06-05-2013, 06:01 PM
Giro d'Italia, tappa e maglia per Paolini. Hesjedal e Nibali infiammano la corsa

La gioia di Luca Paolini sul podio della Maglia Rosa - © BettiniPhoto
Debuttare al Giro e conquistare la Maglia Rosa: dopo Salvatore Puccio, oggi è toccato a Luca Paolini, corridore comasco in forza al Team Katusha. Con l'unica differenza che tra i due corrono quasi 15 anni, visto che Paolini può già contare su 36 primavere già compiute. Eppure oggi ha corso con il coraggio e la voglia di un ragazzino, ottenendo la sua seconda vittoria stagionale (a Febbraio aveva conquistato l'Omloop Het Nieuwsblad) e continuando a vivere quella che per lui è una vera e propria seconda giovinezza.
Pronti, via e dopo neanche 4 km escono dal gruppo sette corridori: Jackson Rodriguez (Androni), Jarlinson Pantano (Colombia), Dirk Bellemakers (Lotto), Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff), Willem Wauters (Vacansoleil) e Fabio Taborre (Vini Fantini). Questo drappello prende velocemente il largo, arrivando a guadagnare fino a quasi 5 minuti.
![[Immagine: 2_0143321_1_thumb2.jpg]](http://www.bettiniphoto.net/image/2_0143321_1_thumb2.jpg)
Wauters capeggia i fuggitivi - © BettiniPhoto
Il San Mauro Cilento, il primo GPM di giornata e quello - sulla carta - più impegnativo, è preda di Willem Wauters (Vacansoleil), che si prende i 9 punti della classifica degli scalatori sfilando Boaro e Taborre. Ma è proprio sulla scia di questa azione che il pescarese Fabio Taborre (Vini Fantini) prende il largo in discesa e saluta i suoi compagni di fuga. Una cavalcata cominciata a 50 km dal traguardo, alla ricerca di un'impresa simile a quella compiuta dal suo compagno Rabottini allo scorso Giro d'Italia.
![[Immagine: 2_0143396_1_thumb2.jpg]](http://www.bettiniphoto.net/image/2_0143396_1_thumb2.jpg)
L'azione solitaria di Taborre - © BettiniPhoto
La sua avventura però deve fermarsi una trentina di chilometri dopo, quando all'arrivo mancano solo 26 km: fin dalle prime rampe di Sella di Catona, che pure non superano il 4-5%, prima Ryder Hesjedal (Garmin) e poi Vincenzo Nibali (Astana) danno il via alle danze in gruppo, mettendo due compagni a testa a fare un ritmo altissimo e - nel caso del canadese - muovendosi addirittura in prima persona. I 2'30'' del corridore della Vini Fantini spariscono in un colpo solo, il gruppo arriva a ridursi fino ad 8 unità: Nibali (Astana) e Wiggins (Sky), Scarponi (Lampre), Hesjedal e Danielson (Garmin), il generosissimo Kangert ed Agnoli (Astana) e l'altro gregario Henao (Sky).
![[Immagine: 2_0143294_1_thumb2.jpg]](http://www.bettiniphoto.net/image/2_0143294_1_thumb2.jpg)
Kangert tiene un ritmo altissimo in gruppo - © BettiniPhoto
Il canadese Ryder Hesjedal (Garmin) è scatenato, alla ricerca del riscatto dopo una cronosquadre dal sapore amaro. Passato il traguardo del GPM, tagliato dalla maglia azzurra di Giovanni Visconti (Movistar), il corridore della Garmin prova ad attaccare anche in discesa. Guadagna un centinaio di metri, ma il lavoro di stopper di un attento Valerio Agnoli (Astana) mantiene vicino il gruppo, in cui sono riusciti a rientrare alcuni gruppetti ed adesso conta una trentina di corridori.
![[Immagine: 2_0143297_1_thumb2.jpg]](http://www.bettiniphoto.net/image/2_0143297_1_thumb2.jpg)
Ryder Hesjedal all'attacco - © BettiniPhoto
Ai -6 km la svolta: l'esperto Luca Paolini (Katusha), che già aveva provato a seguire Hesjedal in discesa, stavolta si muove all'attacco tutto da solo sui tecnici tornanti che da Ascea portano ad Ascea Marina. Riesce a mettere tra se e il gruppo una decina di secondi. Da dietro, un po' a sorpresa, si organizzano gli olandesi della Blanco Pro Cycling Gesink e Kruijswijk, alla ricerca degli abbuoni al traguardo finale.
Ma sono proprio i due Blanco, in uno degli ultimi tornanti, a combinare il pasticcio: Kruijswijk arriva lungo, Gesink inchioda. Entrambi finiscono a terra. Dietro di loro giunge Michele Scarponi (Lampre), che scivola nel tentativo di evitarli. Dei tre è quello che alla fine conterà i maggiori danni: i due olandesi infatti riescono a riprendere subito la corsa, mentre il corridore della Lampre è costretto ad aspettare il compagno Stortoni, che si trovava in uno dei tanti gruppetti formatisi dopo l'esplosione del gruppo sul Sella di Catona, a causa della rottura del cambio della sua bicicletta.

Il cambio rotto della bici di Scarponi - © Lampre
Per Luca Paolini (Katusha) però questo è un momento molto favorevole: nel gruppo inseguitore infatti si è persa l'organizzazione della rincorsa, mentre il comasco della Katusha continua a pedalare pancia a terra senza mollare neanche di un centimetro. I dieci secondi diventano ben presto venti, tanto da potersi permettere una lunghissima esultanza sul rettilineo di Marina di Ascea. La volatina dei battuti, giunti 16 secondi più tardi, viene vinta da Cadel Evans (a cui vanno 12'' di abbuono) su Hesjedal (8'' di abbuono). A seguire si piazzano Mauro Santambrogio (Vini Fantini), Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi), Giampaolo Caruso (Katusha), Pieter Weening (Orica-Greenedge), Bradley Wiggins (Sky), Beñat Intxausti (Movistar Team) e Robert Gesink (Blanco). Michele Scarponi (Lampre) chiuderà ad 1 minuto dal vincitore, perdendo così 44 secondi da tutti gli altri rivali per la generale.
Il video del finale della 3^ tappa del Giro d'Italia

La gioia di Luca Paolini sul podio della Maglia Rosa - © BettiniPhoto
Debuttare al Giro e conquistare la Maglia Rosa: dopo Salvatore Puccio, oggi è toccato a Luca Paolini, corridore comasco in forza al Team Katusha. Con l'unica differenza che tra i due corrono quasi 15 anni, visto che Paolini può già contare su 36 primavere già compiute. Eppure oggi ha corso con il coraggio e la voglia di un ragazzino, ottenendo la sua seconda vittoria stagionale (a Febbraio aveva conquistato l'Omloop Het Nieuwsblad) e continuando a vivere quella che per lui è una vera e propria seconda giovinezza.
Pronti, via e dopo neanche 4 km escono dal gruppo sette corridori: Jackson Rodriguez (Androni), Jarlinson Pantano (Colombia), Dirk Bellemakers (Lotto), Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff), Willem Wauters (Vacansoleil) e Fabio Taborre (Vini Fantini). Questo drappello prende velocemente il largo, arrivando a guadagnare fino a quasi 5 minuti.
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Wauters capeggia i fuggitivi - © BettiniPhoto
Il San Mauro Cilento, il primo GPM di giornata e quello - sulla carta - più impegnativo, è preda di Willem Wauters (Vacansoleil), che si prende i 9 punti della classifica degli scalatori sfilando Boaro e Taborre. Ma è proprio sulla scia di questa azione che il pescarese Fabio Taborre (Vini Fantini) prende il largo in discesa e saluta i suoi compagni di fuga. Una cavalcata cominciata a 50 km dal traguardo, alla ricerca di un'impresa simile a quella compiuta dal suo compagno Rabottini allo scorso Giro d'Italia.
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L'azione solitaria di Taborre - © BettiniPhoto
La sua avventura però deve fermarsi una trentina di chilometri dopo, quando all'arrivo mancano solo 26 km: fin dalle prime rampe di Sella di Catona, che pure non superano il 4-5%, prima Ryder Hesjedal (Garmin) e poi Vincenzo Nibali (Astana) danno il via alle danze in gruppo, mettendo due compagni a testa a fare un ritmo altissimo e - nel caso del canadese - muovendosi addirittura in prima persona. I 2'30'' del corridore della Vini Fantini spariscono in un colpo solo, il gruppo arriva a ridursi fino ad 8 unità: Nibali (Astana) e Wiggins (Sky), Scarponi (Lampre), Hesjedal e Danielson (Garmin), il generosissimo Kangert ed Agnoli (Astana) e l'altro gregario Henao (Sky).
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Kangert tiene un ritmo altissimo in gruppo - © BettiniPhoto
Il canadese Ryder Hesjedal (Garmin) è scatenato, alla ricerca del riscatto dopo una cronosquadre dal sapore amaro. Passato il traguardo del GPM, tagliato dalla maglia azzurra di Giovanni Visconti (Movistar), il corridore della Garmin prova ad attaccare anche in discesa. Guadagna un centinaio di metri, ma il lavoro di stopper di un attento Valerio Agnoli (Astana) mantiene vicino il gruppo, in cui sono riusciti a rientrare alcuni gruppetti ed adesso conta una trentina di corridori.
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Ryder Hesjedal all'attacco - © BettiniPhoto
Ai -6 km la svolta: l'esperto Luca Paolini (Katusha), che già aveva provato a seguire Hesjedal in discesa, stavolta si muove all'attacco tutto da solo sui tecnici tornanti che da Ascea portano ad Ascea Marina. Riesce a mettere tra se e il gruppo una decina di secondi. Da dietro, un po' a sorpresa, si organizzano gli olandesi della Blanco Pro Cycling Gesink e Kruijswijk, alla ricerca degli abbuoni al traguardo finale.
Ma sono proprio i due Blanco, in uno degli ultimi tornanti, a combinare il pasticcio: Kruijswijk arriva lungo, Gesink inchioda. Entrambi finiscono a terra. Dietro di loro giunge Michele Scarponi (Lampre), che scivola nel tentativo di evitarli. Dei tre è quello che alla fine conterà i maggiori danni: i due olandesi infatti riescono a riprendere subito la corsa, mentre il corridore della Lampre è costretto ad aspettare il compagno Stortoni, che si trovava in uno dei tanti gruppetti formatisi dopo l'esplosione del gruppo sul Sella di Catona, a causa della rottura del cambio della sua bicicletta.

Il cambio rotto della bici di Scarponi - © Lampre
Per Luca Paolini (Katusha) però questo è un momento molto favorevole: nel gruppo inseguitore infatti si è persa l'organizzazione della rincorsa, mentre il comasco della Katusha continua a pedalare pancia a terra senza mollare neanche di un centimetro. I dieci secondi diventano ben presto venti, tanto da potersi permettere una lunghissima esultanza sul rettilineo di Marina di Ascea. La volatina dei battuti, giunti 16 secondi più tardi, viene vinta da Cadel Evans (a cui vanno 12'' di abbuono) su Hesjedal (8'' di abbuono). A seguire si piazzano Mauro Santambrogio (Vini Fantini), Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi), Giampaolo Caruso (Katusha), Pieter Weening (Orica-Greenedge), Bradley Wiggins (Sky), Beñat Intxausti (Movistar Team) e Robert Gesink (Blanco). Michele Scarponi (Lampre) chiuderà ad 1 minuto dal vincitore, perdendo così 44 secondi da tutti gli altri rivali per la generale.
Il video del finale della 3^ tappa del Giro d'Italia
Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
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