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Giro d'Italia 2022 | 7^ tappa: Diamante - Potenza
#61
Ieri per come la vedevo io era una piccola (perché sotto i 200 km) classica tipo Liegi/Lombardia piu la seconda perché le salite per quanto facili in molti tratti erano comunque lunghe però poi davvero di pianura ce n'era poca... Classica tappa in cui una squadra/gruppo fa fatica a controllare la corsa... Ma nessuno ha le palle di provare qualcosa

Sono curioso di capire in quale crono perderà il Giro Landa quest'anno

La Trek scandalosa a non far prendere il largo a Mollema...

Noi diciamo peste e corna dalla sky/ineos ma io ho sempre sostenuto che la colpa è di tutte le altre squadre che si sono assuefatte a questo andamento di gara... Loro fanno il loro il problema sono le altre che non provano mai niente per cambiare lo spartito fino obv a quando sono con le spalle al muro nelle ultimissime tappe quando ormai o è troppo tardi o non c'è più il terreno per provare niente
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Tommeke23
#62
Ma come diceva Paglia ieri, il problema non sono i capitani (Carapaz è stato l'unico a provare qualcosa) ma le varie seconde linee o gli outsider. Il problema è che nessuno vuole rischiare, per un Almeida arrivare secondo sarebbe comunque un signor risultato, quindi non si permette di rischiare troppo.
 
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#63
Tom, è vero quello che tu dici. Diciamo che vengono a galla tante pecche: da una parte lo schema da catena di montaggio che chi detiene i filoni più grossi del ciclismo vorrebbe, ed in gran parte vuole; poi ci stanno gli equilibri ed i compitini che devono esaudire tanti potenziali capitani di squadre professional, che il danaro ha ridotto a spalle ed insaccati nei team “world tour” (e non si dimentichi mai che i soldini fanno tutto, compreso quel che sarebbe utile ricordare, ovvero che ad uno che stava vincendo il massimo, raccontarono che il suo svantaggio era 1,5 quando invece era 4, così veniva pure fuori leggenda). E ci sono, infine, le massive uccisioni di personalità sulla bicicletta, che il mondo del ciclismo ha pazientemente ed orrendamente costruito…..coi confondenti tipici di una cultura coloniale che ha poco da spartire con quella storica del ciclismo. Sopra certe cose non le ho scritte a caso, anche se ero incazzato.
Un solo esempio dei tanti che rendono una riconversione del ciclismo per me obbligatoria. Se faccio partire 30 squadre di sei elementi ciascuna, significa che ho 30 capitani più chiamati a tirar fuori le palle per arrivare a qualche scopo e questi, con un numero minore di compagni a disposizione, hanno meno possibilità di fare quei treni che su ogni percorso fanno incazzare quel pubblico televisivo che non è fatto di appassionati che digeriscono i sassi, ma di gente che vuole divertirsi o vivere qualcosa che non faccia dormire. Il sottoscritto, lo dice perché in passato ha fatto una indagine empirica in tal senso, ed in ogni caso non ci voleva certo un genio, o una indagine, per capire….. l’ovvio. In altre parole più squadre e più capitani, vanno nella direzione di migliorare quella vivacità di cui il ciclismo delle corse a tappe dove non ci sono fuoriclasse da classifica, ha enorme bisogno. Ripeto, l’unico fuoriclasse al Giro 2022 si chiama Matthieu Van der Poel, ma non cura la generale.
 
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