09:29 PM
Condivido entrambi i discorsi der "Paglia" ma valuto un po' di più l'aspetto psicologico, come già accennato in un post sulla tappa della cronoscalata.
Fisici diversi e fasi di picco diverse, ovvio, ed è vero che su Nibali si è lavorato tanto per migliorarlo in salita in ottica grandi giri, valutando anche la carriera già lunga. Quanto questo fissi un tramonto già sicuro non saprei dirlo.
Conta molto per me la diversa psicologia maturata dopo il Giro 2013 e, soprattutto, dopo il Tour 2014, la psicologia di un corridore che voleva dimostrare di essere davvero il N°1. Quando non tutto va per il meglio arrivano i dubbi, un certo nervosismo, forse un sonno meno ristoratore, e l'eccellente recupero che aveva caratterizzato i suoi migliori grandi giri non avviene più.
Se Nibali recuperasse un approccio più sereno, meno obbligato a vincere, forse riposerebbe e recupererebbe meglio. Se avvenisse, non mi stupirei di vederlo ancora protagonista in una grande corsa a tappe.
Fisici diversi e fasi di picco diverse, ovvio, ed è vero che su Nibali si è lavorato tanto per migliorarlo in salita in ottica grandi giri, valutando anche la carriera già lunga. Quanto questo fissi un tramonto già sicuro non saprei dirlo.
Conta molto per me la diversa psicologia maturata dopo il Giro 2013 e, soprattutto, dopo il Tour 2014, la psicologia di un corridore che voleva dimostrare di essere davvero il N°1. Quando non tutto va per il meglio arrivano i dubbi, un certo nervosismo, forse un sonno meno ristoratore, e l'eccellente recupero che aveva caratterizzato i suoi migliori grandi giri non avviene più.
Se Nibali recuperasse un approccio più sereno, meno obbligato a vincere, forse riposerebbe e recupererebbe meglio. Se avvenisse, non mi stupirei di vederlo ancora protagonista in una grande corsa a tappe.