Dolore senza tempo
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Astrattamente, come potenziale, potrebbe essere vero ma serve una dimensione mondiale in cui il Tour fa attualmente l'asso pigliatutto.
Il Giro ha storia e tradizione, come corsa può anche essere più bello del Tour, soffre però la concorrenza della corsa francese, anche in termini di partecipazione dato che oggi è difficile pensare all'accoppiata Giro - Tour per un Froome o un Quintana.
In Italia soldi ne girano pochini. C'è comunque l'edizione numero 100 e un buon imprenditore potrebbe provare a valorizzare il "prodotto".
Vediamo intanto se Cairo riesce a scalare RCS.
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Amministratore
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Sì: se prendi come riferimento il Tour, rischi di partire con il piede sbagliato. Siamo in un'altra dimensione, ed il rapporto 1 a 4 ci può tranquillamente stare oggi come oggi.
Sarà curioso vedere se, per il 100° Giro, si punterà su una sfida tutta nostrana Aru vs Nibali, oppure ci si accontenterà di uno solo dei due da contrapporre ad un grande campione straniero (che poi è tutto da vedere se un Froome/Quintana/Contador accetta di "sacrificarsi" per il Giro)
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Il Nuovo Ciclismo Premium
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Se Contador passasse all'Astana, come si vocifera, potrebbe profilarsi una sfida Contador-Nibali-Landa che sicuramente potrebbe suscitare parecchio interesse.
Il problema però è da vedere più in generale, anno per anno. Il Tour catalizza tutte le attenzioni, attira sponsor da ogni parte del Mondo e con essi attira i campioni più forti.
Una spinta in tal senso l'ha data Armstrong che ha "venduto" il Tour negli USA portando visibilità oltreoceano e sponsor (e negli Stati Uniti pagano bene).
Nel frattempo in Italia ci siamo chiusi in noi stessi, rendendo il Giro un campionato fra italiani (dal '97 al 2007 hanno vinto solo italiani) e quando ci siamo aperti era troppo tardi per portare grandi sponsor, che nel frattempo avevano investito sul Tour.
Aggiungiamoci che nel frattempo la lotta al doping e il cambiamento radicale dei metodi di allenamento hanno reso di fatto impossibile fare l'accoppiata Giro-Tour, il gioco è fatto.
Le soluzioni non le so, non sono un manager neanche io, né un esperto di marketing. Però ben vengano le partenze dall'Olanda (dove la risposta del pubblico è sempre straordinaria) e da altre nazioni in grado di portare pubblico e quindi sponsor.
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Tigrotto psicotico
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Andrò in controtendenza ma a me le partenze da paesi come Olanda, Danimarca, Irlanda, ecc.. non sono mai piaciute più di tanto.
Mi sta bene sconfinare, ma in paesi più vicini dove ha anche un senso per lo svolgimento della corsa.
Spero in tutta onestà che non si parta da Pechino un giorno, come si ipotizza da qualche parte perchè la troverei una "svendita" per il Giro, alla stregua della Formula 1 che per correre dietro ai petrodollari va a correre in Barhain o a Singapore...
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Il Nuovo Ciclismo Premium
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Un conto è partire dall'Olanda, un altro da Pechino. In Olanda c'è una passione e una tradizione per il ciclismo che noi in Italia ci sognamo la notte. Basti vedere la quantità di gente che ogni volta va a vedere il Giro quando parte da quelle parti.
E la gente porta sponsor, gli sponsor portano soldi, i soldi portano i campioni.
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Dolore senza tempo
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Cairo ce l'ha fatta e ha confermato la grande attenzione per il Giro e il suo business da far crescere.
Speriamo porti ad una crescita. Vedremo.
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